Nessuna ritorsione: l’auto di Carlo Giudici ha preso fuoco solo per cause accidentali
19 Giugno 2015 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Allarmi, Centro sportivo Arese, Cronaca, Giudiziaria, Inchieste, Locale, Nera, Politica |
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ARESE – “Non è stato un atto vandalico. Ma un guasto avvenuto mentre stavo guidando io. E sono io che ho chiamato i vigili del fuoco e la polizia locale”. E’ fuori dai gangheri Carlo Giudici, consigliere di Arese al centro ed ex Udc, per la notizia diffusa settimana scorsa sulla sua ‘Ford Ka’ bruciata a Passirana di Rho, che in una qualche maniera lasciava intendere a un atto vandalico nei suoi confronti.
La notizia della macchina andata in fumo, infatti, unita alle voci infondate sugli avvisi di garanzia per la gestione del centro sportivo, ha fatto pensare ai più a un atto di ritorsione nei suoi confronti per essere stato nelle giunte Perferi e Fornaro, che rispettivamente hanno in capo la responsabilità di aver fatto nascere la fondazione Facs e di aver avallato la manifestazione d’interesse che consegnò il ‘Davide Ancilotto’ a Intese.
Ma è lui stesso a spiegare: “Il motore ha preso incidentalmente fuoco con me presente – insiste – non c’è nessuna ipotesi di vandalismi. Oltre ai pompieri, ho chiamato anche i vigili perché per fare poi la demolizione ho dovuto presentare la denuncia in quanto il libretto, il titolo di proprietà e la carta di circolazione erano tutti nella macchina che è bruciata completamente. Gli agenti di Arese hanno verbalizzato. Perché altrimenti se non ci sono i documenti non accettano la demolizione. Tutto lì”.
O.T.R.
(Il Notiziario – 19 giugno 2015 – pag. 75)