Successo del Jazz a Castellazzo
13 Settembre 2015 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Analisi/Opinioni, Associazioni, Cronaca, Cultura, Eventi, Musica, Sociale |
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CASTELLAZZO DI BOLLATE – Inaspettatamente bello. Così è parso a una neofita come me il jazz della rassegna in corso a Villa Arconati, fortemente voluto da Daniela Barbera, direttore del Coro San Guglielmo di Castellazzo, che ideatrice della manifestazione, è riuscita a trascinare nell’impresa la Parrocchia del Borgo, l’associazione Vivere Castellazzo, la cooperativa di ceramisti Grufa e la Fondazione Augusto Rancilio. E se Daniela è stata travolgente e determinata nel vincere tutti i dubbi e i timori che una nuova iniziativa si porta sempre dietro, le note hanno fatto il resto: il jazz sotto il “Pompeo”, anzi “i jazz” dei primi quattro concerti dell’”Italian Jazz Fest”, hanno conquistato l’uditorio il cui gradimento è andato aumentando da una serata all’altra.
Oltre che dal parroco betharramita Egidio Zoia, il Festival ha ottenuto il battesimo da Paolo Nizzola, giornalista e braccio destro di Giordano Minora, presidente del “Jazz Bollate Meeting”, l’associazione nata nel lontano 1994 che da una ventina d’anni organizza a Bollate città, in collaborazione con l’assessorato alla cultura, l’evento musicale: “Conoscere il Jazz”. Da veri intenditori e cultori del genere, Nizzola e Minora non hanno mancato un concerto in Villa Arconati, apprezzando in particolar modo l’esibizione dell’Avant Orchestra.
Tornando a me, ero preparata, non so perché, a una musica cacofonica e noiosa, pronta a scappar via dalla sedia dopo qualche minuto di ascolto di circostanza e qualche scatto fotografico da postare qui sul sito.
Invece alla sedia ci sono rimasta incollata dall’inizio del preserale al notturno di entrambe le serate. Ho partecipato all’emozione dei ragazzi del Guitar Duo Just Friends Marco Forgione e Antonio Giurianna (corsi civici di jazz) , mentre con le loro chitarre eseguivano un virtuosismo accompagnati con il contrabbasso dal Maestro Marco Vaggi.
Mi sono lasciata coinvolgere come il resto del pubblico dalla bravura dei quindici musicisti dell’Avant Orchestra, capaci di suonare all’unisono con il direttore Marco Fior mischiato in mezzo a loro. Ho seguito rapita l’esibizione dell’attrice Elisabetta Ricci del Teatro Gost, seconda compagnia di Bollate, che accompagnata dalla musica del trio femminile Fragaria Vesca ha prestato corpo e voce a icone del jazz quali Ella Fitzgerald, Billie Holiday, Miriam Makeba, Amy Winehouse, Billy Tipton e Rebecka Torquist.
Donne (tranne l’ultima) arrivate al successo in un mondo prettamente maschile sull’onda di infanzie e giovinezze alquanto tormentate.
Il cambio di registro è arrivato con il quintetto vocale degli Alti&Bassi con lo spettacolo: “Da Bach a Jannacci…tutto è Jazz”, a cavallo tra la rivista e il musical. Bravissimi. Nemmeno uno strumento. Ma in sala sembrava di ascoltare un’intera orchestra. “Un basso così non l’ho mai sentito”, ha detto padre Egidio, che di canto se ne intende.
Oltre che cantori, gli Alti&Bassi si sono rivelati abili intrattenitori, capaci di battute esilaranti negli intermezzi musicali instaurando gag dopo gag una relazione biunivoca con il pubblico, che ha risposto con scrosci di applausi.
L’appuntamento è ora per il 30 settembre 2015 nella serata conclusiva dell’”Italian Jazz Festival” dove sarà la volta del quartetto Eazy Quartet e del big dei big, Franco Cerri.
Ombretta T. Rinieri