Sarà intitolata a Luca Attanasio la sala consiliare all’Agorà
25 Ottobre 2024 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Analisi/Opinioni, Associazioni, Bianca, Cronaca, Estera, Impegno civile, Locale, Nazionale, Personaggi, Politica |
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CONSIGLIO. Unanimità sulle iniziative in vista delle Olimpiadi invernali. Feroce scontro sulla Palestina
ARESE – Sarà intitolata a Luca Attanasio, l’ambasciatore italiano ucciso in un agguato in Congo la sala consiliare del centro civico ‘Agorà’. La decisione è stata presa martedì dal consiglio comunale approvando all’unanimità una mozione proposta dalla maggioranza di centrosinistra e sottoscritta da tutti i gruppi consiliari. Accogliendo così la richiesta fatta ad Arese dalla famiglia e dall’associazione Amici di Luca Attanasio, i politici aresini hanno ritenuto giusto legare il nome dell’aula rappresentativa della vita democratica della città a un uomo dello Stato, il cui “percorso di vita e lavoro è stato espressione di alti valori sociali, interesse nei confronti di culture diverse, volontariato, legalità e conciliazione”.
Passata all’unanimità anche la mozione presentata dalla Lega a sostegno di iniziative da organizzarsi in Arese occasione delle Olimpiadi Invernali 2026 in considerazione del fatto che la Fiera di Rho ospiterà le piste di pattinaggio di velocità e Hockey e Milano l’inaugurazione e le gare di pattinaggio di figura con conseguente afflusso anche sul territorio di Arese di turisti, sportivi e tecnici della manifestazione.
Travagliata invece nella discussione (durata quasi due ore) e nelle intenzioni di voto la mozione presentata dalla maggioranza (Arese che vive, Forum e Pd) che chiedeva a consiglio comunale e sindaco di inviare un messaggio chiaro al governo italiano affinché riconosca formalmente lo stato sovrano di Palestina in linea con le risoluzioni dell’Onu e del diritto internazionale.
“E’ nostro dovere morale ed etico – ha precisato Lorenzo Borsellino nel leggere il testo – prendere posizione in favore di chi vede quotidianamente compromessi i propri diritti e le proprie Libertà. Il riconoscimento dello stato di Palestina rappresenta un atto concreto che contribuisce a dar voce a questo popolo e a promuovere un futuro più pacifico per la Regione basato su giustizia e diritto, che possa ridurre la radicalizzazione e incentivare la soluzione negoziata tra le parti”.
Ma dall’opposizione è arrivato un secco no. Varie le motivazioni. Il capogruppo di Fdi Massimo Cormanni, dopo aver citato la segretaria del Pd Schlein di padre ebreo e madre italiana, ha proposto il ritiro della mozione perché “sbagliata nell’intento, seppur tutti noi soffriamo nel vedere quotidianamente le tragedie che si stanno consumando” e perché “fuori dall’attuale linea del governo condivisa anche dall’opposizione”. Per Mascolo (Fdi) e Gian Pietro Maffizzoli (Lega) il testo della mozione partiva dall’assunto della colpevolezza di Israele negandole il diritto a difendersi dagli attacchi dei terroristi. E quindi unilaterale. “Non dobbiamo dimenticarci – hanno sottolineato in vario modo – che tutto è nato dall’attentato del 7 ottobre 2023 con l’uccisione di moltissimi civili israeliani, non come danno collaterale, ma come scelta voluta”.
Mozione inopportuna anche per Roberta Tellini (civiche) per la quale “Tutti i giorni avvengono cose che non fanno che aumentare le tensioni non solo nei paesi oggetto della mozione, ma anche a livello locale”, e a tal proposito ha citato l’aggressione subita da 48 esponenti delle forze dell’ordine durante la manifestazione pro Palestina tenutasi nei giorni scorsi a Roma.
Si è poi scatenato un batti e ribatti sulla storicità del conflitto con anche citazioni di Liliana Segre sull’importanza di non essere indifferenti e di chiedere la pace (Enrico Ioli del Pd), con Polonioli (Pd) che insisteva a dire: “La verità è sotto gli occhi di tutti. Quale sia la parte aggredita e quale sia la parte e che compie l’aggressione” e Barbara Shifo (Forum) che ricordava come lo stato di Palestina sia stato già riconosciuto in Europa da Svezia, Irlanda, Spagna e Norvegia.
“La storica Anna Foa, anche lei di origine ebrea – ha detto Eleonora Gonnella (Pd) – ha parlato del suicidio di Israele e di tutto quello che è stato costruito nei secoli. È evidente quale sia l’obiettivo finale: la costruzione della grande Israele a danno delle popolazioni palestinesi che non solo vivono nella striscia di Gaza ma anche nei territori della Cisgiordania e l’allargamento della guerra in tutta la regione mediorientale. In Israele vive una buona parte della popolazione araba, ma questa popolazione araba non ha gli stessi diritti degli israeliani”.
Infine, Borsellino rispondendo specificatamente a Tellini ha precisato: “In questa mozione non si parla delle proteste che ci sono state a Roma o a Pisa. Si sta parlando del riconoscimento di uno stato e dell’affermazione del principio di autodeterminazione di un popolo. Vengono richiamati più volte fonti del diritto internazionale, riconoscimenti da parte della stragrande maggioranza degli stati del mondo e veramente non capisco dove si possa trovare un’istigazione all’odio”.
Ombretta T. Rinieri
Articolo pubblicato su “Il Notiziario” del 25 ottobre 2024 a pag. 58