“Silla2” non impatta sulla salute
10 Maggio 2019 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Ambiente, Area Metropolitana, Cancerogeni, Cronaca, Infrastrutture, Inquinamento, Locale, Politica, Rifiuti, Sanitaria, Territorio, Trasporti |
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Presentata Rho un’indagine epidemiologica condotta dall’Ats Città Metropolitana di Milano sullo stato di salute dei cittadini che vivono attorno a “Silla 2”
RHO – MILANO – A Villa Burga si è tenuto il 2 maggio scorso un incontro organizzato dai comuni di Cornaredo, Milano, Settimo Milanese, Pero e Rho durante il quale è stata presentata l’indagine epidemiologica di Ats Città Metropolitana di Milano sullo stato di salute della popolazione residente nell’area del termovalorizzatore “Silla2”. Stando ai dati dello studio e di Arpa, le emissioni di ossido d’azoto dell’inceneritore sarebbero pari all’ 1.2 per cento e le polveri sottili pari allo 0.3 per cento, mentre il 70 per cento delle prime e il 44 per cento delle seconde sarebbero determinate dal traffico veicolare. Fra le soluzioni per mitigare l’inquinamento atmosferico della zona i relatori hanno proposto l’incentivazione del trasporto pubblico rispetto a quello privato, un piano di forestazione spinto lungo i maggiori assi autostradali e il miglioramento nelle prestazioni di raccolta differenziata.
Il rapporto è stato introdotto dal direttore generale di Ats Walter Bergamaschi e illustrato dal direttore ed epidemiologo Antonio Russo, epidemiologo, che ha coordinato lo studio. La metodologia utilizzata ha preso in gli accessi di rischio di ricoveri per causa specifica, di mortalità per causa specifica e generale, di incidenza di neoplasie maligne, gli accessi a pronto soccorso e il consumo di farmaci respiratori. Questi parametri sono stati successivamente messi in relazione con i due inquinanti (ossidi d’azoto e polveri sottili) rispetto alla popolazione molto esposta perché residente direttamente attorno all’impianto, di quella mediamente esposta perché abitante nell’area più esterna a quella ristretta e della popolazione non esposta (oltre un milione di persone) perché abitante in una vasta area di 20 km di lato.
Lo studio ha messo in evidenza alcune differenze fra le diverse popolazioni, in particolare per i più esposti è risultato un rischio di 1.7 volte di mortalità per cause respiratorie e ha messo in luce differenze significative degli indici sulla vulnerabilità sociale (indice di deprivazione).
Dal punto di vista sociale, lo studio ha rilevato come le condizioni socio-economiche meno favorevoli della popolazione attorno al termovalorizzatore rispetto a quella di confronto siano una discriminante per la salute. Il direttore sanitario dell’Ats Vittorio Demicheli ha mostrato dei dati su come gli stili di vita di questi abitanti siano meno attenti alla salute fisica e come ciò sia in stretta relazione con l’incidenza di numerose patologie. Comportamenti che sono comunque influenzati dalle condizioni socio-economiche.
Tornando al tema ambientale l’assessore di Milano Marco Granelli ha auspicato un piano di mitigazione dell’inquinamento concordato con i comuni interessati, Regione Lombardia e Ats. Intanto sull’impatto ambientale si attendono i risultati della campagna di monitoraggio predisposta dal Comitato Tecnico Scientifico.
O.T.R.