Rash e Damneds23 i talenti scoperti da Sangiorgi allo Young do it
12 Aprile 2016 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Bianca, Cronaca, Cultura, Eventi, Musica, Sociale, Spazio giovani |
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ARESE – Ogni anno a Faenza si svolge il “Mei”, un raduno dei musicisti emergenti italiani. Pur svolgendosi nel centro storico della città in realtà il Festival delle etichette indipendenti, giunto alla sua ventesima edizione, non ha una centralità vera e propria. Lo vuole così il critico Giordano Sangiorgi che della sua creatura dice: “E’ un grande bordello. La gente gira, vede tanti palchi e in contemporanea si tengono convegni, concerti, spettacoli. Noi facciamo un mucchio di musica alternativa, non siamo nel mainstreet”.
Allo spazio giovani Young do it di Arese Sangiorgi è stato investito da un’ondata di rapper, decisamente la tendenza musicale che appassiona i ragazzi oggi. Lo scorso 9 aprile, incontrando il critico a margine del contest organizzato con la regia del team della Radio Web aresina e di Massimo Giuggioli dei Barabba’s Clown, gli abbiamo chiesto una sua valutazione. “E’ un passaggio naturale – ci ha risposto – come il rock ha ucciso la musica melodica degli anni 50-60, che proponevano i padri, oggi i padri propongono il rock e i giovani uccidono i padri proponendo il rap e uccidendo il rock. E’ un richiamo generazionale importante”.
Una spiegazione un po’ freudiana….
“Non so se freudiana, ma sarebbe stato stravagante se io negli anni 70 avessi fatto Claudio Villa e i giovani di oggi facessero il rock degli anni 70. Il ricambio generazionale dei suoni e delle musiche è molto sano per cui è un ambiente sano con proposte giovani interessanti e soprattutto un’area rap – ipop molto creativa con alcune eccellenze che possono avere delle opportunità
Scoperto talenti allo Young do it?
L’ultima rock band l’ho trovata veramente interessante (Damneds23,ndr), perché non si identificano in un filone del rock, quindi è una sonorità abbastanza nuova che mi ha colpito favorevolmente
Hanno delle possibilità?
Diciamo che possono farsi ascoltare da qualcuno che produce perché propongono qualcosa di interessante.
Qualcun altro?
Alcuni sul versante ipop sono già pronti. Per esempio il brano sulle case popolari di Rash è un brano già abbastanza maturo, da far sentire a un’etichetta di rap e da far produrre. Io segnalerei questi due: uno del rap e uno del rock. Nel complesso, comunque, direi una scena qualitativamente abbastanza tutta interessante. Suggerirei una compilation del centro giovani che dovrebbe uscire come centro di creatività ipop interessante.
Youtube è forse lo strumento più accessibile che i giovani artisti hanno per farsi conoscere. Come utilizzarlo senza scottarsi?
“Non regalandogli il proprio talento. Io dico loro: “Mettete sugli Youtube solo una piccolissima parte di voi. Un singolo. Due singoli. Poi invitate le persone a venirvi a sentire live e magari il cd glielo si vende lì. Come oggetto da community, da fan che vuole avere in ricordo della serata.
Ombretta T. Rinieri