40esimo dei padri Betharramiti a Castellazzo: Coro San Guglielmo
21 Aprile 2016 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Bianca, Cronaca, Cultura, Cultura Locale, Eventi, Musica, Religione, Sociale |
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CASTELLAZZO DI BOLLATE – “Per noi cantare nel coro vuol dire tante cose – ha detto la Maestra Daniela Barbera prendendo la parola per spiegare dieci anni di attività musicale del gruppo – spiritualità, divertimento, socialità e anche un po’ terapia, perché molti di noi arrivano alla sera alle prove portando pensieri, tristezze e vanno via un po’ più sereni. Il momento clou delle nostre prove è verso la fine, quando arriva la temutissima opinione di padre Egidio, perché lui sta nel suo studio. Sente tutto ma non lo dice. Poi viene e dice: “Sì tutto bene, però. E abbiamo un quarto d’ora di però, senza esagerare. Il suo voto massimo è 6 ½, e quando ci arriviamo praticamente abbiamo cantato da Pavarotti. Abbiamo almeno la sufficienza e noi, da buoni incoscienti continuiamo a cantare. Una volta ci ha dato 7, ma è stata una cosa così straordinaria che mi sono persa la memoria. Quello che devo riconoscere a padre Egizio è che ci tratta da padre, affettuoso ma severo. Ogni tanto, presi dall’entusiasmo, facciamo il passo più lungo della gamba nel cercare di cantare delle musiche che erano un pelino sopra le nostre possibilità. Io ringrazio sempre il pubblico che affettuosamente ci segue e che ci ha sempre sorriso anche quando c’era da otturarsi le orecchie. Però questa è la nostra passione”.
Fra le esibizioni particolari del Coro San Guglielmo da ricordare la rassegna dei concerti “Canto e prego” di musica e recitazione con padre Ennio che sceglieva le poesie e le preghiere che proponevano momenti di riflessione su temi quali la pace e la vita; le rassegne di cori ospitate dalla parrocchia San Martino, i canti di Natale, quelli in dialetto e per il 150esimo dell’Unità d’Italia. Citato anche il Festival Jazz organizzato l’anno scorso proprio da Daniela Barbera in Villa Arconati grazie alla sponsorizzazione della parrocchia. “Abbiamo formato al jazz anche persone che non l’avevano mai sentito – ha detto – con l’obiettivo sempre di condividere”.
O.T.R.