Lectio sulla Costituzione
18 Gennaio 2024 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Cittadini, Cronaca, Cultura, Nazionale, Politica |
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RHO – Elisabetta Lamarque, docente di diritto costituzionale all’Università Bicocca di Milano, ha tenuto martedì 16 gennaio scorso in Villa Burba, su invito del presidente del consiglio di Rho Calogero Mancarella, una lectio sulla Costituzione della nostra Repubblica, che approvata il 22 dicembre 1947 e promulgata dall’allora Capo provvisorio dello Stato Enrico De Nicola il successivo 27 dicembre è in vigore dal 1° gennaio 1948.
“Le costituzioni nascevano dall’idea di dare limiti al potere pubblico in tempi di potere assoluto e arbitrario – ha sottolineato Lamarque – Lo scopo ultimo era quello di garantire i diritti delle persone. Il costituzionalismo è la tecnica delle libertà, indica diritti inviolabili e doveri inderogabili, oltre alla organizzazione dei pubblici poteri. Di fatto il costituzionalismo europeo dell’Ottocento è fallito miseramente, basti pensare allo Statuto Albertino del 1848. Sia in Italia sia in Germania le costituzioni non hanno limitato il potere e non hanno difeso i diritti dei cittadini, fino a consentire l’eliminazione di milioni di persone. Dobbiamo ricordare che allora votava il 2 per cento della popolazione, ricchi e nobili. Nel 1848 fu un patto tra re e borghesia. Nel 1948 un patto tra tutte le forze politiche e sociali del Paese. La persona umana è al centro di tutto: se sotto il fascismo si moriva e si offrivano figli alla patria, dal 1948 lo Stato è al servizio della persona, intesa come singolo individuo in relazione con altri”.
Ma diceva Indro Montanelli: “… non sono le buone Costituzioni che fanno i buoni cittadini. Sono i buoni cittadini che fanno le buone Costituzioni fino al punto di non averne bisogno (La stanza di Montanelli, 1 ottobre 1997). E citava, a questo proposito, l’esempio inglese: “L’Inghilterra non ha una vera e propria costituzione. Il suo popolo ha una coscienza civile, cioè un senso dei suoi diritti e dei suoi doveri così profondo e sentito da renderla del tutto superflua. Quando manca questa coscienza, non c’è Costituzione che possa surrogarla” (La Stanza di Montanelli, 17 luglio 1996). E, sempre nella stessa risposta, scriveva: “Le Costituzioni noi sappiamo scriverle, anzi ne siamo maestri, e le capiamo benissimo, anzi su di esse sappiamo imbastire discussioni dottissime. E’ nell’applicazione che siamo debolucci”.
Per chi fosse interessato a conoscere il percorso che ha portato all’approvazione della Costituzione con i resoconti dei lavori dell’Assemblea Costituente, della Commissione dei 75 e delle sue tre Sottocommissioni è possibile collegarsi qui all’opera portata avanti da Elisabetta Lamarque per mettere a disposizione di tutti questa cultura.
O.T.R.