La “Trasparenza” ad Arese è una nota dolente
12 Febbraio 2016 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Allarmi, Bianca, Cronaca, Impegno civile, Informazione, Locale, Politica |
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La giunta Palestra promette che interverrà
ARESE – Un sito comunale che, dopo una modifica informatica, rende più difficoltoso rintracciare le delibere. Un regolamento che, secondo noi in violazione dell’articolo 21 della Costituzione, impone ai giornalisti di chiedere l’autorizzazione in comune per utilizzare gli strumenti del mestiere durante i consigli comunali e le commissioni consiliari. Uno streaming delle sedute consiliari che funziona a intermittenza quando non del tutto e proprio in sedute di importanza storica. Consiglieri di minoranza che lamentano di essere vessati e tacciati. Cittadini come l’architetto Sergio Barbera che depositano al protocollo relazioni in cui considerano, oltre al resto, una “situazione generale di non facile dialogo con la pubblica amministrazione”. Si potrebbe concludere che la trasparenza non sia, come anche emerso da un recente sondaggio a cura dello stesso comune e durante la giornata della trasparenza, uno dei punti forti dell’amministrazione in carica.
Il problema è emerso in tutta la sua fastidiosa portata durante l’ultimo consiglio comunale. Il sindaco Michela Palestra ne ha preso coscienza e ha annunciato che, per facilitare l’accesso dei cittadini alla macchina amministrativa, sarà effettuato un deciso investimento verso l’informatizzazione degli uffici, mentre l’assessore Eleonora Gonnella nel dire che trasparenza e partecipazione sono ambiti trasversali ai settori e alle aree del comune ha sottolineato quale motivo di difficoltà il fatto che la normativa in materia sia relativamente recente.
“Il decreto sulla trasparenza – ha detto – è un decreto del marzo 2013 e comporta un approccio strutturale e un cambiamento che deve avere il tempo per essere portato avanti. Sicuramente ci sono spazi di miglioramento come tra l’altro è emerso dal piccolo questionario che abbiamo realizzato sulla trasparenza a fine anno. Nella prima giornata della trasparenza ci siamo messi a disposizione per dare atto ai cittadini di alcuni risultati raggiunti nei primi mesi di amministrazione”. Poi ha spiegato meglio: “Sulla trasparenza sarà messo nelle mani di tutti i cittadini il piano di informatizzazione che darà loro la possibilità di fare richieste dal pc di casa e di seguire tutto l’iter documentale, ossia a che punto si trova la pratica, chi la sta gestendo eccetera”.
“C’è un deficit sul principio di trasparenza – ha comunque considerato il consigliere di Arese in testa Luigi Muratori – perché è chiaro che se non permettiamo ai cittadini di riprendere né di vedere c’è un problema. Non ultimo lo streaming. E’ vero che non molti si collegano, ma ciò è dovuto alla lentezza dello strumento. Se non riusciamo a risolverlo, questa deve essere una priorità per l’amministrazione. Proprio per il concetto di trasparenza cui voi fate riferimento. Allora si emetta un provvedimento tampone se si vogliono evitare giudizi che probabilmente non piacciono nemmeno a voi!”.
“Lo streaming – ha ricordato l’assessore – è stata una scelta di questa maggioranza. Ora stiamo verificando che sono più le volte che non funziona di quelle che funziona e quindi stiamo valutando altre soluzioni, però a costi contenuti. Inoltre è in scadenza il servizio della trascrizione dei verbali. Stiamo verificando di trovare un operatore che faccia entrambi i servizi”.
Resta da considerare che il percorso normativo sulla trasparenza inizia con la legge 241 del 1990 sull’accesso agli atti della pubblica amministrazione e continua con le sue successive integrazioni e modificazioni di cui l’ultimo atto in ordine cronologico è il decreto 33 del 2013. Che al suo interno, comunque, richiama tutti i precedenti.
Se il principio è importante tanto più importante ne è l’applicazione. Spesso, nelle pubbliche amministrazioni, forma e sostanza non trovano casa insieme. E dopo ventisei anni Arese, colta in difetto di trasparenza, può dirsi purtroppo ancora in buona compagnia.
Ombretta T. Rinieri
(Il Notiziario 12 febbraio 2016 – pag. 72)
Articolo ripreso sul sito di Franco Abruzzo, già presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia