Cobas: In Alfa, dove lavoravano ventimila persone, i parcheggi ci sono già
27 Giugno 2014 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Area Metropolitana, Bianca, Cronaca, ex Alfa Romeo, Expo, Giudiziaria, Lavoro, Locale, Politica, Sindacale, Territorio |
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Delle Donne denuncia il gioco affaristico-politico sul territorio contenuto nelle carte sull’inchiesta Expo della Procura di Milano
ARESE – Lo Slai Cobas tiene alta la guardia sull’ex Alfa Romeo. Il 20 giugno scorso ha stilato un documento che prende spunto dall’inchiesta giudiziaria della Procura di Milano sui parcheggi Expo. Nella relazione si avanzano, a firma del delegato Corrado Delle Donne, una serie di osservazioni sul mega parcheggio previsto nella zona Est dell’ex Alfa e sulla tangenzialina di Garbagnate, che sono state inviate a Regione Lombardia e ai sindaci di Arese, Lainate e Garbagnate, in Procura, all’Autorità anticorruzione Raffaele Cantone, all’ad di Expo Giuseppe Sala, al prefetto e al sindaco di Milano, a quello di Rho e al presidente della Regione.
Seppure il sindaco Pier Mauro Pioli abbia più volte rassicurato sul fatto che per la sua amministrazione l’area ex Alfa Romeo sita sul territorio di Garbagnate è e resterà industriale, lo Slai Cobas teme invece che i parcheggi Expo possano diventare il cavallo di troia per una futura modifica della destinazione d’uso.
“Con l’Accordo di Programma sull’Alfa – scrive delle Donne – firmato nel dicembre 2012 da Formigoni (Regione), Altitonante (provincia), Pavone (Arese), Landonio (Lainate) e proprietari dell’area Alfa Romeo (Tea, Aglar, Particom Uno e Abp) si è dato il via libera, oltre che al mega centro commerciale sull’area Ovest e alla nuova città di 5mila abitanti sull’area Est, anche al cambio di destinazione d’uso (da industriale a commerciale) dell’area Sud del silos, con la scusa che prima lì si sarebbe fatto il parcheggio Expo e, subito dopo, il centro commerciale di fianco al mega Iper”.
Tuttavia, due mesi or sono fa la società ha modificato i suoi piani, abbandonando l’idea del silos e individuando nel cuneo garbagnatese dell’area il parcheggio d’appoggio per la fiera internazionale, portandolo dai previsti 3mila posti auto a 10mila. Decisione, che come noto, preoccupa molto i sindaci di Arese e Lainate che temono un congestionamento del traffico nei mesi dell’esposizione.
“La società Expo – scrive Delle Donne dopo aver spulciato fra le carte giudiziarie dello scandalo Expo – sta facendo un altro bando perché gli arresti hanno messo a nudo che la gara appena fatta per tali parcheggi è stata clamorosamente taroccata da Paris, Cattozzo, Frigerio e altri… per far vincere Filippo Lodetti (Final, Apcoa ecc.)…ancor prima che uscisse il bando”.
Nel rimarcare il fatto che a progettare il mega parcheggio Expo per Aglar e il parcheggio Expo per Euromilano sia, in entrambi i casi, la società Add di Michele Molina e di Emilio Cremona (la stessa del centro commerciale di Tea) e che è Boeri a progettare le residenze per la cui realizzazione Garbagnate finora si è detta contraria, Delle Donne attribuisce al sindaco Pioli, “altresì assessore all’urbanistica di Lainate”, la responsabilità di essere stato negli ultimi vent’anni fra gli artefici di tutti i progetti e gli accordi immobiliari sull’Alfa.
Nel documento presentato agli organismi istituzionali e alla procura, il sindacato di base coinvolge anche Fiat e il comune di Arese.
“Nel dicembre 2012 – si legge nella relazione – si è aggiudicata la gara “Sustainable Mobility Partner” per fornire ad Expo una “flotta di vetture (oltre 500) che, all’insegna della mobilità sostenibile, saranno utilizzate per gli spostamenti all’interno dell’area dell’Esposizione Universale e come courtesy car per le delegazioni. La gara è stata indetta da Expo il 22 novembre 2012. Entro il 6 dicembre 2012 era possibile chiedere dei chiarimenti e le offerte andavano fatte entro il 18 dicembre 2012. E’ stata regolare questa gara? Non sappiamo. Ma è certamente strano il fatto che in quegli stessi giorni la Fiat abbia regalato al comune di Arese 2 milioni e mezzo di euro e 500 mq di parcheggi”.
“Perché radere al suolo gli storici capannoni della Forgia, Fonderia, Gruppi Motori, Sala Prova, Centro Stile, Esperienze quando l’Alfa di Arese, ove lavoravano ventimila operai, è piena di parcheggi?”si chiede Delle Donne, che insiste: “Ci sono i parcheggi a fianco del Centro Tecnico, quelli di fronte alla portineria Centrale, i parcheggi dietro il Centro Direzionale, e tre parcheggi sul lato Est (300mila mq) … oltre ai 10mila nell’area del silos che servivano per le vetture finite che uscivano dalla produzione…. bastavano per tutti i lavoratori Alfa; oggi sono tutti in proprietà o in uso perpetuo ai comuni di Arese, Garbagnate, Lainate e Rho, grazie agli accordi degli ultimi venti anni”, mentre “è stato appena costruito da Tea sull’area Ovest dell’Alfa un nuovo mega parcheggio da 20 milioni con migliaia di posti auto per il costruendo centro commerciale”.
I capannoni esistenti nell’area Est dello stabilimento, noto in tutto il mondo, “…sono strutture robuste e maestose – scrive – e, nonostante lo stato di abbandono, sarebbero subito di nuovo utilizzabili previa una seria manutenzione” e se fossero proprio necessari altri parcheggi essi potrebbero essere utilizzati .. si avrebbe il vantaggio che le vetture e i bus sarebbero al coperto anziché esposti alle intemperie… e per toglierne l’amianto basterebbe sostituirne le coperture in eternit”.
Diffidati inoltre proprietari e istituzioni a procedere all’ipotizzato smantellamento del consiglio di fabbrica della Spina Est per far posto ai parcheggi. Il documento chiude chiedendo di onorare gli accordi sindacali e istituzionali circa la ricollocazione dei lavoratori Alfa licenziati da Innova Service, Fiat e Greenfluff.
Ombretta T. Rinieri
Il documento Delle Donne