Augurusa coordinatore di Dems Città Metropolitana
14 Febbraio 2020 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Cronaca, Locale, Nazionale, Politica |
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ARESE – Giuseppe Augurusa allarga il suo impegno politico nel mondo della sinistra al di fuori dai confini aresini. Da gennaio è infatti il coordinatore per Milano Metropolitana di Dems (democrazia, europa e società), l’associazione nata su spinta di Andrea Orlando all’interno del Partito Democratico.
Il coordinamento metropolitano di Dems unisce al suo interno un gruppo di militanti che vuole essere punto d’incontro di esperienze civiche, politiche e amministrative, nonché strumento di discussione ed elaborazione su alcune aree tematiche da declinarsi nella realtà locale.
“L’obiettivo di Dems – spiega Giuseppe Augurusa, sindacalista e scrittore, che ad Arese ricopre nella giunta Palestra l’assessorato con deleghe a cultura, politiche del lavoro e sviluppo di impresa, società partecipate e controllate – è quello di esprimere un punto di vista all’interno del Pd di tipo riformista, ossia posizioni un po’ più di sinistra rispetto a quelle del renzismo degli ultimi anni”.
L’anno prossimo Milano torna alle urne e i Dems non vogliono arrivare all’appuntamento impreparati perciò intendono rilanciare la tesi dell’associazione all’interno del partito. “Vogliamo puntare – continua Augurusa – a una sorta di unità d’azione fra le varie anime del Pd. Siccome da soli non si va da nessuna parte e non si può chiedere agli altri di fondersi, si prova a costruire un punto di vista comune senza che nessuno rinunci alle sue posizioni”.
In realtà, ai tempi di Matteo Renzi al governo, Augurusa è stato lì lì per uscire dal Pd. Non gli piacevano i metodi e non gli piaceva la riforma costituzionale. In un momento in cui l’ondata renziana nel Pd era preponderante c’è voluto del coraggio dichiararsi contro il referendum istituzionale. “Mi presi quasi del fascista”, rivela oggi Augurusa.
Con Orlando il sindacalista scrittore ritrova maggiormente i suoi panni di uomo di sinistra. “Non basta dire alle persone di votare il Pd perché dall’altra parte ci sono i barbari – dice – Bisogna dar loro una visione. È questa la ragione per cui ho accettato di impegnarmi in questa nuova impresa”.
Il documento tematico di Dems metropolitana tocca cinque argomenti declinati localmente: ambiente e territorio, politiche del lavoro, trasporti e viabilità, welfare di prossimità, coesione sociale.
“Allo scopo – spiega Augurusa – saranno costituiti gruppi di lavoro ad adesione aperta secondo le competenze e le propensioni di ciascuno. Basterà segnalare la propria adesione. A me interessa poco fare una discussione interna su cosa bisogna fare a livello nazionale. Mi interessa molto sapere cosa pensano i Dems sull’ambiente a livello territoriale, metropolitano. Cioè, noi cosa pensiamo dell’ambiente? E non solo delle mozioni plastic free che vanno bene, ma che rimangono in una dimensione simbolica da cui dobbiano uscire. Perciò sulle aree dismesse, sul trasporto pubblico locale, sul lavoro locale che vogliamo fare? Non è possibile, per esempio, che un Pd parli solo di start up quando ci sono miriadi di lavori poveri, poco tutelati e difesi. In tre anni passati all’ufficio vertenze legali ne ho viste di tutti i colori. Negli ultimi anni mentre la gente chiedeva protezione, noi siamo andati a togliere l’articolo 18, che era un deterrente ai licenziamenti. Prima di lasciarti a casa dovevano motivare il perché. Poi è arrivata la Fornero che l’ha modificato e trasformato in licenziamenti economici. Poi è arrivato Renzi che l’ha cancellato introducendo il cosiddetto contratto a tutele crescenti con l’illusione di assunzioni a tempo indeterminato per tre anni quando in realtà non è a tempo indeterminato perché dopo tre anni scadono gli incentivi e quindi finisce il vantaggio dell’impresa. All’inizio costa tanto allo stato e poi non dà i frutti di un lavoro stabile.
E’ curioso che la sinistra insegua la destra sulla libertà di licenziamento dell’impresa, perché altrimenti non assume. Le imprese non assumono e quelle straniere non investono in Italia, perché non c’è certezza sulla legge, c’è troppa burocrazia e se gli va pure male finiscono in una zona dove sono ricattate dalla malavita. L’articolo 18 non è mai stato un problema. Quello che compete sul territorio è di fare un ragionamento sui lavori deboli sapendo che siamo nella regione a più alto sviluppo in assoluto in Italia e una delle più alte in Europa.
Un altro concetto per i Dems importante è la coesione sociale. A livello nazionale si chiamerebbe ius soli, ossia dare la cittadinanza prima dei 18 anni ai figli di prima e seconda generazione degli stranieri. In Italia sono 800-900mila e vanno a scuola con i nostri figli”.
Mercoledì 26 febbraio i Dems metropolitani si ritrovano al circolo Pd di Sesto san Giovanni con Augurusa coordinatore.
Ombretta T. Rinieri
Articolo pubblicato su “Il Notiziario” del 14 febbraio 2020 a pag. 66