Appello di Vivere Castellazzo per il restauro della parrocchia ‘san Gugliemo’
5 Novembre 2021 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Associazioni, Bianca, Cronaca, Cultura, Patrimonio artistico, Religione, Sociale, Volontariato |
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Sono necessari 600mila euro, ma al momento in cassa ce ne sono solo 120. Si confida nella Provvidenza che come diceva padre Egidio Zoia, cammina sulle gambe degli uomini. Nel Borgo si sono già attivati Fondazione Far e l’associazione Vivere Castellazzo e un sostegno è stato dato anche dall’amministraizone comunale di Bollate. Ma non basta perché la cifra da raccogliere è cospicua e i lavori alla chiesa ammalorata non si possono più rimandare. L’appello dell’associazione è rivolto a tutti coloro che hanno a cuore ‘san Guglielmo’. Si può dare una mano anche donando 3 euro nei punti vendita Coop di Bollate e Novate
CASTELLAZZO DI BOLLATE – La chiesa ‘san Guglielmo’ di Castellazzo, fondata nell’anno 1100 e retta oggi dai padri Betharramiti, accusa da molti anni i segni del tempo. Facciate, canonica, gronda, pareti perimetrali esterne, campanile e parte del tetto hanno bisogno di interventi di restauro. Il costo preventivato per i lavori più urgenti supera i 600mila euro, ma in cassa al momento nonostante tutti gli sforzi finora fatti dalla comunità religiosa e dall’associazione Vivere Castellazzo, ce ne sono poco più di cento.
In soccorso sono giunti la Fondazione Augusto Rancilio che peraltro sta portando avanti il restauro di Villa Arconati e Coop Lombardia con i punti vendita di Bollate e Novate. La fondazione Far ha dato una mano nel progetto di recupero e nella presentazione alla Soprintendenza delle Belle Arti per ottenere le autorizzazioni necessarie, mentre la Coop ha lanciato una raccolta fondi presso i suoi esercizi commerciali che durerà fino alla fine di febbraio. Il controllo e la supervisione saranno poi della Diocesi di Milano e delle autorità civili. Il tutto, come ha spiegato alla stampa il 22 ottobre scorso il parroco padre Egidio Zoia, cuore pulsante di Castellazzo, con l’aiuto della Provvidenza.
“E’ già da qualche anno – ha detto Roberto Pirola, presidente di Vivere Castellazzo – che con don Egidio ci siamo detti che non si poteva continuare così e che la chiesa andava ripristinata. Ma con un po’ di preoccupazione perché la nostra è una parrocchia piccola. Le capacità non possono essere quelle di una grande e anche le competenze che riusciamo a mettere in campo non sono quelle che ci sono a Bollate. Però alla fine ci siamo buttati. I progetti sono stati presentati e quando avremo i permessi, si pensa nel giro di quattro mesi, non potremo più tornare indietro e dovremo dar corso a questi lavori”.
“Comunque – ha aggiunto padre Egidio – io ripeto quello che ho detto quando si è trattato del restauro del santuario della ‘Fametta’. La gente mi chiedeva: “Ma hai i soldi per finire?”. No. Se avessimo i soldi per finire sarebbe un non fidarsi della Provvidenza. I soldi per iniziare ci sono, anche perché se si inizia con niente non si finisce niente. Non sono le cifre della Fametta, ch’era piccola, però siamo nelle stesse condizioni. Noi sappiamo che la Provvidenza si trasmette dal cielo mediante gli uomini. Il proverbio dice: ‘Aiutati che il Ciel t’aiuta’. Ringrazio naturalmente tutti, a cominciare dal sindaco di Bollate”.
“Son passati un paio d’anni – ha detto il sindaco Francesco Vassallo – quando una delegazione capitanata da don Egidio, Roberto Pirola e Gabriele Schiavini vennero in comune e chiesero se l’amministrazione poteva condividere questo progetto. Noi ci siamo subito detti disponibili, sia stanziando ventimila euro per partire che dando il nostro patrocinio. Come diceva padre Egidio, l’importante è iniziare perché ci si arriva con la Provvidenza, con i rapporti e con le reti. E soprattutto con chi oggi ha voluto mettere a disposizione la propria struttura commerciale e con Far che ha messo a disposizione la sua disponibilità economica e le sue competenze per cercare di trovare quei fondi necessari per la ristrutturazione. La parrocchia è piccola però ha tantissimi estimatori anche grazie ai riti taumaturgici di don Egidio. E’ anche un po’ il simbolo insieme a Villa Arconati di Castellazzo e noi siamo ben felici di continuare a mantenere questi simboli a memoria peritura”.
“Per quanto riguarda la copertura finanziaria – ha ripreso Pirola – è vero, al momento siamo ancora un po’ indietro. Nel senso che ora come ora possiamo contare sui 20mila euro del comune e con le iniziative che abbiamo messo in campo come associazione siamo arrivati appunto ai 120mila euro. Dopodiché abbiamo partecipato a un bando della Fondazione Cariplo denominato ‘Sos Patrimonio’ che scadeva il 6 ottobre. Sono fondi destinati a beni pubblici e privati vincolati e noi appunto abbiamo il vincolo della Soprintendenza. Il massimo erogabile per ogni domanda ricevuta è di 150mila euro a fondo perduto. Noi abbiamo presentato tutta la documentazione richiesta e adesso speriamo che ci possa portare dei frutti. Poi abbiamo fatto richiesta all’amministrazione comunale dell’otto per cento degli introiti derivanti dalla riscossione degli oneri di urbanizzazione secondaria che ogni anno i comuni distribuiscono ai sensi della legge 12 del 2005 per la realizzazione, la ristrutturazione, il restauro e l’ampliamento di strutture e servizi religiosi. In genere le parrocchie si mettono d’accordo su chi ne ha più bisogno e partecipano quelle. Sarebbe il nostro caso e si tratterebbe di circa 35mila euro”.
“Il bonus facciate messo a disposizione del governo – aggiunge l’architetto Alberto Proietti della fondazione Far – sarebbe stato perfetto per il restauro di ‘san Guglielmo’, ma la parrocchia, essendo un ente religioso, non può accedere a questo tipo di detrazioni. Comunque quando ci sono interventi di restauro lo stato mette a disposizione finanziamenti a fondo perduto che volendo possono arrivare anche fino a un terzo dei lavori ammessi. Bisognerà seguire questi bandi che non sono sempre facili da interpretare e capire quale capacità avrà questa voce di capitolo”.
Considerata la cifra sostanziosa da recuperare, il gruppo di lavoro capitanato da Pirola e formato oltre che da Gabriele Schiavini anche da Rita Castiglioni e Pasqua Benedetti sta naturalmente pensando a nuove iniziative volte ad ampliare la raccolta dei fondi. L’obiettivo è importante e ogni sforzo è mirato.
Ombretta T. Rinieri