Il fondo per il commercio uno strumento per prolungare l’agonia dei negozi di vicinato
23 Ottobre 2010 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Area Metropolitana, Bianca, centro commerciale Arese, Commercio, Cronaca, ex Alfa Romeo, Inchieste |
ARESE – La trasformazione dell’area da produttiva a commerciale e residenziale è stata bocciata anche dalla consigliera Eleonora Gonnella, sempre del Pd.
“Anche se si dice che il centro commerciale occuperà solo il 10% dell’area – ha motivato – abbiamo la sensazione che sarà certamente fra i primi interventi a essere realizzati. Tra l’altro a un chilometro di distanza da un altro centro commerciale di 29mila mq, appena autorizzato da Garbagnate. Siamo preoccupati dell’impatto che il centro commerciale avrà sul commercio locale. Abbiamo visto il fondo di indennizzo, ma crediamo non sia sufficiente. Assomiglia a uno strumento per prolungare l’agonia degli esercizi di vicinato piuttosto che quella di un mezzo che dia ai negozi la possibilità di competere e di crearsi delle nicchie di mercato vantaggiose per loro”. Previsioni statisticamente accertate. “Uno studio di ricerca dell’Irep della Regione Lombardia – ha ricordato Gonnella – dimostra che la costruzione di grandi superfici di vendita ha sempre un impatto negativo sugli esercizi di vicinato per non parlare delle conseguenze sociali generate dalla progressiva desertificazione dei centri storici”.
Inconcludente per Gonnella anche l’incubatore d’imprese. “Su questo punto – ha detto – invito a verificarne la fattibilità, perché ce ne sono in giro numerosi e con scarsissimi risultati. Proprio perché non c’è la domanda di questa tipologia da parte delle imprese”. E infine: “A me questo piano fa tristezza perché rappresenta una mancata occasione per lasciare un progetto sostenibile di sviluppo di questo territorio per le prossime generazioni. Un progetto su cui puntare, si è continuato a dire. Adesso non siamo più in tempo . Sono passati 13 anni, mentre altre città europee della dimensione di Milano hanno fatto progetti che ora sono sul territorio. Penso. a Parigi. A Valencia. Perché Milano non ha saputo gestire le proprie risorse, le proprie idee su un progetto d’investimento sul futuro per la città nel suo complesso? Questo denota l’incapacità della classe dirigente ad avere degli obiettivi ambizioni e su cui far convogliare le risorse dei privati”.
O.T.R.
(continua)