Passaparola in piazza per chiedere il referendum sulla viabilità cittadina
10 Maggio 2014 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Area Metropolitana, Bianca, Cittadini, Cronaca, ex Alfa Romeo, Expo, Infrastrutture, Locale, Politica, Territorio, Viabillità |
Passaparola rinuncia alla strategia del corteo che fu del Comitato Difendiamo Arese e riunisce i cittadini direttamente in piazza Dalla Chiesa. Non fa il pieno, ma mobilità bambini, anziani e famiglie di aresini notoriamente ‘sedute’. Fra la gente anche i politici di centrodestra. Intervista a Marco Veroni
ARESE – “Passaparola chiede il referendum consultivo sulla viabilità – spiega Marco Veroni, il più impegnato nel comitato Passaparola insieme con Massimiliano Seregni contro l’introduzione delle rotonde e la trasformazione degli assi portanti di Arese – non dobbiamo insegnarlo noi a questa giunta come si indice. Era nel suo programma. E a tutti i consiglieri comunali di qualsiasi appartenenza, che dovranno approvare il piano, chiediamo di riappropriarsi del tema viabilistico e di far loro il progetto che abbiamo proposto. E’ il progetto delle persone che da sette mesi ci chiedono per strada di voler continuare a camminare affiancate, di voler stare tranquille, senza confusione”.
Il progetto che proponete non è altro che la tangenzialina contro cui ha lottato a suo tempo il Comitato Difendiamo Arese, che alla fine fu eliminato dall’accordo di programma dell’ex Alfa Romeo. Oggi in piazza vi stanno appoggiando forze politiche ed esponenti che centro commerciale e tangenzialina progettarono e vollero fortemente. Non avete il timore, come comitato Passaparola, di essere strumentalizzati? A onor del vero, nel 2009—2010, parte degli attuali esponenti della giunta Palestra che rinnovarono con il loro arrivo quattro anni fa le fila del Pd lottarono, dai banchi dell’opposizione, contro il centro commerciale e tutto quanto ne derivava…
“A noi non è mai interessato – risponde Veroni – a chi appartenesse questo progetto. Né il fatto che sia stato presentato cinque anni or sono in una configurazione come è oggi, o che lo sia in modo relativo. Oggi noi abbiamo mille altri problemi: le tangenziali di Terrazzano e Garbagnate che arrivano. Il contesto, anche rispetto al centro commerciale, è cambiato. Non ha senso dire che c’erano le firme di Difendiamo Arese. C’erano in un momento storico con determinate informazioni, con determinati problemi. Oggi, i problemi che avevamo allora, purtroppo si sono moltiplicati”.
Il presente affonda le radici nel passato. Rispetto a chi ha disegnato il nuovo sviluppo di Arese che la giunta Palestra si trova ora a gestire che posizione assumete?
“Sul nostro palco, nell’organizzazione delle nostre serate in auditorium o al nostro fianco in giro per strada – replica Veroni con convinzione – questi politici non ci sono”.
E’ indubbio che la loro presenza in piazza con voi presta il fianco alle polemiche. Per sgombrare il campo da ogni equivoco con questi politici vi siete confrontati?
“Questo è un modo di leggere la politica che non ci appartiene. Passaparola ha un obiettivo specifico che è semplicemente quello di evitare il traffico di attraversamento di Arese. Siccome questa giunta in sette mesi non è stata in grado di proporre un progetto alternativo, siamo arrivati a proporre noi un progetto alternativo”.
La tangenzialina?
“Se questo progetto incidentalmente coincide con altre situazioni, replico che un orologio rotto in una giornata segna due volte l’orario giusto”.
Quindi la proponete perché è l’unica soluzione alternativa (ossia la prima) già progettata?
“Guardando al consumo del territorio che è stato fatto ad Arese in questi anni, se qualcuno trova una soluzione della città, perimetrale, che abbia un senso rispetto al pericolo Est-Ovest e Nord-Sud, noi non abbiamo alcuna preclusione. Per prima cosa noi non vogliamo l’attraversamento e siccome siamo circondati dai comuni limitrofi, al pari degli altri comuni chiediamo di realizzare un progetto che tenga fuori questo traffico. Come e dove? Siamo aperti a qualsiasi soluzione. La seconda priorità è poi la difesa del nostro “modello Arese”, che vede piste pedonali e ciclabili separate, tanto verde, la protezione dello stesso e dei cittadini e le macchine in subordine”.
Ombretta T. Rinieri
(inedito)