Scuola di Musica al Csbno: la rabbia di Aceti
13 Settembre 2024 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Associazioni, Cronaca, Cultura, Imprenditoria, Locale, Musica, Politica, Scuola |
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IL CASO – Il direttore si sfoga col Notiziario raccontando quella che secondo lui è una vera e propria beffa. “Dopo tanta fatica per risollevarla, uno scherzo così non me lo aspettavo”
ARESE – Che dietro l’affidamento della Civica Scuola di Musica di Arese alla partecipata Csbno ci fosse del malcontento cittadino lo si era già capito nei consigli comunali di maggio e poi di luglio con le prese di posizione del centrodestra contro la decisione presa dalla giunta Nuvoli. Tutto però restava abbastanza sotto traccia. Ora il retroscena lo racconta al “Notiziario” Marco Aceti, il presidente della società cooperativa Musica per Varese, che vincitore nel 2021 di un bando emesso dalla giunta Palestra, ha diretto la scuola negli ultimi tre anni. Anni complicati, senza una sede propria, con gli elenchi degli allievi a zero dopo la dipartita della Ricordi Music School con costi imprevisti e tanti sacrifici per tirare su le sorti della Civica. E ora che con i propri professori ci è riuscito, il direttore non manda giù l’aver ricevuto un benservito a cose fatte.
Classe 1958, varesino, diplomato in pianoforte al Conservatorio di Verona e laureato all’Accademia di Alta formazione musicale di Bologna ‘John Bonham’, Aceti dirige scuole di musica dal 1987: ai giorni nostri ne ha all’attivo ben tredici.
“Noi abbiamo partecipato a un bando – racconta – dove ci aspettavamo di gestire ottanta allievi così com’era scritto per cui abbiamo acquistato degli strumenti di nostra proprietà, abbiamo portato un pianoforte al centro ‘Agorà’ per i saggi, abbiamo assunto professori in numero adeguato, abbiamo investito in pubblicità così come ci aveva indicato l’amministrazione con manifesti e sui social per ritrovarci all’avvio con zero alunni. Mancavano perfino gli elenchi. E ora che dopo tanti sacrifici siamo arrivati a una cinquantina di allievi, siamo stati scaricati”.
Il contratto a Musica per Varese è scaduto il 30 giugno scorso, e Aceti nell’ipotesi del rinnovo, spiega di aver avuto costanti colloqui con l’Amministrazione spingendo per avere una sede per la scuola diversa dal Centro Salesiano, laddove erano ospitati in tre aule, ma purtroppo con oggettive difficoltà di orario per le lezioni e per i costi da sostenere.
“In questi incontri – racconta Aceti – ho spiegato loro che a quelle condizioni non si poteva più continuare. In un certo qual modo Arese ha voluto ricostituire la scuola di musica, ma senza sede. Dai Salesiani abbiamo dei vincoli incompatibili con il nostro percorso di studi”. Quali? “Non si poteva suonare in certi orari, non si poteva entrare con le auto nonostante noi avessimo strumenti anche pesanti. E poi i costi: un affitto annuo di 6mila euro con tutte le spese accessorie, dalla portineria alle utenze, dalla vigilanza ai rifiuti che alla fine drenavano tutti i 16mila euro che ci venivano girati dal comune in forza del bando per coprire il resto delle spese. Io ho gestito la scuola con un buco di bilancio di 7-8-9mila euro! Però, cosa mi ha spinto a continuare? Il fatto che dal nulla, con i miei professori, siamo riusciti ad arrivare a cinquanta allievi”.
Tradotto, Aceti non voleva buttare alle ortiche anni di sacrifici e investimenti proprio nel momento in cui la scuola cominciava a raccogliere i frutti del lavoro svolto. Così, in vista della scadenza del mandato e del possibile rinnovo, ha spinto con il sindaco Luca Nuvoli e con l’assessore alla cultura Denise Scupola per avere una sede indipendente.
“Datemi una sede autonoma – spiega di aver chiesto – in modo da poter fare delle lezioni anche in orario serale. Dai e dai, è emersa l’ipotesi dei locali ex Gesem da insonorizzare ad Aresesud, ma con la richiesta di un affitto tale che mi sono spaventato. <Scusate – gli ho sottolineato – sapete che ho gestito la scuola in rosso per un paio d’anni, adesso che andiamo nella nuova sede, mi accollate di nuovo grosse spese?>. Alla fine, in alternativa, è emersa l’ipotesi della scuola media di Valera. I colloqui stavano procedendo così, quando la mattina del 25 luglio un genitore mi ha fatto avere una lettera che aveva appena ricevuta dal comune dove si annunciava che per l’anno scolastico 2024-25 la scuola di musica veniva data in gestione al Csbno mi sono arrabbiato. E io, quello stesso giorno, alle 15, avevo appuntamento col sindaco sul da farsi. L’ho subito chiamato, e dico la verità, ero talmente inviperito, che forse ho anche trasceso. Ma credo di aver avuto le mie buone ragioni. Mi hanno fatto andare avanti e indietro mentre avevano già deciso tutto. E’ stato un modo di procedere scorretto. Prima senza garanzie, poi messo davanti al fatto compiuto dando la gestione della scuola a un’altra società senza fare una gara e sollevandola dal sostenimento dei costi della sede. Uno scherzetto così non me lo aspettavo. Anche per il rapporto cordiale che c’era con sindaco, assessore e funzionaria”.
Ombretta T. Rinieri
Articolo pubblicato su “Il Notiziario” del 13 settembre 2024 a pag. 58