“La Casa per anziani necessita di personale, per questo si erano decise le assunzioni”
29 Marzo 2013 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Bianca, Cronaca, Sanitaria, Sociale |
ARESE – Un capitolo a parte della conferenza di Piana e Cundari riguarda il personale e un conflitto aperto che sarebbe in corso tra i dipendenti della casa di riposo e la commissione parenti. “A differenza dell’attuale cda diretto da Stella Berton – spiega l’ex direttore generale Luigi Piana – l’idea, condivisa da me come direttore e dai cda di Cunderi e di Di Clemente, era quello di aumentare il numero delle asa e degli infermieri dipendenti dell’azienda. Perché se un’azienda vuole andare avanti e avere una buona qualità deve avere dei dipendenti propri rispetto alla cooperativa che per sua natura lavora molto su turn over. Invece le scelte di Berton e del commissario sono esattamente opposte. Tanto è vero che tre dipendenti dell’azienda che godono della fiducia di tutta la casa di riposo, assunte all’epoca di Bassi, sono state passate sotto la cooperativa. Tre persone bravissime che perderanno 300-400 euro al mese in busta paga. E’ ovvio che la motivazione sarà diversa. Inoltre una persona del centro diurno è andata in pensione e non è stato assunto nessuno al suo posto. Se la commissione parenti lamentava carenza di personale prima, ora cosa dice? Allora, mi domando, se la politica è quella di ridurre il personale non è che questa azienda un giorno potrà valere meno e passare dal pubblico al privato? “.
Nella casa di riposo opera una commissione parenti composta da quattro persone . L’organismo, istituito nel 1994, non è eletto da nessuno ed è su base volontaria. I componenti di quella in carica sono stati nominati tra l’aprile e l’agosto del 2012. Piana parla di un’alta conflittualità tra la commissione e i dipendenti. “La commissione parenti – afferma – ha cominciato a dare problemi nell’autunno 2011. Ho ricevuto un pacco di lettere di lamentele da parte del personale a causa della sua ingerenza nell’assistenza agli anziani“. “Per la commissione – dice Cundari – non andava bene niente. Invece di essere propositivi o di cercare le soluzioni, qualunque cosa si facesse era sbagliato. Così non va bene. Così non va bene. I medici non vanno bene. Intervenivano direttamente sulle persone che operavano in casa di riposo, che ne so sull’infermiera, piuttosto che sulla cuoca, piuttosto che sulla fisioterapista, quindi creando nei dipendenti una situazione di disagio. Per esempio se alla loro mamma invece di avere 5 minuti di fisioterapia ne aveva 4 apriti cielo. Oppure se la loro mamma non aveva camminato chissà per quale ragione, o perché non ne aveva voglia o perché era stanca, apriti cielo, mancava il servizio”.
“Il rapporto con gli operatori – rinforza Piana – era arrivato a un livello insopportabile che ne lamentavano l’ingerenza, anche per lettera. Non abbiamo alcun problema a fare un confronto anche con loro”. Ma Piana appalesa anche un retroscena diverso che avrebbe mosso la commissione, che suona come un’accusa. “L’attuale presidente – afferma – ha fatto domanda per far parte del cda ed è stato tagliato fuori dal suo stesso partito (il Pd, ndr), mentre il genero di un’altra componente era interessato a svolgere il ruolo di direttore generale”. Considerazioni ovviamente tutte da verificare.
“Se ci fossero stati tutti i problemi che lamentava la commissione Parenti – sostiene Cundari – la Gallazzi-Vismara non avrebbe circa 150 persone in lista d’attesa. Ci vogliono circa 2 anni e mezzo per engtrarci”.
O.T.R.
(“Il Notiziario” 29 marzo 2013 – pag.64)