A Valera bambini e personale scolastico esposti al degrado dell’isola ecologica
6 Settembre 2024 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Ambiente, Cittadini, Cronaca, Ecologia, Locale, Politica, Rifiuti, Sanitaria, Scuola |
Commenti disabilitati
|
IL CASO – Campi estivi messi a dura prova da odori e rifiuti svolazzati nel giardino dell’infanzia. Le proteste scritte e verbali di genitori, nonni, scuola e Ats finora non hanno incontrato una soluzione definitiva
ARESE – Genitori e nonni dei bambini della scuola d’Infanzia “Arcobaleno” sono imbufaliti. Da circa due anni lamentano la cattiva gestione dell’isola ecologica che confina con il giardino dell’asilo, appoggiata al di là della rete di recinzione con la scuola media.
Destinata alla raccolta differenziata del comprensorio scolastico, l’isola ecologica è costituita da paratie mobili, senza copertura e senza serratura. Pertanto è accessibile a chiunque: oltre che dall’Istituto comprensivo “Europa Unita” e dal liceo Lucio Fontana, è utilizzata dalla piscina, dalla società della mensa Sodexo e da privati cittadini.
“Il Notiziario” se n’è già occupato nell’aprile del 2023. A seguire si erano tenuti dei tavoli di confronto tra dirigenza scolastica dell’istituto comprensivo “Europa Unita”, l’Amministrazione comunale di Arese e il gestore del servizio di raccolta Gesem e per qualche tempo la situazione pareva migliorata, ma con l’anno scolastico 2023-24 si è tornati punto e a capo.
Continua infatti la cattiva creanza dell’abbandono della spazzatura al di fuori degli appositi cassonetti in spregio alla raccolta differenziata. La situazione è degenerata del tutto quest’estate con i campi estivi: l’odore nauseabondo dei rifiuti in fermentazione all’interno dell’isola a poca distanza dall’area giochi dei piccoli con quasi quaranta gradi è stato qualcosa d’insopportabile. Inoltre la fermentazione dell’umido produce i nematodi che a loro volta attirano topi e volatili. Il resto lo fatto il vento trasportando di tutto fuori dalle paratie nel prato dei bambini.
E’ una situazione ben nota al Comune di Arese raggiunto da segnalazioni e proteste da parte dei cittadini, delle stesse scuole e per i richiami di Ats. A metà luglio si è tenuto l’ultimo incontro tra l’assessore Andrea Antolini della giunta Nuvoli, il nuovo dirigente scolastico Monteleone e rappresentanti di Gesem che ha l’appalto della raccolta rifiuti. Diverse le ipotesi d’intervento che ora sono in procinto di essere messe in campo con l’avvio del nuovo anno scolastico 2024-25.
Spiega l’assessore Antolini: “Il nodo è che la piattaforma è utilizzata non solo dalle scuole ma anche da altri utilizzatori. Il personale scolastico suggeriva di tornare ad avere i cassonetti all’interno delle scuole ed esporli sulla strada solo il giorno della raccolta. All’incontro di luglio però è mancata la dirigente scolastica del Liceo Fontana. Raggiunta al telefono mi ha però spiegato che per il liceo quella non sarebbe stata una soluzione adeguata. Sono quindi in procinto di incontrarla settimana prossima per capirne le esigenze. Se ci si accorderà tutti per i cassonetti posizionati all’esterno il giorno della raccolta, quell’isola ecologica potrà essere dismessa. Intanto il nostro vice sindaco Mauro Aguggini sta disponendo per la chiusura al transito delle auto all’interno del complesso scolasti”.
L’impressione è che lo status quo continuerà ancora per un po’. Nel frattempo chi deve provvedere alla pulizia della piattaforma ecologica? La partecipata Gesem che ha in appalto la gestione della raccolta rifiuti, gli addetti allo svuotamento dei cassonetti di Econord, il Comune con altri addetti o i collaboratori scolastici?
Il dirigente scolastico Monteleone è categorico: “Noi come “Europa Unita” non abbiamo competenza sull’isola ecologica. È un’area fuori dai nostri plessi e quindi non possiamo intervenire. È una competenza del comune, anche perché quell’isola ecologica è pure dal liceo artistico Fontana. Se poi spontaneamente lo fanno i nostri collaboratori è qualcosa che non devono fare. È una mansione al di fuori del loro contratto di lavoro perché appunto è un’area extra scolastica. Quindi la scuola deve solo posizionare il suo cassonetto e basta. Il problema maggiore è che l’area non è controllata. Bisognerebbe mettere delle telecamere che fungerebbero anche da deterrente e comunque posizionarla da un’altra parte. Di sicuro metterla tra due scuole non è la posizione più felice. Soprattutto laddove c’è la scuola dell’infanzia, dove c’è il giardino e dove ci sono i bambini piccoli”.
Ombretta T. Rinieri
Articolo pubblicato su “Il Notiziario” a pag. 64