“Gli obblighi del primo accordo di programma non si sono estinti e devono essere rispettati”
5 Luglio 2013 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Area Metropolitana, Cronaca, ex Alfa Romeo, Giudiziaria, Lavoro |
ARESE – Attualmente gli ex Alfisti sono senza reddito. Da mesi non percepiscono nessuna forma di ammortizzatori sociali, mentre non ha ancora trovato applicazione l’accordo sottoscritto con Tea il 30 novembre 2012 in base al quale la società che costruirà sull’ex Alfa Romeo centro commerciale e residenze si era impegnata a versare a quaranta lavoratori un ammontare complessivo di 2,2 milioni nel corso di quest’anno.
Nell’accordo si precisava a più riprese come l’impegno economico di Tea verso i lavoratori fosse del tutto volontario e di carattere sociale “non essendovi in alcun modo tenuta” e che l’effettiva erogazione delle somme fosse “sospensivamente condizionata all’effettivo rilascio a Tea da parte delle autorità competenti delle autorizzazioni amministrative e tutti i permessi di costruire definitivi”. E’ questa quindi la ragione per la quale i lavoratori non hanno ancora ricevuto alcunché, nonostante abbiano già sottoscritto il protocollo d’intesa da mesi.
Sull’accordo l’avvocato Mirco Rizzoglio avanza comunque delle riserve. “Innanzitutto – eccepisce – il fatto che Tea non fosse in alcun modo tenuta a sostenere i lavoratori è una versione interpretativa chiaramente favorevole alle società che hanno acquisito l’ex Alfa Romeo. Le società legate a Euromilano (come Tea) hanno acquisito dalla multinazionale Abp un terzo dei suoi oltre 600mila metri quadrati di area. E con tale acquisizione si sono accollati anche le obbligazioni nei confronti dei lavoratori sorte con l’originario accordo di programma. Un onere addirittura soggetto a trascrizione nei registri immobiliari. Questo per dimostrare che doveva avere efficacia nei confronti di terzi in quanto si tratta di obblighi costitutivi”.
Ma tali obblighi non si sono estinti con la fine del primo accordo di programma?
“Gli obblighi – spiega Rizzoglio, sono impegni che una parte si assume in cambio di un vantaggio corrispondente. L’obbligazione non scade. Si estingue quando l’impegno è stato adempiuto. Nel caso dell’ex Alfa Romeo, l’ Abp si assunse l’obbligo di occupare diecimila persone in cambio della controprestazione da parte degli enti locali di poter sfruttare l’area sotto il profilo urbanistico in modo più favorevole rispetto alle proprie esigenze. L’obbligazione gravava su tutta l’area e non è scindibile”.
Quindi Abp ed Euromilano si devono accordare per occupare gli ex alfisti?
“O l’uno o l’altro – dice il legale – o tutti e due. L’obbligazione va estinta. Ora noi notificheremo a Innova la sentenza della Corte d’Appello e chiederemo l’immediata esecutività del reintegro sul posto di lavoro preesistente. Sappiamo che dietro a Innova vi è Abp. Nel corso della causa è stato prodotto un verbale in cui Abp si assumeva tutti gli oneri che sarebbero derivati a Innova da questa risoluzione. In quel verbale Abp si impegna a versare circa un milione e 200mila euro. Al di là della forma, il dato sostanziale è che Abp si è sempre accollata tutti gli oneri che Innova ha dovuto sopportare e questo potrebbe avvalorare l’ipotesi dell’appalto simulato”.
Che genere di oneri si è sempre accollata?
“Tutti gli oneri che sono derivati dall’appalto – afferma Mirco Rizzoglio – e anche al di là. Nel senso che hanno versato di più rispetto a quanto era stabilito nel capitolato. Hanno sempre coperto tutto.
Quindi Innova non ha mai fatto fronte ad alcuna spesa?
“Esatto – dice l’avvocato degli ex alfisti – quello che noi abbiamo ipotizzato è che non vi fosse il rischio d’impresa, che è una caratteristica dell’appalto, perché Abp ha sempre coperto tutte le spese”.
O.T.R.
(“Il Notiziario” 5 luglio 2013 – pag.65)