ARESE – Non è proprio filato tutto liscio sabato scorso all’assemblea dei soci della Cooperativa, allorquando dopo la relazione del presidente del cda Marco Carcano, la parola è passata alle domande e alle interlocuzioni dei soci. La riunione si è tenuta nella sala del TechCaffé del bar di via Caduti, sempre di proprietà della Cooperativa. Presenti una cinquantina di soci. A tener banco per circa un’ora alcuni soci, assegnatari degli appartamenti, perché imbufaliti che i soldi dei loro affitti siano andati a coprire le perdite del minimarket anziché essere impiegati nelle manutenzioni (cancello, citofoni e infiltrazioni d’acqua nei locali).
Altre proteste hanno riguardato il rinnovo del cda avvenuto nel 2023 senza che fosse stata indetta un’elezione come quella precedente, ma che si fosse proceduto su proposta in busta chiusa da parte del cda in scadenza (che ha visto l’entrata di due nuovi consiglieri). Modalità che però a detta del presidente Carcano è stata legittima in quanto conforme con lo statuto.
Il socio e presidente dell’associazione commercianti dei centri storici, Walter Lanticina, ha sottolineato come con la gestione del minimarket degli ultimi anni fosse evidente che non si potesse andare avanti dato che si era formata una perdita netta intorno ai 100mila euro del ramo supermercato, condividendo quindi la decisione di chiudere.
Fra le decisioni sbagliate segnalate da alcuni soci al termine dell’assemblea anche quella di aver portato all’interno del minimarket la macelleria sulla via Caduti che con la precedente presidenza della Cooperativa a parte di Vittorio Turconi, una volta andato in pensione il vecchio proprietario, era stata acquisita dalla Coop. Scelta che ha detta di molti aveva avuto molto successo fintanto che il negozio era stato esterno pur se gestito dalla Coop, ma che una volta trasferito il banco all’interno dei locali Coop è intervenuto un tracollo di vendite.
Altri clienti parlano di prodotti Coop di seconda scelta a costi più cari di quelli di prima e ciò sarebbe derivato dal fatto che il minimarket di Arese non fosse Coop, ma ‘inCoop’ e che tale dicitura starebbe a significare che i prodotti acquistati avessero un sovrapprezzo.
Evenienza che però viene nettamente smentita dal presidente Carcano: “Sono fantasie – afferma – non c’è sovrapprezzo. La Coop ha un consorzio di acquisto e vendite. Noi siamo associati e acquistiamo meno del 70 per cento dei nostri prodotti dal Consorzio acquisti Coop e completiamo con altri fornitori. Non abbiamo tutti i prodotti che ha l’IperCoop, perché il Consorzio acquisti Coop sceglie di dare alcuni prodotti soltanto all’Ipercoop, alcuni alla Coop e altri ai negozi di prossimità come il nostro. Naturalmente i prezzi possono essere in parte differenti, perché l’Ipercoop acquista quantitativi maggiori di prodotti e quindi ha prezzi più favorevoli rispetto al nostro che invece acquista meno”.
O.T.R.
Pezzo completo dell’articolo pubblicato su “Il Notiziario” del 28 febbraio 2025 a pag. 58
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