Pronta la nuova sede per la Misericordia
17 Gennaio 2020 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Associazioni, Bianca, Cronaca, Infrastrutture, Locale, Politica, Sanitaria, Sociale, Volontariato |
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NOVITA’ – Consegnate le chiavi mercoledì. Previsto fra l’altro un servizio infermieristico
ARESE – Si affaccia su viale Luraghi al civico numero 2 la nuova sede della Misericordia di Arese fatta costruire appositamente dalla giunta Palestra per la Confraternita delle ambulanze. Il 15 gennaio la consegna delle chiavi al vice governatore Elio Di Leo e al direttore generale Rossano Carrisi. Fra un paio di mesi l’apertura ufficiale al pubblico. Un tempo necessario per le volture degli impianti, l’arredamento degli spazi, il trasloco.
Un traguardo importante quello della Misericordia, nata nel 1984 sull’onda dell’emozione di un grave incidente avvenuto ad Arese che aveva visto coinvolto un giovane cui era mancato il primo soccorso. La Johnson Wax donò l’ambulanza. Il sindaco Giancarlo Grandi si attivò per organizzare il gruppo di volontari e diede la prima sede: una struttura di fianco alla scuola elementare di Valera che non era altro che una stanza, una sedia, un tavolino e un telefono per terra.
E’ il vice governatore Di Leo a raccontare la lunga storia d’impegno volontario della Misericordia per la vita delle persone. “Eravamo al primo piano di quello che poi è diventato il liceo artistico – ricorda – c’erano due locali. Uno era quello del custode. L’altro era il nostro. Rispetto a oggi avevamo dei numeri molto, molto ridotti. Ogni notte c’erano 4-5 persone. A volte neanche tutte. Si lavorava solo su Arese e il servizio di ambulanze era un mero trasporto all’ospedale più vicino, che era quello di Rho. Siamo rimasti lì fino al 2003, poi il liceo artistico si è allargato e per noi sono stati individuati dei locali nell’ex Ancifap (la scuola che fu dei lavoratori dell’Alfa Romeo) quale sede provvisoria e siamo lì tutt’ora. Il problema è che negli anni la nostra associazione è cresciuta nei numeri. Oggi contiamo su oltre duecentocinquanta volontari. Le squadre notturne sono composte da 17-18 persone e comunque mai meno di dodici. Crescendo come numeri e crescendo come attività è nata l’esigenza di avere spazi diversi rispetto all’attuale sede (165 mq)”.
La nuova sede, di 550 mq, ha comportato un investimento per quasi un milione e centomila euro. Vi troveranno posto oltre ai soccorritori, sette ambulanze, due mezzi per i disabili e tre mezzi per i servizi di protezione civile.
“Dopo 35 anni di servizio attivo per la cittadinanza – considera con soddisfazione Di Leo – questa grandiosa sede è un traguardo importante grazie all’impegno di tutti i nostri volontari e alla grande collaborazione con questa giunta già dal primo mandato. E’ doveroso da parte nostra un ringraziamento all’amministrazione comunale che ha dimostrato di credere fortemente nella nostra associazione”.
“La sede è un investimento importante – si allaccia il sindaco Michela Palestra – che noi abbiamo fatto con convinzione riconoscendo l’importanza dell’intervento d’emergenza e il ruolo attivo di Misericordia nel dare un servizio anche su Arese”.
La nuova convenzione tra il comune e l’associazione, quantificata in 50mila euro, prevede l’erogazione da parte di Misericordia di una serie di servizi specificatamente per gli aresini. “Abbiamo voluto una struttura – sottolinea il sindaco – che non solo offre il servizio del 118, ma che potenzi opportunità per il territorio. In particolare abbiamo previsto, in un’altra ala della palazzina, un ambulatorio infermieristico d’intervento dove il personale qualificato di Misericordia sarà a disposizione per i nostri cittadini il sabato e la domenica in caso sia necessario per esempio cambiare un catetere, fare delle punture, misurare la pressione”.
Naturalmente queste prestazioni non sostituiscono la guardia media o il pronto soccorso. “Qui non c’è il medico. Nel misurare la pressione – spiega l’assessore ai servizi sociali Veronica Cerea – l’infermiere è in grado di dare un’indicazione se andare o non andare alla guardia medica o al pronto soccorso. Se si ha bisogno di medicazioni e non si ha un infermiere, il cittadino potrà venire qui. Idem per le punture. Tra un anno si vedrà com’è andato il servizio. Se dovremo ricalibrare o no. L’entrata per l’ambulatorio è autonoma rispetto al servizio delle ambulanze e vi è una sala d’attesa.
Nell’ambulatorio potrebbero essere attivati dal comune anche altri servizi, per esempio per la rsa Gallazzi Vismara”.
Ombretta T. Rinieri
Articolo pubblicato su Il Notiziario del 17 gennaio 2020 a pag. 66
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