Sgomberata la Fornace
15 Febbraio 2018 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Ambiente, Cancerogeni, Cronaca, Ecologia, Edilizia, Inquinamento, Locale, Politica, Rifiuti, Sociale, Territorio |
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RHO – il 13 febbraio scorso carabinieri, polizia di stato e polizia locale hanno sgomberato la “Fornace” mettendo in atto quella che era un’azione programmata da tempo dalla Prefettura e dalla Questura di Milano. L’operazione si è resa urgente per la pericolosa obsolescenza dell’amianto del tetto dell’edificio in cui si era insediato il centro sociale.
E’ lo stesso sindaco Pietro Romano a darne notizia: “Le ultime analisi – ha reso noto – avevano evidenziato uno stato di amaloramento complessivo delle lastre di amianto con conseguente rischio per la salute pubblica. La proprietà si era detta disponibile ad eseguire immediatamente la bonifica ma aveva la necessità di rientrare in possesso dell’immobile abusivamente occupato. In passato, quando la situazione dell’amianto non era preoccupante, non ho mai chiesto lo sgombero e la situazione era per così dire tollerata. Considerato però l’attuale stato di degrado dell’amianto non potevo astenermi dal richiedere un intervento urgente avendo in primo luogo il dovere di tutelare la salute dei cittadini ed invero anche delle persone che frequentavano quel luogo”.
Nonostante il sindaco abbia spiegato ai rappresentanti del centro sociale l’imminente rischio invitandoli a lasciare spontaneamente l’immobile, l’amministrazione rhodense è stata accusata dai giovani di speculazione legata al post Expo. Romano risponde alla polemica politica affermando che non vi è al momento alcun progetto da parte della proprietà di riqualificazione di quell’area da parte della proprietà. L’immobile è comunque ora inaccessibile e la bonifica dovrebbe partire a breve.
La reazione del collettivo allo sgombero non si è fatta attendere: ieri sono comparse in tutta la città scritte sui muri e sulle vetrine di protesta con particolare accanimento sulle sedi del Pd. “Si sono comportati come adolescenti ribelli – ha commentato Romano – anche se ormai hanno superato tutti i quarant’anni. Sapevano benissimo e da tempo che in quel luogo non potevano più restare, perché vi era il problema dell’amianto da bonificare, ma hanno preferito essere sgomberati dalla polizia per ritargliarsi un minimo di visibilità, manifestare e danneggiare muri e vetrine”.
La Fornace ha ora occupato un capannone nella zona industriale a Mazzo di Rho sulla via Risorgimento. “Almeno adesso –ha continuato il sindaco – non disturberanno più la quiete dei vicini, che spesso si erano lamentati del rumore e degli atti vandalici subiti dalle loro autovetture durante i concerti della Fornace. Quanto ai commenti di chi mi ha accusato di aver ordinato lo sgombero in campagna elettorale per prendere qualche voto in più, mi limito a dire che a differenza di loro io non sono candidato per queste elezioni e che la data dello sgombero l’ha decisa la Questura. Io l’avevo sollecitato mesi fa.”.