Il tessile green resiste alla pandemia
11 Gennaio 2021 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Ambiente, Aziende, Bianca, Cronaca, Ecologia, Economia, Inquinamento, Made in Italy, Tecnologia |
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Il caso della Lazzati
MILANO – Il made in Italy ha sempre avuto nel tessile il suo punto di forza. Il settore, in grado di rinnovarsi puntando all’economia green, sta tenendo nonostante l’emergenza sanitaria planetaria provocata dal Covid-19.
E’ la storia della Tessitura Fibre Artificiali A. Lazzati di San Vittore Olona, alle porte di Milano, che nel 2020 ha registrato una richiesta crescente dei suoi filati di poliestere e nylon interamente ottenuti da processi di recupero. L’azienda, a conduzione familiare, con sessant’anni di storia imprenditoriale alle spalle e che insieme alla Leucadia e alla Texnob costituisce la Lazzati Group, ha da poco ottenuto anche la certificazione Grs ( Global recycle standard) .
“La certificazione Grs – ha detto soddisfatta Marilena Vercesi, responsabile della ricerca e sviluppo del gruppo – È un importante riconoscimento che interessa non solo i prodotti, ma anche le aziende produttrici che utilizzano materiali riciclati all’interno delle loro creazioni. La Grs, per tramite di Icea (Istituto per la certificazione etica e ambientale), certifica infatti non solamente la filiera eco per i materiali dichiarati cento per cento riciclati, ma anche che l’azienda stessa è attenta alle tematiche ambientali, politiche e sociali con azioni utili al territorio”.
“Il poliestere – ha spiegato Vercesi – è ottenuto da un processo di recupero delle bottiglie in plastica, mentre il nylon deriva dal recupero di reti da pesca e tappeti non più utilizzati. In entrambi i casi siamo riusciti a sviluppare tessuti interamente sostenibili, certificati e di alta qualità. Questi tessuti trovano facilmente impiego nel settore sportivo e fashion”.
La spinta green interessa anche i finissaggi, che la Lazzati raggiunge con una soluzione C-zero, che prevede l’impiego di una resina particolare senza l’utilizzo di sostanze chimiche perfluoroalchiliche come Pfos e Pfoa, sostanze particolarmente inquinanti e già oggetto di restrizioni da parte dell’Unione Europea. E’ un tipo di finissaggio che non altera le caratteristiche del tessuto e, allo stesso tempo, anche in fase di lavaggio non rilascia tossine dannose per l’ambiente.
O.T.R.