Adp ex Alfa Romeo: accordo trasversale
25 Ottobre 2010 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Area Metropolitana, centro commerciale Arese, ex Alfa Romeo, Inchieste, Locale, Politica |
L’Accordo di Programma arrivato nei consigli comunali é stato steso e condiviso in Regione Lombardia all’unanimità da centrodestra e centrosinistra. Insieme anche nel business del centro commerciale e del piano immobiliare. Le rivelazioni del sindaco Fornaro nel consiglio comunale del 12 ottobre 2010
ARESE – Mentre nel consiglio comunale di Arese il 12 ottobre scorso la discussione sulla variante urbanistica necessaria a far arrivare nell’ex Alfa Romeo il centro commerciale e il piano immobiliare proseguiva fra i consiglieri di maggioranza e minoranza in un mero esercizio accademico, in quanto i numeri erano tali da dare per scontata l’approvazione dell’accordo di programma, è a Rho che si giocava la partita. Nelle stesse ore, infatti, nel comune limitrofo era in corso un duro scontro tra maggioranza e opposizione e non solo. All’interno della stessa maggioranza del sindaco Roberto Zucchetti si consumava la spaccatura che ha poi portato i consiglieri Fabio Valneri (Lega Nord) e Massimiliano Polerà (An) a votare insieme alla minoranza contro il progetto determinandone di riflesso la sua bocciatura completa per via del concatenamento degli interessi di Arese, Lainate e Rho nell’area.
Gli echi di quanto stava accadendo a Rho giungevano in tempo reale anche ad Arese, attraverso le chiamate ai cellulari dei consiglieri da parte delle “sentinelle”, che ogni schieramento aresino aveva inviato sul posto per tenersi al corrente di quanto stava accadendo a Rho, dove da giorni gli strali dell’assessore al commercio Tizzoni contro l’adp ne facevano presagire lo scontro.
Un nervosismo che a un certo punto ha contagiato ad Arese il sindaco Gianluigi Fornaro, il quale intervenendo sul finale della discussione ha fatto rivelazioni importanti. “Ringrazio tutto il consiglio comunale – ha iniziato – per la discussione pacata e civile. Ma farò delle puntualizzazioni di tipo politico”. Dopodiché è partito mettendo i puntini sulle i per ricordare alla minoranza la totale trasversalità con la quale è stato licenziato l’accordo di programma al Pirellone: “ Certamente non è facile per un sindaco salire su un treno in corsa, dato che questo accordo di programma nasce nel 2007 ed è stato sottoscritto da Roberto Formigoni , presidente della Regione Lombardia, da Filippo Penati, presidente della Provincia di Milano. Questo è un passaggio che devo sottolineare. Non per dire è colpa tua. E’ colpa sua. E’ colpa dell’uno o dell’altro. E’ per dire che per interventi di questa portata è necessario il coinvolgimento di tutti gli appartenenti della politica. A prescindere dalle barriere”.
Ma al Pirellone non è stata solo raggiunta l’unanimità politica trasversale. La trasversalità è pure economica. Lo ha detto chiaro e tondo il sindaco aresino, denunciando la consumazione in consiglio comunale del “teatrino della politica” (a uso e consumo evidentemente di quei pochi disgraziati di cittadini che alle due della notte stavano ancora resistendo al freddo e al sonno per ascoltare come andavano a finire le sorti del territorio). “Quando io vedo nella compagine di Euromilano (la società che provvederà alla ristrutturazione di Cascina Merlata nell’ambito dell’Expo 2015, che per la prima volta veniva citata in consiglio comunale con riferimento all’area ex Alfa Romeo,ndr) Banca Intesa, Acli, Cooperative e compagnie d’assicurazione che fanno capo a Unipol mi sono già dato una spiegazione. Non è che devo andare troppo lontano. Ma ha una logica nel senso politico generale. Lo analizzo in senso asettico. E mi dà sempre più la convinzione che in un’area così vasta nel 2007 le due maggioranze di Provincia (sinistra) e Regione (destra) hanno portato avanti un progetto, che giustamente deve essere un progetto condiviso e che deve avere i suoi spazi per tutti. Ci sta, nella politica ci sta questo discorso. Il sindaco lo capisce”.
E come un fiume in piena, Fornaro ha rotto gli argini spiattellando in faccia alla minoranza locale del Pd, che in barba a tutti i suoi bei discorsi su ciò che non andava nell’accordo di programma, gli ha voluto dire che forse tutte quelle feroci critiche contro l’adp avrebbe dovuto rivolgerle alle menti e ai vertici del suo stesso partito.
“Quando poi vedo – ha detto il sindaco – che il tutor dei progettisti di alto livello e spessore, ma anche di bellissima connotazione politica come lo Studio Boeri, non posso accettare che si dica “è qualche giorno che lo stanno facendo”, quando cinque mesi fa era con me e rappresentava in Regione Lombardia il perché sì di un accordo di programma. Mentre io facevo la registrazione all’interno, lui era in studio dove c’era Salvini della Lega Nord e gli altri grossi esponenti dello staff di Stefano Boeri e quando c’era Zucchi, altro grandissimo professionista con studio a Milano, collegato in qualche modo a Legambiente nel senso progettuale del discorso. Quando io parlo e dico “Faranno un progetto a impatto zero è che qualcosa il sindaco ha visto. E’ qualcosa che i partner di Euromilano hanno visto. Allora io, che non sono un architetto, ma vedo quello che non può nascere in un mese o in due giorni, (questo é il progetto), ma che dalle foto che presentano, è uno spazio di lavoro di qualche centinaia di persone, quando vedo una parte completamente edificata con certe concezioni, quando vedo altezze massime di quattro piani, quando vedo fra lotto e lotto dimensioni a verde pari a sei campi da calcio per ogni schiera, pur non essendo un architetto presumo ci voglia del lavoro per sviluppare determinati progetti”.
Tutti insieme appassionatamente, dunque. Centrodestra e centrosinistra. Ma allora, ci si è chiesto fra il pubblico presente in auditorium, che senso avevano tutti quei discorsi del Pd contro l’accordo di programma? E le marce insieme ai comitati dei cittadini”.
Da restare annichiliti sulle sedie. “E’ fuori di dubbio – ha continuato Fornaro – che il centro commerciale sia importante per riqualificare quell’opera, perché altrimenti gli operatori non ci verrebbero”.
Perciò, la più grande struttura di vendita d’Europa non sarebbe altro che la pre condizione per sviluppare successivamente nell’ex Alfa Romeo l’imponente operazione immobiliare in grado di soddisfare il business trasversale delle forze politiche in campo. Possibile? Nessun consigliere della minoranza del Pd ha smentito il sindaco.
Ombretta T. Rinieri
(continua)