Sacro Monte di Varese. Oggi fiaccolata e apertura straordinaria del Museo Baroffio
29 Dicembre 2023 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Arte, Cronaca, Cultura, Eventi |
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VARESE – Dopo la fiaccolata organizzata dall’Amministrazione comunale, stasera il Museo Baroffio, che sorge accanto al Sacro Monte, aprirà ai visitatori in via straordinaria dalle 20.30 alle 22.30 la sua collezione d’arte. IIn esposizione le Natività antiche e contemporanee ed eccezionalmente la tela inedita “Viale delle Cappelle con Giovan Battista Aguggiari e Giuseppe Bernascone” per il cui restauro sarà devoluto l’introito della visita.
Domenica 07 gennaio 2024, alle ore 15:00 vi sarà invece una visita guidata speciale per i bambini alla Cripta romanica. L’evento, denominato “Il bambino, la grotta, la stella“, consentirà ai più piccoli di conoscere la storia della Sacra Famiglia, dei Re Magi e della stella cometa attraverso l’osservazione delle opere d’arte conservate in museo.
Val la pena conoscere il Museo Baroffio, che oltre a conservare le opere del pittore Giuseppe Baroffio Dall’Aglio e una sezione d’arte del Novecento consente di visitare le antiche stanze che corrono nascoste sotto al Santuario, con resti di affreschi quattrocenteschi.
Come si apprende dal sito dedicato, l’immagine simbolo del Museo è la “Madonna con il Bambino”di Domenico e Lanfranco da Ligurno, fra gli artisti della scultura medievale lombarda. Fra le altre chicche, l’antifonario del 1476 con gemme e oltre quaranta capilettera miniati di Cristoforo de Predis, i dossali del coro intagliati da Giacomo Del Maino (già attivo nella Basilica di Sant’Ambrogio), il “Paliotto leonardesco” con ricamato la “Vergine delle Rocce”, ispirato al dipinto di Leonardo da Vinci e un disegno con la “Fuga in Egitto” di Carlo Francesco Nuvolone.
L’attuale sede del Museo, realizzata tra il 1932 e il 1936, e la collezione d’arte si devono si deve alla donazione di Giuseppe Baroffio Dall’Aglio (Brescia 1859 – Azzate 1929). Il patrimonio del Museo si è arricchito di una vasta quadreria, con dipinti dal XV al XVIII secolo. Il nucleo più significativo, sia per quantità che per qualità, è costituito da opere fiamminghe e olandesi, anche se non mancano autorevoli pittori lombardi ed emiliani, quali Camillo Procaccini, Girolamo Chignoli, Bartolomeo Schedoni, Giacomo Ceruti detto il Pitocchetto, Pietro Antonio Magatti, Giuseppe Antonio Petrini, Federico Faruffini.
La sezione contemporanea è formata da una sessantina di opere a tema mariano donate da monsignor Pasquale Macchi. Artisti come Guttuso, Bodini, Manfrini, Longaretti si uniscono, con una felice alternanza di tecniche e stili, ad artisti amati come Carpi, Consadori, Fazzini, Filocamo, Scorzelli, apprezzati da Paolo VI di cui monsignor Macchi fu segretario.
Artisti varesini di nascita o d’adozione (Borghi, Frattini, Montanari, Quattrini, Tavernari) convivono accanto a maestri italiani (Biancini, Cantatore, Conti, Minguzzi, Radice, Sironi, Sassu) e ad alcuni protagonisti dell’arte europea del XX secolo (Matisse, Rouault, Buffet).
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