Area ex Alfa, tangenzialina, centro sportivo: confrontiamo i programmi dei due sfidanti
11 Maggio 2012 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Analisi/Opinioni, Area Metropolitana, Bianca, Centro sportivo Arese, Commercio, Cronaca, ex Alfa Romeo, Inchieste, Locale, Politica |
Né Ravelli né Augurusa vogliono il centro commerciale, ma con sfumature diverse
ARESE – Con l’accordo di programma per l’ex Alfa Romeo da approvare e con i lavori per l’Expo da far partire, Arese rappresenta alle porte di Milano un bel bottino da gestire. Con le loro scelte, i futuri sindaco e maggioranza che si aggiudicheranno il ballottaggio del 20 maggio potrebbero determinare cambiamenti radicali del contesto sociale ed economico cittadino. Vale la pena quindi di andare a spulciare i grossi temi sul tappeto nelle carte dei programmi depositati in municipio dai due contendenti Giuseppe Augurusa del centrosinistra (Pd, Idc, Sinistra per Arese e Un Forum per la città) e Pietro Ravelli, l’outsider delle liste civiche Arese Futuro e Insieme per Arese.
Cominciando dall’ex Alfa Romeo, il cui accordo di programma dovrebbe essere approvato definitivamente entro settembre, sia Augurusa che Ravelli si dicono contrari all’arrivo di un grande centro commerciale sull’area industriale dismessa. Ma, mentre Ravelli dichiara espressamente un no “a cambi di destinazione d’uso per centri commerciali”, Augurusa glissa sulla variante urbanistica (in consiglio comunale deve passare il cambio di destinazione d’uso da industriale a commerciale, residenziale e terziaria) e si dice disponibile a”ricercare valide alternative praticabili in accordo con le proprietà private delle aree”. In caso di vittoria Augurusa, comunque, garantisce il “mantenimento della prevalente vocazione industriale/manifatturiera dell’area” e chiederà una dilazione dei tempi di approvazione dell’Adp, il rientro nelle trattative di Rho e Garbagnate a fianco di Arese e Lainate con contestuale aggancio del tavolo di lavoro al governo per un progetto rivolto alla “città della scienza e dell’innovazione tecnologica” nonché alla verifica delle effettive disponibilità di grandi gruppi automobilistici per l’insediamento sull’area”.
Oltre a incubatori per l’avvio di start up di piccole e medie imprese, legate soprattutto alla green economy attraverso la collaborazione con le università, Augurusa dovrà mediare il suo programma con i progetti immobiliari di proprietari dell’area come Euromilano nel cui azionariato figurano soggetti riconducibili alla sua area politica.
Con le mani più libere, Ravelli ha scritto nero su bianco di non prevedere “in alcun modo nell’ex Alfa Romeo nuovi insediamenti abitativi” in quanto verranno valorizzate le residenze già presenti sul territorio, di vincolare in accordo con Rho ogni sviluppo di alberghi alla riapertura del museo dell’auto, perché l’ex Alfa “deve rimanere produttiva” e deve essere trasformata in “un sito dove sviluppare le politiche strategiche nazionali di sviluppo tecnologico-produttivo del futuro” per la cui realizzazione sarà necessario oltre che l’intervento di “Milano, Provincia, Regione e Governo” anche “dell’Unione europea”.
Ravelli intende inoltre verificare la situazione di bonifica ambientale (amianto nel terreno e metalli pesanti in falda) e rivedere il protocollo d’intesa firmato con Lainate dal commissario prefettizio Emilio Chiodi.
Sia Augurusa che Ravelli sono contrari alla tangenzialina. Augurusa propone una “viabilità sostenibile anche cogliendo le opportunità della variante del progetto esecutivo dell’autostrada dei laghi (spostamento del casello e uscita a Nord), mentre Ravelli promuove la realizzazione di un sottopasso in alternativa al previsto ponte sull’autostrada di Mazzo di Rho per tutelare gli abitanti di via Pertini e via Leopardi. Entrambi si dovranno però scontrare con l’esigenza di Rho di limitare il traffico da e verso Terrazzano laddove si stringe la strada dopo il ponte che collega la frazione rhodense ad Arese.
Con l’Expo quella situazione dovrà essere sistemata perché la direttrice porterà direttamente verso l’area della fiera. Eliminare la tangenzialina di scorrimento esterno potrebbe voler dire intasare dopo la rotonda del cimitero cittadino le strade aresine del traffico proveniente direttamente dalla tangenziale Ovest. E’ per questo che il problema tangenzialina per Rho non esiste.
La ricerca di una soluzione al nodo è infatti tutto aresino e non di Rho, perché mentre in un modo o nell’altro Arese si troverà a dover tutelare la qualità della vita dei propri residenti, a Rho lo stralcio della tangenzialina permetterebbe di risparmiare territorio e risorse economiche.
Altro tema che scotta riguarda le sorti del centro sportivo. Ravelli dichiara lo scioglimento della Fondazione Arese Cultura e Sport e il conseguente legame con il suo partner speciale (Intese) e progetta di costruire la nuova biblioteca nel parco del “Davide Ancilotto”. Augurusa scrive genericamente invece di “risoluzione del contenzioso con Intese” e di “assegnazione con bando pubblico delle attività sportive in una logica polisportiva, ricercando il punto di equilibrio gestionale tra gli sport a reddito e non”.
Intanto su tuta la questione centro sportivo da mesi circola in città una leggenda metropolitana: tutto l’impianto sarà spostato con una perequazione nell’area a Sud di Arese perché il terreno di quella zona non consentirebbe la realizzazione del grande piano urbanistico già passato in consiglio comunale a causa della falda troppo alta che farebbe cedere le zolle di terra. Sarà vero?
Ombretta T. Rinieri
(‘Notiziario’ 11 maggio 2012 – pag. 73)