Gallazzi Vismara. Ritiro della sospensiva al Tar
14 Giugno 2024 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Aziende, Bianca, Cronaca, Economia, Locale, Politica, Sanitaria, Sociale |
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Cormanni (Fdi) ne spiega le ragioni e avverte: “Attenzione a non cantar vittoria”
ARESE – “Non è il caso di cantar vittoria – fa sapere Massimo Cormanni, capogruppo in consiglio comunale di Fratelli d’Italia – mercoledì non abbiamo ritirato la denuncia. Abbiano preferito rimandare la questione al 5 dicembre per dare modo al Giudice amministrativo di valutare con calma tutta la questione dovuta alla spinta sull’accelerazione che l’amministrazione comunale ha schiacciato con la firma del contratto di servizio a Sercop senza la fase cautelare. Il tutto in spregio per le ragioni di pazienti e dipendenti, dei consiglieri di minoranza ricorrenti e in definitiva per lo stesso Tar che non ha potuto esprimersi per tempo sulla nostra domanda cautelare, perché il pericolo si era già trasformato in un danno di cui eventualmente qualcuno sarà chiamato a rispondere nelle sedi competenti”.
Mercoledì 12 giugno l’udienza al Tar si è tenuta a porte chiuse ed è durata pochi minuti. Il Tar ha ritirato le memorie degli attori e si è riservato di decidere fra sei mesi. “Per noi il nodo del contendere – dice Cormanni – è il mancato rispetto della norma del Tuel (testo unico enti locali) per cui sono state sottaciute in consiglio comunale le condizioni del contratto con cui le dipendenti della rsa aresina passeranno a Sercop e l’importo del canone d’affitto della struttura che Sercop dovrà versare al Comune. Ossia esattamente le osservazioni avanzate dai revisori dei conti per la sostenibilità dell’operazione”.
Per l’opposizione non chiara sarebbe anche la modalità giuridica del passaggio: cessione di ramo d’azienda o affidamento in house? “In ogni caso –afferma Cormanni – se fosse la prima ipotesi i dipendenti sarebbero obbligati a passare al nuovo senza possibilità di scelta se non quella di andare o di licenziarsi. Se invece fosse un’assegnazione in house tecnicamente dovrebbero essere messi nella possibilità di scegliere se restare sotto Gallazzi Vismara o andare sotto Sercop. Il Tuel stabilisce che per poter deliberare, la giunta deve fornire ai consiglieri comunali le informazioni esaustive per metterli in condizioni di votare. E questo non è avvenuto. Hanno rinviato la definizione dell’accordo sindacale a una successiva fase, che sarebbe il contratto di servizio che, si scopre ora, è stato firmato e definito. Questo sarà oggetto di un’altra nostra contestazione”.
Cormanni spiega ora che quando la minoranza era arrivata ad analizzare tutta la questione, erano decorsi i termini del ricorso al Tar per cui il Tuel consentiva solo di arrivare al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e successivamente al Ministero degli Interni, che si sarebbe espresso in via definitiva e inappellabile. Ecco perché la giunta ha preferito rinunciare alla scadenza dei termini e andare al Tar.
“Noi non potevamo farlo, – dice Cormanni – il danno erariale adesso si genererà se a dicembre il Tar dovesse dare torto al Comune e obbligare a rescindere il contratto con Sercop perché il consorzio potrebbe chiedere dei danni. Abbiamo quindi preferito soprassedere alla sospensiva e dare al Giudice il tempo di esprimersi senza urgenza”.
Oltre a essere politicamente contrario proprio al passaggio della casa di riposo sotto Sercop, nei mesi scorsi le recriminazione del centrodestra hanno riguardato soprattutto l’ammontare del canone d’affitto della struttura di via Matteotti ch’era stato fissato in 60mila euro annui contro i 120mila che la Gallazzi Vismara versava al comune da solo qualche anno.
Prima delle giunte Palestra, politicamente di sinistra, l’azienda speciale della rsa non aveva infatti mai versato canoni d’affitto e il comune, pur di mantenere le rette degli anziani ricoverati basse, aveva sempre ripianato a pié di lista.
La svolta è avvenuta con i forti introiti che la farmacia comunale del centro commerciale ha iniziato a macinare dal 2015 in poi, sicché il comune non solo non ha più dovuto versare alcunché a copertura del rosso, ma addirittura ha cominciato a incamerare risorse. Si ricorda che per statuto gli utili delle farmacie comunali venivano assorbiti nel bilancio consolidato della Gallazzi Vismara comprendente le due gestioni separate della rsa e delle farmacie.
“Il 5 dicembre – afferma Cormanni – il Tar entrerà nel merito. Potrebbe darci ragione e annullare la delibera della Giunta Nuvoli del passaggio sotto Sercop, darci torto oppure stabilire che avevamo ragione, ma che per non creare un danno erariale far andare le cose così come sono andate. Staremo a vedere”.
Ombretta T. Rinieri
Articolo pubblicato su “Il Notiziario” del 14 giugno 2024 a pag. 66
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