Augurusa porta i conti della partecipata in Consiglio
25 Ottobre 2019 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Area Metropolitana, Aziende, Cronaca, Lavoro, Locale, Politica |
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AFOL METROPOLITANA – I riflessi dell’inchiesta giudiziaria sull’approvazione del bilancio 2018. Entrate per 24 milioni, crediti non riscossi per 4,7 e utile di 60mila euro. Nuovo cda. Fiducia a Zingale, che resta direttore generale
ARESE – L’inchiesta giudiziaria della Procura di Milano che ha coinvolto il direttore generale di Afol Metropolitana Giuseppe Zingale per consulenze del valore di quasi 40mila euro concesse, stando all’accusa, a una società riconducibile all’eurodeputata di Forza Italia Lara Comi, ha fatto capolino nel consiglio comunale di Arese.
Con le fusioni per incorporazione avvenute tra il 2016 e il 2017 di Afol Est, Afol Nord e Afol Sud Milano con Afol Metropolitana, l’agenzia coordina la formazione e l’orientamento al lavoro dei cittadini di 70 comuni per un totale di quasi due milioni di abitanti. Una realtà enorme dove girano parecchi soldi e un grosso poltronificio per ammissione dell’assessore alle partecipate Giuseppe Augurusa, che ha illustrato i conti e le difficoltà incontrate negli ultimi mesi dall’assemblea dei soci nell’approvazione del bilancio 2018 a causa dello scandalo.
“L’azienda partecipata dal comune di Arese per lo 0,88 per cento, ha subito un momento di disorientamento rispetto ad alcune vicende giudiziarie che hanno colpito il direttore generale – ha spiegato Augurusa – e per questo l’assemblea dei soci è stata rinviata un paio di volte. Questo ha determinato delle lungaggini tali per cui siamo arrivati ad approvare il bilancio dell’anno scorso il 16 luglio con tre mesi di ritardo rispetto al 30 aprile, che era il termine ultimo al di là del quale le aziende possono subire sanzioni dalla camera di commercio”.
L’azienda chiude il 2018 con 24 milioni di entrate derivanti in parte dai flussi dei centri di formazione professionale e in parte dai trasferimenti. L’attivo è stato di 60mila euro nonostante crediti non riscossi per quasi 5 milioni: 1,9 computati a Città Metropolitana; 2,8 dovuti a ritardi di alcuni comuni nel versare le proprie quote nonostante il contributo dovuto dagli enti ad Afol sia calato per effetto dell’accorpamento con Città Metropolitana da un euro per abitante a 0,75 centesimi, con un risparmio pro quota del 25 per cento sull’esborso complessivo. Il debito di Città Metropolitana sarebbe dovuto invece al trasferimento da parte di Regione Lombardia ad Afol della formazione continua ma non delle convenzioni. Il patrimonio netto dell’agenzia ammonta a 4,5 milioni e l’attivo circolante a 17 milioni.
Durante la discussione Augurusa, che presiede in Afol Metropolitana il Comitato territoriale, l’organismo che rappresenta nel cda l’assemblea dei comuni soci, ha chiesto ai consiglieri comunali aresini di fare uno sforzo nel distinguere l’azienda dalle vicende giudiziarie che riguardano i singoli.
“Eviterei forme di giustizialismo inutili perché si andrebbe a colpire la reputazione dell’impresa che ha un rapporto diretto col mercato. Nello svolgimento delle proprie funzioni ognuno può dire ciò che vuole, ma deve fare attenzione. Ciò vale per esempio per il Caffè Letterario che è gestito da Afol. L’impresa non è coinvolta in vicende giudiziarie. Lo è il suo direttore che ha una misura restrittiva e che in questo momento è ancora direttore dell’impresa. E vale per lo sportello Afol di Arese che abbiamo riaperto nel 2014 dopo che era stato chiuso dalla commissaria prefettizia Anna Pavone”.
Prendendo la parola, la consigliera grillina Michaela Piva ha sottolineato come 15 milioni di costi del personale su 24 milioni di entrate siano molto alti e ipotizzando uno stipendio medio di 30mila euro annui ha calcolato circa 500 dipendenti chiedendone conferma ad Augurusa insieme con il dato sull’efficienza. “Quali sono i risultati per cui è stato scelto di riaprire lo sportello, mentre il commissario lo aveva ritenuto inutile?”, ha chiesto.
“Il morto si seppellisce quando è freddo, non quando è caldo” – ha esordito il leghista Vittorio Turconi, convenendo con Augurusa sulla questione giudiziaria – ma ci lascia perplessi la circolazione di denaro perché ci dà l’impressione che manchi un vero controllo. Succede anche in altre situazioni che riguardano il nostro comune. Queste aziende sembrano dei pozzi dove il denaro la fa da padrone. In un’azienda normale un amministratore si attiverebbe per recuperare un credito di 4 milioni. Se il commissario ha chiuso lo sportello avrà fatto una valutazione costi-benefici. Se lo sportello funziona lo tengo aperto, ma con costi ridotti e con una funzione di controllo”.
Augurusa ha confermato il numero dei dipendenti intorno a 500, ma con contratti precari, tant’è che vi è un contenzioso con gli insegnanti che chiedono contratti a tempo indeterminato. Sul controllo si spera nel nuovo cda nominato a luglio e formato da professionisti come Pietro Ichino, Maurizio Ferruccio Del Conte, Valeria Sborlino e Marco Leonardi. La risposta sull’efficienza si è riferita al picco delle assunzioni fatte dal centro commerciale di Arese. Il bilancio Afol 2018 alla fine è passato a maggioranza. Lega e M5s hanno votato contro.
Ombretta T. Rinieri
Articolo pubblicato su “Il Notiziario” del 25 ottobre 2019 a pag. 73