Loculi cimitero, parte la causa contro il sindaco
14 Luglio 2010 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Bianca, Cronaca |
ARESE – Una sessantina di parenti dei defunti del cimitero cittadino di via Degli Orti si è riunito ieri sera all’oratorio di via Caduti per dare mandato all’avvocato Emanuela Gambini di avviare contro il Comune di Arese una causa per risarcimento danni.
Sergio Barbera, architetto e presidente di un’associazione di diritti civili che sta seguendo per conto dei parenti i rapporti con l’Amministrazione comunale e che ha fatto parte di una terna di esperti per risalire alla radice dei miasmi provenienti dai loculi, ha ricostruito sei anni di tira e molla con gli uffici comunali e gli assessori, prima della Giunta Perferi e ora di quella Fornaro. Calda la situazione, non solo per la temperatura africana della “sala castello”, nel sotterraneo dell’oratorio.
“Oltre al disagio personale per l’odore e il non riuscire a sostare davanti ai loculi – è stata la lamentela generale dei cittadini intervenuti – vi è un danno economico, un danno d’immagine, di vivibilità, di civiltà e d’igiene”. L’avvocato Gambini ha puntato sul risarcimento patrimoniale e su una causa civile in quanto giuridicamente il danno patrimoniale è ormai accertato, mentre Sergio Barbera ha ricordato che il diniego anni or sono da parte dell’ex assessore e oggi vice sindaco Carlo Giudici di far effettuare un Atp (accertamento tecnico preventivo) ha causato un danno erariale e ciò è meritevole di denuncia alla Corte dei Conti.
Ma tutti, proprio tutti, volevano andare ben oltre e colpire i responsabili della realizzazione e del collaudo di una struttura rivelatasi scadente e diseconomica: oltre al lato ovest ora anche i loculi più recenti del lato est stanno stando gli stessi problemi. “Possibile che non si possa denunciare l’Asl che ha effettuato il collaudo della struttura – è stato detto – o che non si possano denunciare i responsabili degli uffici tecnici che hanno seguito la realizzazione dell’opera?”. Ma per l’architetto Barbera e l’avvocato Gambini tutte le responsabilità ricadono in capo al sindaco in quanto responsabile dell’igiene pubblica.
“Quando avviene un terremoto – ha detto Barbera – dopo sei giorni si gira con le mascherine per i miasmi di putrefazione. Il 30 aprile ho inviato una lettera al sindaco Fornaro, al difensore civico Agnifili, al settore lavori pubblici Menotti con la consapevolezza delle responsabilità che incombono sul perito che accerta l’esistenza di Fonti di possibili epidemie quali i fetori respirati sistematicamente dai visitatori dei loculi derivanti dalla decomposizione delle salme chiedendo di attivare l’immediata inagibilità dei luoghi a rischio e l’inizio delle attività di bonifica entro e non oltre il mese di maggio. Siamo a luglio con un caldo torrido che peggiora tutta la situazione e nulla è stato fatto da parte dell’amministrazione comunale. Certi uffici dovrebbero essere smantellati e ricostituiti ex novo e certi responsabili mandati a casa”.
“Denunciare l’Asl, che ha effettuato il collaudo, non porterebbe a nulla – è stato detto sia da Gambini e che da Barbera – è il sindaco che deve tutelare i cittadini”. E contro il sindaco tutti hanno deciso di muoversi.
Ombretta T. Rinieri
da ‘Prealpina’ mercoledì 14 luglio 2010 – pag. 21