De Nicola: “Ho fatto ricorso”. Intanto ad Arese si scatenano i commenti al piano viabilistico
11 Luglio 2014 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Area Metropolitana, Cittadini, Cronaca, ex Alfa Romeo, Expo, Infrastrutture, Locale, Nazionale, Politica, Territorio, Viabillità |
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ARESE – Il 23 giugno la Provincia di Milano ha chiuso i battenti. La giunta resterà in pro rogatio fino al 31 dicembre prossimo per l’ordinaria amministrazione quando scomparirà del tutto inghiottita dalla Città metropolitana. Nell’ultima seduta consigliare il presidente Guido Podestà ha sostituito gli assessori Paolo del Nero, Giovanni De Nicola e Luca Agnelli. Mentre per quest’ultimo si è trattato di un passaggio obbligato perché Agnelli ha lasciato Palazzo Isimbardi per diventare assessore a Pioltello, restano oscure le ragioni della sostituzione dei primi due. Vi è però un riflesso su Arese, perché la sostituzione di De Nicola potrebbe modificare lo scenario viabilistico esterno alla città dato che l’ex assessore caldeggiava la tangenzialina accogliendo le istanze del Comitato Passaparola. Contro la decisione di Podestà, De Nicola ha presentato ricorso al Tar.
“Ho impugnato l’atto – ci ha dichiarato Giovanni De Nicola – in quanto la legge 56/14 stabilisce che presidente e giunta in carica all’8 aprile 2014 (data di entrata in vigore della riforma), restino al loro posto a titolo gratuito fino alla fine dell’anno. Con questo paletto, in assenza del consiglio, il governo ha inteso bilanciare i poteri del presidente. Aggiungo che se il Tar non dovesse accogliere il mio ricorso, ci si potrebbe trovare a Milano come in tutta Italia, con dei presidenti che per ogni quisquiglia sostituiscono la giunta non essendoci un controllo e un limite. Confido quindi che il Tar si pronunci velocemente per poter completare il lavoro iniziato cinque anni fa: investendo meno di 50 milioni del bilancio provinciale ho dato avvio a 660 milioni di opere pubbliche”.
Prima della sua revoca, De Nicola aveva sollecitato Regione Lombardia a convocare il collegio di vigilanza sull’adp ex Alfa Romeo per avere notizie certe sui fondi rimasti per la viabilità. “La mia posizione è per la realizzazione dell’intera tangenziale esterna – dice De Nicola – sia per il tratto da Mazzo al cimitero di Arese che per quello dal cimitero di Arese verso l’esterno. Ora, non so se l’indirizzo che avevo assunto verrà mantenuto dalla Provincia o verrà modificato”. Tuttavia Rho non è d’accordo sul tratto della tangenzialina per Arese. “Rho – afferma – non può pensare che la Provincia gli faccia la tangenzialina a Terrazzano e a Mazzo senza collaborare. Non si può sempre prendere e mai dare”. A precisa domanda, risponde di non conoscere i motivi della propria destituzione, ma annuncia di essere disposto ad andare fino al Consiglio di Stato, se necessario.
Sul fronte della viabilità interna aresina, l’avvocato Antonio Scarabelli ritiene positivo il cambio di rotta della giunta perché corrispondono a quanto chiesto da Passaparola, dalle opposizioni e dal Plan e dimostra come la giunta Palestra abbia fatto di necessità virtù. “Per cambiare un progetto sbagliato su cui ci si era spesi – dichiara – ci vuole coraggio e di ciò ne dò volentieri atto al sindaco e all’assessore Ioli. Se alle parole seguiranno i fatti, si potrà andare al superamento delle divisioni e a un nuovo clima di collaborazione. Resta il problema del traffico d’attraversamento, che anche il nuovo progetto non affronta. Se sull’asse Est-Ovest il restringimento a un’unica carreggiata può scoraggiarlo, perché vi sono strade alternative esterne ad Arese (Varesina, Castellazzo eccetera), il problema continua a sussistere a Nord-Sud, con la realizzazione della prevista tangenzialina di Terrazzano. Inoltre essendo state date solo linee di indirizzo, il progetto non è ancora un progetto specifico”. E sul taglio degli alberi: “Ventisei piante sono troppe rispetto alle 5/8 dichiarate dal sindaco nella comunicazione del 28 febbraio 2014”.
Non fa sconti invece il comunicato di Passaparola, i cui cittadini si sono mobilitati per dieci mesi di tasca propria con volantini, striscioni, bandiere, magliette, assemblee, petizioni, manifestazioni e quant’altro subendo anche accuse di aggressioni e minacce di querele. Dopo annunci e crono programmi disattesi non si fida più e chiede con forza la pubblicazione sul sito comunale del progetto definitivo in tutte le sue parti rivendicando di aver indotto la giunta a cambiare rotta con la forza del ragionamento. “Il vero problema per il futuro di Arese – conclude – rimane il numero di auto che potranno entrare in Arese per raggiungere il centro commerciale, la stazione mm di Rho e gli oltre 11mila parcheggi remoti di expo in mancanza di una valida alternativa esterna. Dopo dieci mesi sindaco e assessore si sono accorti degli errori del progetto viabilità. Ora domandiamoci quando si accorgeranno dell’imperdonabile errore derivante dal non aver voluto portare realmente il traffico fuori dalle nostre strade. Forse se ne accorgeranno quando sarà troppo tardi per tutti noi: le auto saranno entrate e non ci saranno soldi per rimediare. Una cosa è certa: la responsabilità sarà del Sindaco e del suo Assessore”.
Ombretta T. Rinieri
(Il Notiziario – 11 luglio 2014 – pag. 66)