Il Consiglio sul Centro sportivo non fa piena chiarezza
22 Luglio 2011 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Centro sportivo Arese, Inchieste |
Ccsa accusato di una gestione poco trasparente e diseconomica
Intanto il presidente di Facs Poliani ha comunicato le proprie dimissioni
ARESE – Se i duecento aresini circa corsi ad assistere lunedì scorso al consiglio comunale aperto sul centro sportivo volevano capire qualcosa delle vicende del “Davide Ancilotto” forse potevano starsene tranquilli in poltrona a casa loro. Ai loro occhi si è presentata una maggioranza monca, con i due assessori e i due consiglieri della Lega Nord che già in polemica con Intese (il partner privato del progetto speciale della Fondazione Arese cultura e sport) non si è presentata all’appuntamento cittadino pur esprimendo in giunta l’assessorato allo sport attraverso il suo Andrea Bartolini. Ma assenti erano anche i consiglieri del Pdl Ardito, Buccino, Evangelista, Iuculano e il sostituto della già dimissionaria Zandegiacomo (la cui faccia, peraltro, è ancora da conoscere da tre sedute) con motivazioni le più disparate. Ad appoggiare le posizioni della Giunta dall’esterno il gruppo dell’Udc , che grazie all’ex sindaco Gino Perferi e al vice sindaco nonché ex assessore allo sport Carlo Giudici si può ben dire “dentro alla storia” .
Rispondendo alle domande poste dal Pd e dall’indipendente Delmonte, il sindaco Gianluigi Fornaro ha ripercorso in una lunga relazione gli avvenimenti che portarono prima alla costituzione di Facs dopo anni di gestione diretta del centro sportivo da parte dell’associazione Ccsa il 30 maggio 2005 all’avviso di manifestazione d’interesse a un progetto speciale vinto nel luglio dalla società Intese di Roma fino alla decisione di rivedere il ruolo di Fondazione stessa. Mentre cominciano a cadere le prime teste (martedì si è dimesso il presidente di Facs, Poliani che, anche lui assente in consiglio comunale, ha fatto leggere una sua relazione sottraendosi così alle possibili domande dei cittadini), l’excursus ha messo in evidenza una gestione del centro sportivo per un verso o per l’altro sempre debitoria, con manutenzioni ordinarie e straordinarie o lacunose o procrastinate nel tempo.
Molte delle responsabilità sono state attribuite al Ccsa, che pur incassando le iscrizioni dell’utenza e i proventi della pubblicità non ottemperava al pagamento dei canoni d’affitto degli spazi. Di convenzione in convenzione la polisportiva avrebbe presentato sempre all’amministrazione comunale prima e a Facs dopo situazioni economiche da ripianare drenando le risorse necessarie alle ristrutturazioni. Di Facs è emersa una sostanziale incapacità di controllo, al punto tale che la Giunta Fornaro sta pensando di dotare la fondazione di un direttore generale. mentre per rendere fruibile a tutte le associazioni sportive il centro sarà indetto uno specifico bando.
Dopo Fornaro hanno relazionato il presidente del Ccsa Guido De Metrio (che ha rivelato un trattamento iniquo da parte di Intese rispetto alle altre società operanti nel centro sportivo fino a impedirle di lavorare), il segretario comunale Frattantoni al posto di Poliani (che non ha fatto sconti al Ccsa e ha elogiato l’operato di Intese), il procuratore di Intese Chiappini (che difendendo le proprie scelte ha rigettato le accuse di spopolamento del centro dicendo che oggi gli impianti sono frequentati da 1200 persone senza ingorghi e che il processo di ammodernamento iniziato con la manifestazione d’interesse si è fermato con il blocco degli organi di Facs), Paolo Esposito di Arese Sport (che ha posto l’accento sui 126 ragazzi iscritti alla scuola tennis mai avuti e sull’associazione Mettiamoci in gioco dei ragazzi disabili) e di Alan Mantegazza di Arese Nuoto (che dopo aver elencvato gli interventi in piscina ha reso noto che l’impianto è frequentato da 700 persone).
La discussione avviata con gli interventi dei capigruppo Arricciati (Pdl), Perferi (Udc) e Gonnella (Pd) si è risolto, posizioni divergenti a parte, sulla necessità di rivedere lo statuto di Facs perché l’attuale formula ha dimostrato tutti i suoi limiti.
Le domande dal pubblico, tolte quelle degli esponenti politici del Pd Armando Calaminici e Giuseppe Augurusa (che dopo aver criticato le modalità con cui sta operando Intese hanno chiesto il commissariamento di Facs, la gestione transitoria e un bando di gara in funzione del reddito) sono state poche e più volte a trovare soluzioni che a cercare risposte. Il cittadino Crippa è forse l’unico che ha posto la domanda chiave: “Chi paga in una situazione transitoria? Il centro sportivo rischia di diventare un oggetto di diatriba (che non lo sia già?, ndr) che porti a un blocco dell’attività sportiva. Chiedo all’amministrazione comunale che si faccia subito un regolamento, non solo per il piano sportivo ma anche per la solvibilità”.
O.T.R.