Vivace discussione in aula su investimenti e sponsorizzazioni degli anni scorsi
21 Settembre 2010 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Centro sportivo Arese, Inchieste |
(Flashback-Ccsa – “La Prealpina” – 11 maggio 2005)
ARESE – Aspra la discussione consigliare. Ippolita Papagno (Udc) ha legato la situazione debitoria del Ccsa alla municipalizzata Gesem, che ne è azionista al 50%, chiedendo a garanzia della stessa la presentazione di fidejussioni, cambiali o altri effetti assicurativi. Avendo ricevuto risposta negativa, si è detta non garantita dal piano di rientro del Ccsa e citando vari articoli della convenzione tra l’associazione e la Gesem ha posto una serie di domande “scomode” sul ruolo della Gesem, rimaste tuttavia anch’esse senza risposta arrivando così a chiedere una commissione d’inchiesta.
A Papagno ha risposto il collega della maggioranza Alberto Gulisano, affermando di ritenere eccessivo il discorso delle fidejussioni, dato il brevissimo tempo del piano di rientro, l’imminente costituzione della fondazione e la considerazione di Ferrari come persona: “Sappiamo che è uno che non tira pacchi”. Fiducia nella persona che è stata rimarcata anche dal sindaco Perferi.
Contrario alla fondazione, invece, il capogruppo diessino Armando Calaminici, secondo cui non è cambiando lo strumento di gestione che si risolvono i problemi dell’impianto sportivo comunale. “Non si è investito sugli impianti – ha incalzato – e la nuova piscina prevista per il 2000/2001 è andata nel dimenticatoio, mentre a dicembre 2003, nel momento più critico, l’amministrazione ha ridotto drasticamente il contributo”. Per Giancarlo Giudici della Margherita, la ventilata nuova piscina in project financing rischia di essere un boomerang, perché rischia di sottrarre alla gestione pubblica i proventi derivanti dall’attività natatoria, che sono quelli maggiori del centro.
Secondo Rosella Ronchi, è mortificante che il Ccsa debba cercare sponsorizzazioni per coprire una situazione che il comune sapeva che si sarebbe venuta a creare. “Secondo me nel 2003 – ha detto – Ferrari e la sua équipe sono stati troppo ottimisti ad accettare una convenzione capestro. Il comune avendo in mano una patata bollente ha fatto un’operazione di scatola cinese, passandola alla Gesem, la quale ha aumentato i costi. Così alla fine il comune non c’entra più. E ora viene fuori il coniglio dal cappello, che è la fondazione. Oltretutto dovrebbe prendere una situazione che facile non è e a fare anche la piscina”. Secondo la consigliera Concetta Rubino la situazione del Ccsa è dovuta a “Un concorso di colpa del comune che non ha operato affinché si portasse avanti la gestione completa”, mentre “la fondazione rischia di “eliminare il Ccsa dopo 38 anni di convenzione con il comune”.
All’attacco dell’opposizione la maggioranza ha reagito compatta. L’assessore Carlo Giudici ha affermato che il fatto di aver usufruito della Gesem per continuare il rapporto col Ccsa “E’ stato un atto di fiducia che abbiamo dato all’associazione. Nessuno ha voluto scaricare a Gesem la responsabilità e la fiducia che è stata data coi fatti e non con le parole”. Gulisano di Forza Italia ha ricordato a Calaminici di non aver fatto grandi investimenti nel Ccsa nei quattro anni del suo mandato, ha criticato certe scelte sportive operate dal Ccsa a favore dell’agonistica e si è detto perplesso sull’aumento da un anno all’altro del disavanzo per 200mila euro.
Il vicesindaco Luigi Piana ha ammesso alcune responsabilità: “Lo sappiamo tutti che una delle motivazioni è il mancato ammodernamento delle strutture, la piscina in primis. Forse qualcosa è stato anche sbagliato come il campo da beach volley che è costato poco, ma che non ha reso moltissimo. Senza dubbio è stata indovinata la richiesta di fare campi di calcetto. Però non si può a un anno di distanza dalla campagna elettorale in cui ci avete accusato di aver dato debiti ai nostri nipoti, venire a dire che abbiamo investito poco. Non abbiamo certo fatto i casinò. Sono stato vicepresidente del Ccsa e so che il Cici dà qualcosa di più della singola partita di tennis o di bocce. E’ un momento di incontro e di aggregazione che va mantenuto”. Fuori dal coro della maggioranza, la consigliera Papagno ha messo più volte in difficoltà la giunta.
Ombretta T. Rinieri