Candidati sindaci a confronto in oratorio, molte le affinità
8 Giugno 2018 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Cronaca, Infrastrutture, Locale, Politica, Religione, Scuola, Sociale, Spazio giovani, Trasporti, Viabillità |
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ELEZIONI – I quattro candidati si sono sfidati parlando di giovani, ma anche di viabilità, metrò…
ARESE – “Dimmelo tu”. Questo il ritorno dei quattro candidati sindaci Michela Palestra (Pd, Forum e Arese rinasce), Michaela Piva (m5s), Vittorio Turconi (Lega, Fi e Fratelli d’Italia) ed Enzo Massari (Italia in Marcia) ai giovani nel confronto organizzato il 1° giugno scorso all’oratorio “Don Bosco” di Arese: per i prossimi cinque anni, qualsiasi sarà l’amministrazione che andrà a insediarsi in municipio, verrà in pratica aperto un tavolo d’ascolto ad hoc dove i ragazzi verranno coinvolti in prima persona nel trasferire alla politica idee, bisogni, progetti.
La fascia generazionale d’interesse è molto ampia e va dai dodici anni ai trentacinque perciò le politiche giovanili si devono differenziare. Per preadolescenti e adolescenti l’ambito è quello sostanzialmente della scuola, mentre per i più grandi i bisogni vanno dai luoghi di aggregazione, al lavoro, alla casa.
Soddisfare tutti i bisogni è complicato, perciò vi è la necessità da parte della politica di mettersi in ascolto. Per questo in sostanza i candidati, prendendo atto di non essere più giovani in un mondo del tutto cambiato rispetto ai propria anni verdi, hanno nella sostanza convenuto sulla necessità di creare le condizioni affinché siano i ragazzi stessi a dar loro il proprio contributo.
Fra le cose già fatte dalla propria amministrazione, il sindaco uscente Palestra ha ricordato il bilancio partecipativo, lo young do it, il tavolo sulle tossicodipendenze con il contributo del Centro salesiano, dei servizi sociali e della scuola, mentre per il futuro la sua coalizione ha pensato di creare una specifica “area feste”.
Dibattiti aperti nei consigli comunali su temi che riguardano i giovani, sondaggi nelle scuole e aumento delle offerte creative e culturali come teatro e musica che rendono i ragazzi colti e li allontanano dalla pericolosa noia può portare alle dipendenze la proposta grillina di Piva. Potenziando anche il post scuola.
Chioschi nei parchi, risorse economiche specifiche per aiutare le partite Iva a mettersi in proprio e mezzi pubblici anche serali da e per la metropolitana di Rho Fiera e la ferrovia le idee del candidato Turconi del centrodestra in estrema sintesi.
Occhio di riguardo all’opera salesiana, alla scuola e alle associazioni giovanili e sportive per coinvolgere i giovani in manifestazioni culturali, concerti e spettacoli in occasione di celebrazioni religiose e laiche, con un calendario che non sovrapponga gli eventi, le idee di Massari. Il candidato di Italia in Marcia che ha comunque tenuto a precisare che Arese non potrà mai offrire la movida e i trasporti di Milano e che per le sue caratteristiche residenziali è una città che privilegia la tranquillità. Necessario quindi sul territorio raggiungere il “giusto compromesso”.
Sui trasporti, tema toccato ripetutamente nelle varie richieste provenienti dai ragazzi che hanno necessità di spostarsi per raggiungere Milano, le scuole e altri comuni, i candidati sono stati concordi nella necessità di dar vita a un trasporto pubblico con maggiori frequenze in orari serali e festivi. Ma la novità è che tutti si sono defilati dall’impegno verso la metropolitana, ritenuta addirittura controproducente perché porterebbe sul territorio più persone e genererebbe quindi problemi di sicurezza con la necessità di maggiore vigilanza a fronte del corpo dei vigili sottodimensionato. Meglio il collegamento con la ferrovia (Piva e Massari), la metro tranvia (Palestra) e un non bene precisato mezzo che si prolunghi su Arese con una o due fermate (Turconi).
Per agevolare i giovani, il sindaco uscente ha comunque in progetto di rinnovare la convenzione con Atm che offre tariffe agevolate agli studenti, mentre Massari pensa a una linea dedicata per i ragazzi che devono raggiungere i licei di Arese e il Centro Salesiano oltre a un bus navetta a impatto zero che colleghi i punti fondamentali del comune quali farmacie, negozi, cimiteri di Arese, uffici pubblici e un trasporto individualizzato per le persone sole e anziane.
Sulla viabilità, invece, intendono intervenire sia Turconi che Massari.
Non potevano mancare importanti temi sociali come la droga. Soprattutto perché l’oratorio negli ultimi anni con la piazza Dalla Chiesa ad angoli bui si è ritrovata fuori dai cancelli un fluente spaccio di stupefacenti. E’ qui che si sono distinti di più i candidati.
Michela Palestra ha parlato dell’esperienza in essere con il Tavolo su dipendenze e alcol aperto dove ragionano persone d’ambito scolastico, dei servizi sociali e delle forze dell’ordine e dove si declinano le azioni sulla base della conoscenza del territorio e delle situazioni. L’approccio è sia di tipo preventivo per rendere consapevoli i ragazzi di quali sono i rischi per la salute e le consegue dell’uso di droghe che repressivo le forze dell’ordine che intervengono in maniera molto decisa. “Gli arresti ci sono – ha detto – ma la difficoltà sta nel risalire la catena dello sfruttamento dello spaccio e interrompere quello che è il comando. Intervenire sulla piazza ha avuto il preciso significato di limitare i luoghi che facilitano e in qualche modo danno un alibi e una possibilità di agire oltre la legge”.
Pedagogica invece Michaela Piva secondo cui la sfida più difficile per i ragazzi e le famiglie che hanno un problema così insormontabile da affrontare è uscire dalla vergogna e capire che la dipendenza è una malattia. “Spesso – ha detto – sono studenti anche molto bravi a scuola che pensano di avere il controllo, ma poi la droga prende il controllo su di loro. Quindi la prima cosa è far capire e accettare questa dipendenza”. La soluzione è un’azione massiccia d’informazione nelle scuole e per le famiglie con dibattiti pubblici.
Vigile quello di Turconi che per rispondere al fenomeno punta a presidiare il territorio con più forze dell’ordine e telecamere. “Sono le istituzioni che devono intervenire – ha detto – uno deve avere paura a utilizzare lo stupefacente di qualunque natura, ma deve avere anche paura delle forze dell’ordine perché la vigilanza permette anche di stare lontani dove ci si scotta”.
Umano Massari che ha ricordato come le dipendenze siano un problema dell’umanità e non specifico di Arese. Perciò importante è affidarsi laddove siano conclamate a un’equipe medica.
Ombretta T. Rinieri
pezzo pubblicato su “Il Notiziario” dell’ 8 giugno 2018