Il Museo Storico dell’Alfa si apre alle scuole del territorio (e non solo)
11 Dicembre 2015 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under ex Alfa Romeo, Spazio giovani, Territorio |
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ARESE – Il Museo Storico Alfa Romeo si apre alle scuole. In primis agli istituti del territorio. A fare gli onori di casa il 26 novembre scorso con dirigenti scolastici, professori e insegnanti il giovane curatore Lorenzo Ardizio. Appassionato alfista, trentun anni appena ma già autore di successo di libri sulle automobili (ne ho contati undici sbirciando su Google, ma potrebbero essere di più). Monografie sul singolo modello, atlanti fino al catalogo del museo e ad alcuni libri trasversali.
Laureato in lettere, Ardizio ha respirato l’ambiente del museo e dell’archivio storico una decina d’anni, in un primo momento come stagista e successivamente assunto per un periodo in azienda. In seguito si è occupato in proprio della comunicazione automobilistica lavorando con parecchi marchi. A livello museale ha intrattenuto una lunga consulenza con il Museo dell’Automobile di Torino per approdare ad Arese in occasione della riapertura di quello dell’Alfa Romeo.
“Un museo moderno in generale – afferma – è importante che abbia un’attività didattica. A maggior ragione un museo d’azienda. Per gli istituti di ogni ordine e grado abbiamo programmato un’offerta formativa. Per ovvie ragioni la scuola dell’infanzia è toccata solo marginalmente, ma dalle elementari passando per le medie, le superiori fino alle università la proposta è ricca”.
Terminati i mesi di Expo, che hanno vista una media di 350 visitatori al giorno, il Museo Storico del Biscione volta pagina e avvia attraverso l’idea di una programmazione didattica un’attività sinergica con le scuole. Propone, ma a sua volta è aperto alle proposte delle scuole. “Abbiamo partecipato a un Salone dell’educazione a Genova – spiega Ardizio – e da tempo grazie a una mailing list stiamo comunicando direttamente con loro. Ora abbiamo deciso il lancio ufficiale del programma didattico con questo open day. Nel nostro caso è tutto da costruire in quanto noi prevalentemente non è che riapriamo, ma apriamo adesso, perché nei quarant’anni precedenti il museo era più una sorta di reparto d’azienda. Molto bello, ma chiuso. Noi invece siamo un’entità che vive sul territorio, e quindi riteniamo importante che si creino dei rapporti con tutti gli interlocutori”.
Un centinaio di persone in rappresentanza di una sessantina di scuole del territorio hanno infatti preso parte all’”Aperitivo di lavoro” e al giro museale con Ardizio e i suoi altrettanto giovani collaboratori, scoprendo che il museo aresino non è una mera esposizione di automobili ma un luogo di cultura, storia, tecnica, sport, ingegneria, car design, stile, multimedialità.
“La mia idea – ha detto il curatore al suo pubblico – è quella di cancellare due parole dal nostro nome: uno è la parola museo e l’altra, anche se non c’è, è la parola automobile. La parola automobile per ri-invitare tutto il pubblico femminile che di solito un po’ si spaventa, mentre la parola museo per eliminare le evocazioni evocazioni di luoghi polverosi e noiosi. Questo non è un dizionario, non è un’esposizione un grosso parcheggio, ma un romanzo con tanti personaggi e le loro vicende. A volte positive, a volte negative. Con vittorie, sconfitte, grandi momenti oppure crisi e tragedie. Abbiamo voluto declinare il museo in una vera e propria storia e abbiamo scelto le macchine. Vogliamo tenere il lettore appiccicato alle righe fino ad arrivare alla fine quando, girata l’ultima pagina, troveremo il futuro dell’Alfa Romeo. Che è ancora un marchio vivo in Italia. Partendo soprattutto partendo da qui. Ed è proprio i giovani che possono renderlo ancora più vivo e ancora più vitale”.
Inutile dire che fra gli insegnanti si sono accese le lampadine. Come mi ha detto entusiasta Silvana Virzi dell’istituto omnicomprensivo “Karol Wojtyla” di Garbagnate Milanese: “Sì, mi è scattata la lampadina. I ragazzi di terza media, in particolare, fanno quel percorso di orientamento verso l’indirizzo delle scuole superiori, quindi quello che può essere la vita dell’Alfa Romeo, nella sua produttività, nelle sue evoluzioni e nel suo declino, potrebbe essere un filo conduttore dal punto di vista economico, storico e territoriale. I laboratori tematici dell’offerta del Museo offre il ‘900 e il ‘900 è proprio quello che caratterizza la storia della terza media”.
Per le scuole il biglietto d’ingresso scontato del Museo sarà di 3 euro per la visita guidata e di 3 euro per l’eventuale laboratorio didattico. Il pasto potrà essere consumato al ristorante interno con un prezzo convenzionato di 7 euro.
Ombretta T. Rinieri
(Il Notiziario – 11 dicembre 2015 – pag.79)