Francesco Riva vince il “Premio Zocca Giovani” A consegnarlo Pupi Avati, in giuria Vasco Rossi
31 Agosto 2018 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Bianca, Cronaca, Cultura, Eventi, Letteratura, Personaggi, Sanitaria, Scuola, Sociale, Spazio giovani |
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Nel 2015 era stato nominato aresino dell’anno 2015 dal Notiziario
ARESE – Zocca è un comune dell’appennino tosco emiliano in provincia di Modena. I fan di Vasco Rossi lo conoscono per essere il paese della rockstar. I musicisti perché la sede dell’annuale “Festival della Libertà”. I lettori di libri per essere il comune che da dodici anni indice un premio letterario dedicato ai giovani scrittori under 35.
Gli aresini lo appunteranno per il premio “Zocca giovani”, che quest’anno è andato al loro ventiquattrenne concittadino Francesco Riva. Il dislessico felice, attore e scrittore emergente, autore del monologo teatrale: “Dislessia, dove sei Albert?” e del romanzo vincitore: “Il pesce che scese dall’albero”, con cui Francesco racconta dell’incomprensione di insegnanti e compagni verso la sua “caratteristica” che tanto lo ha fatto sentire a disagio da bambino. A premiarlo il 25 agosto scorso a Zocca il regista Pupi Avati, ospite d’onore della manifestazione.
“E’ stato per me un grande onore e una grossa sorpresa – racconta Francesco Riva – ricevere il premio dalle mani di Pupi Avati, anche perché io lo cito nel mio libro, ma non mi aspettavo certo di incontrarlo di persona (il regista ha infatti annunciato la sua partecipazione all’evento quando la giuria aveva già deciso il nome del vincitore, ndr)”.
Il Premio letterario “Zocca Giovani” è organizzato dal comune di Zocca con l’obiettivo di promuovere gli scrittori esordienti e il piacere della lettura. In dodici anni la manifestazione ha raggiunto una valenza nazionale. La giuria, composta da zocchesi di nascita e d’adozione che si sono particolarmente distinti nelle loro professioni come il docente e scrittore Marco Santagata (vincitore del Campiello 2003) o nelle arti come Vasco Rossi, individua un ventaglio di cinque libri finalisti fra quelli inviati dalle case editrici.
I romanzi, con allegata una scheda di valutazione, sono poi messi a disposizione per la lettura nella biblioteca cittadina e negli esercizi commerciali del territorio (bar, edicole, cartolerie e ristoranti) tra il 1° giugno e i primi di agosto. Il totale delle schede di valutazione compilate dai lettori (quest’anno quasi settecento) danno origine al gradimento popolare. La giuria, tenendo conto delle valutazioni espresse dai lettori, individua infine il vincitore.
Quest’anno i finalisti erano i giovani Lorenza Gentile con “La felicità è una storia semplice” (Einaudi), Filippo Nicosia con “Un’invincibile estate” (Giunti), Dora Albanese con “La scordanza” (Rizzoli), Francesco Manfredi con “Un buon posto dove stare” (La Nave di Teseo) e Francesco Riva con “Un pesce che scese dall’albero (Sperling & Kupfer). Ha vinto Francesco.
In palio la fascetta del Premio Zocca che ora rilegherà il suo libro in libreria e la cifra lorda di 3500 euro. Ma soprattutto per Francesco si è trattato di un altro traguardo sociale nel far comprendere da una parte al grande pubblico cos’è la dislessia e dall’altra nell’aiutare chi è caratterizzato da questa neuro diversità.
La dislessia, infatti, non è una patologia. Non è una malattia. E’ un limite. Una disfunzione dell’apprendimento, che può creare problemi nel momento in cui la scuola pretende di avere delle modalità d’insegnamento standardizzate, non permettendo allo studente di arrivarci con i suoi strumenti. Il limite non si può eliminare, ma si può superare.
“E’ come se il cervello di un dislessico – spiega Francesco – fosse fatto in una maniera diversa e opera in una maniera diversa. Comprendere questo cambia completamente la prospettiva”.
Durante la premiazione è stato proprio Pupi Avati a tornare sul concetto del superamento del limite, affascinato com’è dalle persone che nella loro storia sono riuscite a fare del proprio limite un punto di forza. “Questo è chiaro in te – ha detto Avati a Francesco – perché sei riuscito come attore e come scrittore”.
Fra i progetti futuri di Francesco vi è un’altra opera letteraria di cui per il momento ha nel cassetto delle bozze e uno spettacolo teatrale con il collega Emanuel Galli dal titolo: “La punizione”. Quest’ultimo già presentato quest’anno alla Coop di Novate e a Tradate. Del resto Francesco nasce come attore diplomato all’Accademia Euteka di Roma. Il libro è arrivato come conseguenza.
Ombretta T. Rinieri
articolo pubblicato su “Il Notiziario” del 31 agosto 2018 a pag. 61