Il business dei libri di testo (nuovi e usati), il Codacons e la miopia di editori e fisco
22 Settembre 2015 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Analisi/Opinioni, Associazioni, Commercio, Cronaca, Economia, Nazionale, Politica, Scuola, Sociale |
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MILANO – In Italia i libri di testo non godono di una politica sociale. Superata la primaria (ex scuola elementare) i ragazzi non usufruiscono più dei voucher gratuiti, nonostante l’obbligo scolastico vada ben oltre. Per le famiglie del ceto medio basso è da sempre un sacrificio. Il risultato è che ci si arrangia con l’usato.
Ma è così conveniente il mercato editoriale di seconda mano dei libri di testo? Negli anni 80, a Milano si andava in piazza Vetra dove un gruppo di persone e gli studenti universitari allestivano all’aperto, o sotto dei tendoni, banchetti per il ritiro e la rivendita dei testi usati. La coda era chilometrica però si pagava la metà e si tornava a casa con la pigna dei libri nello zaino.
Oggi si va al “Libraccio“, che nel frattempo è diventato una catena di librerie di portata nazionale. Ci si va con i libri dell’anno prima nella speranza di ricavare qualcosa da impegnare nell’acquisto di quelli dell’anno nuovo. Di norma il Libraccio acquista il libro usato al 20% massimo del prezzo di copertina, selezionando i volumi sulla base dello stato di manutenzione e dell’edizione, e rivende i libri usati al 60% del prezzo aggiornato con la nuova edizione. Tuttavia, di una lista magari di quindici titoli, non tutti si trovano di seconda mano. “Signore – spiega il commesso dopo aver fatto il giro fra gli scaffali del retrobottega – usati ne abbiamo cinque. Gli altri li vuole nuovi?”. E a meno di girarsi tutti i Libraccio della città si finisce per comprarli nuovi. Del resto il Libraccio, come libreria, è ben rifornito. Il Libraccio ha anche un sito internet sul cui servizio rimando alle recensioni positive e negative degli utenti.
Concludendo, tra usato e nuovo, pur risparmiando qualcosa, la spesa per far studiare i figli resta comunque ingente.
Ora viene in aiuto il Codacons. Dal 3 settembre di quest’anno ha avviato sul web l’iniziativa “Libri gratis“ attraverso cui si possono scambiare o regalare libri di testo usati. Basta iscriversi sulla piattaforma e lasciando i propri riferimenti, pubblicare gratuitamente un’inserzione con l’indicazione del volume che si intende cedere (titolo, autore, edizione, ecc.) e degli eventuali libri ricercati. Il contatto avviene autonomamente fra gli interessati allo scambio.
Non ci vuole un genio per capire che l’usato e il baratto dei libri di testo limano ulteriormente quelli che sono i margini di guadagno degli editori, il cui mercato è in sofferenza ormai da anni. Miope è quella politica dei prezzi alti per le tasche di studenti e famiglie. Miope è quella politica fiscale che non consente ai ceti medio bassi di dedurre dalla dichiarazione dei redditi la spesa scolastica per i figli.
Ombretta T. Rinieri