Nell’ex Alfa nascerà un distretto per la produzione di idrogeno?
20 Gennaio 2023 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Ambiente, Analisi/Opinioni, Area Metropolitana, Bandi, centro commerciale Arese, Cronaca, Ecologia, Economia, Estera, ex Alfa Romeo, Inchieste, Infrastrutture, Locale, Nazionale, Politica, Risparmio energetico, Territorio, Trasporti |
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FUTURO – Un bando regionale stanzia risorse del Pnrr per le aree industriali dismesse. E due mozioni…
Dopo diciotto anni e tante traversie per Arese starebbe per riprendere parte del progetto del Polo per la mobilità sostenibile siglato con il primo adp 2004 e mai andato in porto
ARESE – Nel quadro del Pnrr, l’Unione Europea ha assegnato a Regione Lombardia 33,5 milioni di euro per promuovere la transizione energetica dalle fonti fossili verso quelle rinnovabili. Pertanto martedì scorso la Giunta Fontana ha approvato la proposta dell’assessore regionale all’ambiente e clima, Raffaele Cattaneo, di promuovere nelle aree industriali dismesse la nascita di distretti dedicati alla produzione di idrogeno. “L’unico vettore – si legge nel comunicato stampa emesso da piazza Lombardia – che consente di stoccare energia che, quando viene utilizzata, non produce emissioni”.
Il bando, con i criteri per partecipare, verrà pubblicato entro la fine di gennaio e scadrà il 31 marzo. In mezzo, si aprirà una finestra fino al 20 febbraio per consentire ai comuni e o ai privati di presentare i progetti da sottoporre a valutazione dell’ente regionale. “La misura – spiega l’assessore Cattaneo – è volta a promuovere l’uso locale di idrogeno verde nell’industria, nelle piccole medie imprese e nel trasporto locale”.
Proprio a dicembre, il consiglio comunale di Arese ha approvato due mozioni, una di maggioranza e una dei 5Stelle per la creazione in città delle ‘comunità energetiche’ sulla falsariga del D.lgs 199/21 e della direttiva Ue 2001/18 sull’energia pulita e, in quell’occasione, il gruppo Prospettiva 2023 lanciava l’idea di costituirne una nel comparto 13 dell’ex Alfa Romeo. In pratica in quei 11mila metri quadrati che la proprietà dovrebbe cedere ai comuni sulla base dell’accordo di programma sottoscritto nel 2010.
Tutto sembra quindi concorrere per una candidatura di Arese al bando regionale sui distretti produttori di idrogeno. Ma, previe elezioni amministrative di Arese e ratifica in consiglio comunale dell’atto integrativo dell’adp approvato in Regione, sempre a dicembre (il 28), che configura nell’area un parco pubblico attrezzato (previsti bar, ristoranti, alberghi e strutture sportive), un TopGolf , l’ampliamento del comparto commerciale e attività artigianali.
Per Arese, la delibera regionale di martedì è un tuffo nel passato di quel 27 febbraio 2003 allorquando al Pirellone la Giunta Formigoni sottoscriveva con i comuni dell’area, la proprietà e i sindacati un accordo per la nascita nell’ex Alfa di un Polo della mobilità sostenibile e delle tecnologie eco-compatibili che poi portò al Protocollo d’intesa del 28 luglio 2003 e successivamente al primo accordo di programma del 13 aprile 2004.
La Lombardia, già allora, si era preoccupata di portare l’Italia attraverso il progetto pilota di Arese sui binari del piano strategico della Ue focalizzato sull’idrogeno e le fonti rinnovabili quali futuristici carburanti alternativi alle fonti fossili. Finalmente, ambiente e salute, sarebbero andate a braccetto con la produzione industriale.
A distanza di diciotto anni com’è andato a finire quel progetto pilota sulle rinnovabili con epicentro Arese è storia nota: ostacoli politici, burocratici, economici e pratici determinati dall’allora mancanza delle reti di rifornimento. Altro che centro di ricerca d’eccellenza per l’omologazione dei veicoli innovativi con laboratori collegati alla filiera dell’idrogeno e allo sviluppo di nuovi materiali.
Ci voleva l’invasione della Russia in Ucraina con la conseguente crisi energetica e la presa di coscienza sulla dipendenza geopolitica dalle fonti fossili prodotte e fornite da stati dalla democrazia discutibile a svegliare il mondo occidentale. La paura fa novanta ed ecco che l’Europa con il Pnrr cerca di correre ai ripari e l’Italia con la Lombardia pure.
Ora vedremo se Arese perderà un altro treno come ha già fatto con lo skidome e con il metrò da Rho Fiera al centro commerciale, complice una Città Metropolitana silente che preferisce tacere sull’inutile trenino locale asservito ai comuni dell’area, piuttosto che attivarsi per far allungare la linea 1 della MM di due-tre fermate da Mazzo di Rho a Il Centro.
Retorico, infatti, pontificare su inquinamento e mobilità sostenibile, lamentarsi del traffico automobilistico e delle morti per le polveri sottili e non attivarsi per collegare con il metrò Mind, Rho Fiera, Mazzo di Rho, Arese e l’ex Alfa Romeo per il trasporto di milioni di persone da e per Milano limitandosi a pensare solo ai propri residenti. Che poi, chissà se e in quanti quel trenino prenderanno mai. E chissà se il ministro alle infrastrutture Matteo Salvini, lombardo e leghista, oltre allo stretto su Messina, potesse gettare un occhio (e milioni di euro) anche da queste parti.
Ombretta T. Rinieri
Articolo pubblicato su “Il Notiziario” del 20 gennaio 2023 a pag. 58
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