ARESE – Diverse le ‘Autorità’, che hanno testimoniato sul ruolo della Fratenita Misericordia. In particolare Simona Tironi, già vice presidente della commissione sanità e politiche sociali di Regione Lombardia, ha raccontato del grande aiuto avuto in piena pandemia Covid-19 nel reperire decine e decine di ambulanze perché Regione non ne aveva più a disposizione.
“Su cinque anni di mandato, tre li abbiamo passati in emergenza – ha ricordato Tironi – e grazie al vostro essere sistema nel Paese Italia, siamo riusciti a farvi fronte e oggi che ricopro un ruolo di assessore alla formazione, istruzione e lavoro è una delle cose che io racconto spesso agli studenti che incontro quotidianamente. Ovvero se oggi siamo qui a raccontare anche quei momenti difficili e dolorosi, è solo perché noi abbiamo un sistema di volontariato che fa la differenza. E quindi chiedere sì, perché voi ci siete sempre, ma dall’altra parte il nostro dovere in primis è restituire per i grandi protagonisti del bene che voi oggi rappresentate”.
L’assessore ai servizi sociali del comune di Arese, Raffaella Crocetta, ha detto senza mezzi termini di non riuscire a immaginare il suo comune senza la rete delle associazioni di volontariato. “Sono assessore da un anno – ha detto – e ovviamente conoscevo Misericordia, ma lavorarci assieme è stato per me aprire un mondo incredibile sul volontariato, che spesso riesce a intercettare quello che all’amministrazione sfugge.
Proprio recentemente in piscina si è rotto il servo scala e una bimba disabile era di conseguenza impedita ad accedere alla vasca. Ho chiamato Elio Di Leo ed Elio è corso. Così come a volte è difficile intercettare delle fragilità perché c’è della vergogna, Misericordia entra nelle case e ce le segnala dandoci la possibilità di aiutare”.
Gianluca Staderini, direttore generale delle Misericordie Italia, ha tenuto a precisare che base del buon volontario della Fraternita sono formazione e competenza dato che Misericordia si occupa della salute delle persone nei momenti di difficoltà. “Per quanto riguarda invece l’aspetto più sociale – ha detto – e quindi tutte quelle cose che chiamiamo nuovi bisogni che sempre più mettono in difficoltà le amministrazioni, è bene dire che gli strumenti normativi ci sono. La legge 117 sta arrivando a regime e arriveranno gli ultimi decreti, mentre nei prossimi mesi deve essere un obiettivo principale la co progettazione sugli aspetti sociali. Io ho l’onore di essere il coordinatore della rete nazionale Misericordie e solidarietà e dovunque vado questo riconoscimento alla risposta che le associazioni danno nell’immediato ai servizi e ai bisogni è un motivo comune che ritrovo. Da diversi anni partecipiamo come confederazione a un bando del Ministero del Lavoro grazie al quale portiamo avanti iniziative dei centri d’ascolto”.
L’assessore regionale al Territorio e sistemi verdi Gianlcuca Comazzi, che in premessa ha portato i saluti alla Fraternita del presidente Attilio Fontana, ha riconosciuto la rete di Misericordia particolarmente strategica nel sistema della protezione civile:“Il territorio lombardo è fragile. Su circa 1500 comuni, 1200 rientrano nello stato di fragilità per il dissesto idrogeologico, aggravato dai fenomeni di cambiamento climatico che bisogna cercare di arginare. È evidente che qualcosa è cambiato: basti pensare quello che a luglio dell’anno scorso in tre giorni di tempeste violente, vento, pioggia abbiamo raccolto richieste di danni per circa un miliardo e 600 milioni di euro tra pubblico e privato. Regione Lombardia ha investito negli ultimi cinque anni un miliardo di euro per il territorio. A Senago sono in corso di realizzazione tre vasche di laminazione. Stiamo pensando a quante piante debbano essere ripiantate nei comuni e siamo grati a tutti voi per quello che fate anche in termini di monitoraggio e di presidio del territorio”.
Ciò che anima il volontario è un sentimento d’amore verso il prossimo. E’ questa la visione di Romano La Russa, assessore regionale alla sicurezza e protezione civile. “Ci vuole passione e spirito di sacrificio – ha rimarcato – per sopportare i disagi e le fatiche che i volontari affrontano ogniqualvolta sono chiamati su luoghi di eventi tragici. Non è facile intercettare un respiro sotto le macerie, scavare ore per estrarre una persona. Ma vedere gli occhi della persona che ritorna in superficie, credo sia uno dei momenti più grandi e più felici che un uomo possa avere. E già quello giustifica tutti i sacrifici e le privazioni che i volontari sono costretti a fare”.
Ombretta T. Rinieri
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