La difficile gestione degli spostamenti quando è stato creato il nucleo protetto
10 Maggio 2013 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Bianca, Cronaca, Sanitaria, Sociale |
ARESE – Il clou delle lamentele fra i parenti degli anziani aveva riguardato lo spostamento degli ospiti nel momento dell’organizzazione del nucleo protetto. Su questo punto Silvia Fagnani spiega: “Spostare una persona in una casa di riposo è fra le situazioni più difficile da gestire. E’ vero, probabilmente questa situazione ha ingenerato del malcontento. Purtroppo ci siamo trovati a dover spostare 23-24 persone, ossia un terzo della casa di riposo e a farlo in poco tempo. Noi avevamo sempre avuto lo spazio adeguato per il nucleo protetto a livello strutturale, ma non abbiamo mai pensato di utilizzarlo perché non avevamo il contributo maggiorato da parte della Regione Lombardia per l’alzheimer. E quindi non avendo il nucleo Alzheimer si trattavamo tutti i piani allo stesso modo. Quindi vi erano delle persone che avevano una diagnosi di malattia di Alzheimer oppure avevano dei problemi comportamentali che li spingevano a essere adatti a un nucleo protetto in tutti i piani per cui la dislocazione diversa. Noi tutti gli anni si faceva la richiesta per l’autorizzazione, ma per un problema di denaro, perché alla fine la Regione non ha tutti questi soldi per l’accreditamento delle strutture, il placet continuava a slittare. Quando ci è arrivata la possibilità è stata una manna. Sappiamo che gli anziani possono essere traumatizzati dagli spostamenti perché sono abitudinari. Poi le camere sono a due letti e devi mettere insieme due persone che abbiano una certa possibilità di non avere problemi. Perché, per esempio, non metterò insieme due persone autosufficienti con un bagno solo perché altrimenti litigheranno. Viceversa ne metto uno che non è assolutamente autosufficiente per cui la gestione del bagno viene fatta dalle asa e quello che invece può andare in maniera autonoma ha il bagno tutto per sé. Se sappiamo che un anziano urla tutta la notte è chiaro che gli dobbiamo mettere vicino tutta la notte una persona che non si agita. Abbiamo dovuto pensarci veramente molto a fare gli spostamenti e comunque abbiamo prima di procedere abbiamo informato i parenti organizzando una riunione ad hoc con loro”.
O.T.R.
(“Il Notiziario” 10 maggio 2013 – pag.64)