L’ombra della mafia su due campagne elettorali?
10 Gennaio 2020 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Cronaca, Cultura Locale, Locale, Politica |
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IL LIBRO – Ne “Il Secondo Cittadino” Augurusa cerca risposte a inquietanti domande
ARESE – Ideologia, passione, comunità, politica, territorio, lealtà, amicizia sono le parole che hanno dato vita il 13 dicembre scorso alla lettura di stralci del romanzo “Il secondo cittadino”, scritto dall’assessore Giuseppe Augurusa, edito da Minerva e presentato al centro civico “Agorà”. Ma è “tradimento” la parola più corretta per definirne la storia. Accuratamente, però, evitata. Il protagonista del romanzo è Joseph. Nell’agosto del 1980 giunge insieme ai suoi genitori a Greenland , una cittadina immersa nel verde alla periferia della grande metropoli con i villaggi residenziali distribuiti a macchia di leopardo e dotati di campi sportivi e piscine, che ai suoi occhi “ancora velati dal grigiore dei luoghi proletari dell’infanzia, apparivano irreali”, mentre la grande fabbrica ai margini della città gli appariva “più simile a un supermercato che a un vecchio e decadente opificio di inizio secolo”.
Il nonno di Joseph era stato un dirigente socialista ai tempi del fascismo sottoposto alle purghe del regime nel piccolo paese natale dei genitori. Il padre non aveva mai incontrato seriamente la politica. Joseph invece n’era attratto. Il 9 novembre 1989, proprio il giorno della caduta del muro di Berlino, entra per la prima volta nella sede del Pci locale accolto da un canuto esponente locale. A 23 anni è conscio che aderire a un partito significava limitare la propria libertà e fare i conti con il centralismo democratico di stampo leninista. Ci vorrà lo scoppio di tangentopoli per indurlo a prendere la tessera del Pds nel 1992 e a divenirne negli anni successivi un attivo militante.
Nella primavera del 2009 Joseph è candidato sindaco per i socialdemocratici di Greenland. E’ scelto alle primarie del partito per le sue doti retoriche e di mestiere maturate come esponente sindacale. La sezione è convinta di vincere, soprattutto perché il candidato avversario pare debole: Oven, poco gradito all’elettorato moderato, “rappresenta la destra radicale post o neo fascista” ed è “incespicato” due anni prima in un’indagine per abuso d’ufficio da parte della magistratura e nella sospensione temporanea dall’incarico di amministratore in attesa di chiarimenti sui fatti. Vicenda ch’era stata accompagnata dall’arresto cautelare di un personaggio minore che ricopriva un incarico per conto del municipio di Greenland e che coinvolgeva il Kingdom, “un night club frequentato da un’allegra compagnia che discorreva di elezioni da falsare con il voto di scambio, di politici sensibili alle istanze delle cosche da collocare al posto giusto nelle istituzioni. Di basi logistiche per il traffico internazionale di cocaina da consolidare all’interno dei grandi mercati generali della città metropolitana. Un luogo perfetto il grande mercato ortofrutticolo”. Presidente della società ortofrutticola Serene, “una docente universitaria prestata alla politica nelle fila della destra radicale”, il cui marito “aveva ricevuto una busta anonima con tre proiettili. Fatto mai smentito ma nel contempo mai denunciato”.
Joseph passa in vantaggio il primo turno e la sera del ballottaggio pare avere la vittoria in tasca. Fino allo scrutinio della sezione numero 17. Qui avvengono violente contestazioni su ogni singola scheda e scoppia addirittura una rissa con intervento delle forze dell’ordine. Alla fine Oven vince di misura e Josep “per pudore e dignità” decide di rinunciare alla riconta dei voti.
Non passa molto che l’amministrazione Oven viene coinvolta nello scandalo della municipalizzata elettrica Sme e il sindaco finisce agli arresti domiciliari per truffa, corruzione e turbativa d’asta dando poi le dimissioni dalla carica.
Nella prospettiva di nuove elezioni, Joseph pensa a una sua ricandidatura come Pds e avvia nel 2010 la formazione di una lista civica d’appoggio formata quasi da tutte donne. Nel partito l’operazione non è però vista di buon occhio da tutti. In particolare da Jude, che cinque anni prima, candidato, non aveva passato nemmeno il primo turno.
Tra i due esiste un’antica rivalità a pelle che però non impedirà loro nella campagna elettorale del 2012 di collaborare assieme. Joseph è di nuovo candidato e a Jude viene promesso un posto in giunta in caso di vittoria.
La campagna si rivela subito molto aspra. Sul fronte opposto il candidato è Stone, uno stimato medico di Greenland. E’ sostenuto da una lista civica “inneggiante il futuro della città” dietro cui militano vecchi notabili. Taylor in primo luogo. Al fianco del medico anche Rasputin, un personaggio spuntato a Greenland dal nulla la cui azienda foraggerà la campagna elettorale di Stone. Stone vince.
Nel suo esecutivo, fra gli altri figura Serene, che sarà oggetto di una dura interrogazione sul passato ai mercati generali da parte di un consigliere della stessa maggioranza di Stone. Dopo poco più di un mese dall’elezione a sindaco, Stone si dimette.
In un colloquio riservato con Joseph, Stone gli rivela che i membri del suo esecutivo gli erano stati “imposti dall’alto” e che alcuni di loro, non soddisfatti del proprio ruolo, erano fuori controllo e lo accusavano di tergiversare sulla questione delle aree industriali.
Ed emergerà il tradimento di Jude. Impegnato di sera nel comitato elettorale del Pds a fianco di Jospeh. Impegnato di notte a inviare mail a Taylor, Rasputin e Stone dando loro consigli, disposizioni e valutazioni politiche.
Il finale è da leggersi, sapendo che ogni riferimento non è puramente casuale e che molte domande sulle trame oscure dietro a due campagne elettorali cercano ancora risposte. Il libro di Augurusa riapre in città una ferita che pareva chiusa.
Ombretta T. Rinieri
Articolo pubblicato su Il Notiziario il 10 gennaio 2020 a pag. 58