Primo Raduno Alfa Romeo “Città di Saronno”
30 Settembre 2016 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Associazioni, Cronaca, Cultura, Eventi |
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SARONNO – CARONNO PERTUSELLA – Una sessantina di auto storiche Alfa Romeo, scortate dall’associazione Vespe Club di Caronno Pertusella, hanno sfilato in corteo domenica scorsa tra Saronno e Arese in quello che è stato il 1° Raduno Alfa Romeo Città di Saronno.
Organizzato da Amici Rosso Alfa (al momento un comitato spontaneo ma proiettato verso futuri sviluppi, probabilmente di Club), l’evento si è fregiato della presenza dei collaudatori del Biscione Sebastiano Caprì e Giuseppe Casiraghi, dell’Alfa Club di Saronno, dell’associazioni Amici Alfisti Biuc di Varese e del Platinum Service Alfa Romeo. Madrina della manifestazione Elvira Ruocco, responsabile dell’Archivio Storico dell’Alfa Romeo dal 1983 al 2005, coinvolta nell’evento da Claudio Turconi (vice comandante della polizia municipale di Saronno), Paolo Strano (direttore dell’Istituto Prealpi di Saronno) e da Carlo Codega (noto medico cittadino).
Dopo il ritrovo e l’accredito in piazza Libertà, il corteo di auto storiche ha raggiunto il Museo dell’Alfa Romeo di Arese. Guida d’eccezione proprio Elvira Ruocco, che dopo dieci anni è stata contenta di accompagnare gli amici Alfisti al giro del Museo. Una visita, che grazie alla sua esperienza in Alfa Romeo dal 1972 al 2006, si è rivelata interessante per gli aneddoti poco conosciuti al più. Per esempio ha sorpreso tutti sapere che quando uscì la 33 stradale costava 9 milioni e mezzo
contro i 6 della Ferrari e i 5 della Jaguar. Così come è stato interessante scoprire come la predisposizione precedente del Museo facilitasse maggiormente la ricostruzione storica degli eventi alfisti.
Oggi il Museo è suddiviso nelle sezioni Time Line, Bellezza e Velocità, così la Targa Florio, una vettura del 1923, finisce per trovarsi due piani invece che vicino alla Rls Super Sport. “C’era una cronologia – ha raccontato Ruocco– che aiutava a ricordare accadimenti non solo legati alle macchine. Mentre oggi ri ritrovi lì la vettura e ciò che viene in mente è soprattutto una storia di motori”.
Da Ruocco il racconto di come nacque il Museo. “L’idea – ha raccontato – fu del presidente Giuseppe Luraghi, che diede l’incarico a Luigi Fusi di allestirlo. Fusi, che era uno storico dell’Alfa Romeo, impiegò 12 anni in ricerche presso collezionisti e appassionati finché ritrovò, ristrutturò e addirittura ricostruì i modelli e i componenti oggi esposti al Museo”.
Il pranzo comunitario si è svolto al Club House di Saronno dove gli organizzatori di Rosso Alfa hanno premiato Daniela Regis, presidente di Amici Alfisti Biuc, associazione riconosciuta anche dalla casa madre di Torino, per aver portato al 1° Raduno Alfa Romeo di Saronno il maggior contributo con la partecipazione da solo di venticinque auto storiche.
Nel pomeriggio una chicca. L’avvocato Pierantonio Giussani ha aperto per la prima volta al pubblico il suo museo privato “Onda Rossa” di Caronno Pertusella. In esposizione una trentina di vetture tra Ferrari e Alfa Romeo fra cui il pezzo unico “Carlo Chiti” dell’ingegner Chiti.
Realizzato in un ex calzificio, si tratta di uno spazio espositivo di circa mille metri quadrati, mentre altri 600 a bordo strada saranno dedicati alla nascita della “Casa della Cultura” di Caronno per la quale sono in corso da tempo trattative con l’amministrazione comunale.
Nei progetti il Museo, che ospita una sala riunioni e una struttura di coworking, potrà all’occorrenza essere anche una prestigiosa location per gli imprenditori che vi vorranno organizzare meeting, riunioni e conferenze.
Intanto Francesco Corsi, scrittore ed editore, ha presentato qui il suo saggio: “Essere Alfa Romeo – Voci dell’Alfa raccontano” con prefazione di Vittorio Sgarbi e copertina realizzata dal Maestro Alfonso Magone.
Da segnalare che l’Alfa Romeo oltre a essere ricordata per i suoi stabilimenti al Portello e Arese ha radici storiche pure a Saronno: fu il fondatore Nicola Romeo che dopo la fine della Prima Guerra Mondiale, dovendo decidere sulla riconversione industriale, (nel periodo bellico l’Alfa produsse proiettili e materiale d’artiglieria), decise l’acquisto delle Officine Meccaniche di Saronno che producevano vagoni ferroviari. E al Museo delle industrie e dei mestieri di Saronno un tombino dedicato a Nicola Romeo è lì a ricordarlo.
Agli anni 20 risale anche il legame tra la Ferrari e l’Alfa Romeo. Enzo Ferrari (ha menzionato in piazza Libertà Elvira Ruocco davanti al sindaco di Saronno Alessandro Fagioli e al parroco) fu pilota per due anni dell’Alfa Romeo e successivamente agente di vendita della casa automobilistica milanese per l’Emilia Romagna e le Marche. Non dimenticò mai le sue origini all’Alfa Romeo e quando creò la propria scuderia soleva dire: “All’Alfa Romeo sanno fare i guanti anche alle mosche”.
Ombretta T. Rinieri
(Il Notiziario – 30 settembre 2016 – pag. 11)