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Assistenza, parla l’assessore Barbara Scifo: “I parenti devono imparare a fidarsi del Glim”
18 Novembre 2016 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Allarmi, Bianca, Cronaca, Locale, Politica, Sanitaria, Sociale |
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ARESE – Il consiglio d’amministrazione della Gallazzi Vismara è formato dalla presidente Alessandra Orlandi, dottor Maximiliam Albano (le cui competenze sono trasparenti sul sito della rsa con la pubblicazione dei rispettivi curriculum) e da Livio Bollani (di cui è pubblicato soltanto il decreto sindacale).
“E’ un errore – ha detto l’assessore ai servizi sociali Barbara Scifo – che farò correggere. Hanno caricato il documento sbagliato. Comunque Alessandra Orlandi ha una formazione scientifica nell’ambito chimico-farmaceutico e nella sua ultima fase della vita di carriera ha assunto anche competenze di gestione sanitaria nella gestione delle economie e policy legate al settore sanitario. Lavora nel settore della ricerca e innovazione a livello nazionale e internazionale. Bollani è un manager che lavora tutti i giorni produce budget per la sua azienda multinazionale. Quando sono entrati in Gallazzi Vismara lo stato dell’arte dal punto di vista della gestione e del controllo era da mettersi le mani nei capelli. Hanno dovuto reimpostare tutto il lavoro. Per loro la prima parte del mandato è stato un grande impegno sul piano dell’organizzazione economico finanziaria”.
I conti vengono tenuti dal direttore amministrativo (Brombin) e controllati dal direttore generale (Luigi Leone) sulla base di input che vengono dal cda, che poi controlla. E’ il cda che redige i bilanci preventivo e consuntivo da consegnare al comune e che si relaziona con gli assessori. Il cda provvede anche alla gestione delle relazioni interpersonali con gli anziani e le famiglie degli anziani attraverso le figure apicali della Gallazzi Vismara.
Fino all’anno scorso l’interfaccia ideale era la commissione parenti, poi lasciata andare in scadenza senza rinnovarla. Al suo posto è nato il Glim, un gruppo di lavoro misto a capo del quale vi sono la responsabile i n struttura del comune e la responsabile della cooperative Kcs dei servizi assistenziali e la cui componente parenti è ridotta a due persone. Il Glim che fra l’altro dovrebbe raccogliere le segnalazioni dei parenti sui disservizi non gode in realtà del favore delle famiglie degli anziani, che di fatto si astengono dall’andare a farvi riferimento perché temono ritorsioni sui propri congiunti.
“La ratio che ci riportano i parenti – ha spiegato Scifo – è spesso legata a piccole questioni di gestione quotidiana della vita di una comunità, che sono molto operative, concrete e di facile risoluzione se chi è coinvolto nei processi ne viene a conoscenza e se ne fa carico. Il Glim nasce dall’idea di questa che è una comunità ci sono più soggetti attori dei processi che possono essere portavoce. Nel senso che non ci sono solo i parenti, ma gli stessi anziani, i volontari, degli “Amici della casa di riposo”, gli operatori, i dipendenti. Ci sembrava importante che di fianco ai parenti ci fosse anche la voce degli anziani. La responsabile comunale risponde direttamente alle direzioni sanitaria e generale. Quella della cooperativa alla Kcs ed è sottoposta al controllo molto forte da parte dell’azienda speciale. E uno dei modi per esercitare il controllo e aumentare il grado di responsabilità e proprio includerla in questi processi, perché se è presente al tavolo dove vengono evidenziate le problematicità e messe a verbale ne deve poi rispondere. Non può sottrarsi.Il fatto che sia inclusa è un elemento a favore dei parenti perché non può più dire: “Io non ne ero a conoscenza”.
Resta il fatto che nel Glim vi è una bassa rappresentanza dei parenti. Qualcosa vorrà dire. “In merito alla paura delle ritorsioni – ha continuato Scifo – se non ci vengono date segnalazioni circostanziate non è che sulla base di rumor la direzione può intervenire sulla Kcs e dirgli di cambiare il personale tutto. Va circostanziato. Inoltre, per migliorare la qualità del servizio legato al benessere e alla quotidianità delle persone, perché gli errori umani possono sempre esserci, abbiamo istituito una serie di misure. La prima è il modulo delle segnalazioni che può essere imbucato anonimamente in reception. Vengono registrati ed evidenziati nella newsletter mensile insieme agli encomi, se ci sono. La seconda misura è l’istituzione di un ufficio Urp gestito da Gabriella Lobelli, che è molto carina nei modi. La terza è un questionario di valutazione”.
Sulle carenze legate alla normativa antincendio l’obiezione dell’assessore è che la struttura è accreditata, mentre su altri problemi segnalati al Notiziario circa l’impossibilità degli anziani di andare in bagno su richiesta, il problema del cambio del patello a orari fissi, l’alto turn over delle assistenti, i lividi, le cadute, gli effetti personali rotti ripetutamente o scomparsi si fa riferimento ai periodici controlli dell’Ats (ex Asl) presso cui la Gallazzi Vismara gode di un’alta percezione di qualità sia in termini di minutaggio assistenziale (ben più alto della media delle rsa).
Ombretta T. Rinieri
“Il Notiziario” 18 novembre 2016 – pag. 74