TALENT – La band composta da adolescenti di Arese e Bollate superano la durissima selezione con i 4 sì dei giudici al talent condotto da Alessandro Catelant
ARESE – BOLLATE – Approdano a “XFactor2020” quattro giovanissimi ragazzi di Arese e Bollate. I “Grate Soul”, questo il nome della rock band del territorio, ha passato quest’estate le maglie strette del casting (50 selezionati su 60mila partecipanti) e il 24 settembre scorso le audizioni della seconda serata del talent musicale con una versione personale di “Watch Me” di Jaden Smith.
Primo a esibirsi, il gruppo ha ottenuto il totale placet dei giudici e ora potrà partecipare ai Bootcamp. Penultimo step prima delle Last Call per far parte dei dodici protagonisti che a fine ottobre si esibiranno live su Sky in una delle quattro squadre capitanate da Manuel Agnelli, Emma Marrone, Hell Raton e Mika, i giudici di quest’anno.
Hanno tra i diciassette e i vent’anni il front man Davide Bianchi, che oltre a cantare suona la chitarra ritmica, il chitarrista solista Emanuele Romani, il basso Luca Calanca e il batterista Davide Miante. I primi tre di Arese e Miante di Bollate. Ai giudici di XFactor è piaciuta la loro grinta, la voce molto particolare di Davide, il suono asciutto della batteria, la personalità e la precisione della band nel suo insieme. E alla Marrone anche il loro look. Noi li abbiamo incontrati.
“Grate Soul”, ossia “Anima Grata”. “Questo nome è stato dato quando sono entrato io nella band – spiega Davide Bianchi – e tutti pensano a greate soul, anima buona, e molta gente si confonde. Ma a noi piace così, perché siamo grati di tutto ciò che facciamo in questo momento”. Il loro genere musicale è il classic rock e il rock psichedelico, lontano dal metal, ed è influenzato dai loro riferimenti, molto diversi fra loro quattro, contaminato dall’ascolto dei Rolling Stone, Doors, Quinn, Pink Floyd, Zeppelin, Aerosmith, Artic Monkeys, Pearl Jam o Guns’ N’Roses.
L’avventura dei nostri adolescenti a XFactor è partita nel 2018 da una prima esperienza come solista di Davide Bianchi quando una talent scout l’aveva intercettato sui social musicali facendogli fare un provino.
“Mi ha ricontattato a gennaio di quest’anno – racconta il cantante del gruppo – le ho detto della band e mi ha fatto parlare con Marco Curti, che è uno degli autori del talent e siamo entrati nella rosa della selezione per l’edizione 2020. A gennaio avevamo anche già pronto il nostro album. Ma a febbraio è scattato il lockdown con tutte le conseguenti difficoltà come quella di non poterci incontrare per provare”. “Da un certo punto di vista – sottolinea Emanuele Romani – la pausa ci ha aiutato perché alle prime prove dopo il lockdown abbiamo constatato di essere migliorati tutti nel proprio strumento”.
Il 6 maggio arriva la chiamata per il provino fissato per il successivo 12. A quel punto succede l’impensabile. Il batterista, per un’incongruenza artistica, decide di non partecipare. A cinque giorni dalla data fatidica i ragazzi rischiavano di non presentarsi alla selezione. “Avrò contattato una roba come trentacinque batteristi – dice Davide Bianchi – e abbiamo fatto diverse prove. Ma, o era troppo bravo ma non aveva lo stile che cercavamo noi, o non era bravo e aveva lo stile che cercavamo noi, o abitava troppo lontano. Poi a me e a Manuele ci viene in mente il batterista di una band con cui avevamo partecipato insieme a un contest nel giugno dell’anno scorso. Non sapevamo nemmeno che abitava a Bollate”.
Davide Miante, diciassette anni, respira musica fin da bambino. Ha iniziato a studiare batteria alla scuola di musica “Impara l’arte” di Novate, mentre al liceo musicale “Tenca” di Milano sta studiando percussioni classiche e pianoforte ed è componente anche di un’altra band, la “Young Over”. Miante entra subito in sintonia con tutta la band, che prova fino alle ore piccole per prepararsi e arrangiare sei-sette pezzi da portare al provino. E passano.
Le difficoltà uniscono. Sono passati pochi mesi e a vederli questi adolescenti della “Grate Soul”, pur essendo molto diversi fra loro, paiono un gruppo organico con uno stile unico e inconfondibile, mentre l’esperienza a XFactor sta dando loro una direzione e una prospettiva di crescita artistica grazie alla vetrina del talent. E anche un po’ di popolarità. Già sono stati trasmessi su radio Rtl202.5 e negli ultimi giorni non poche persone li hanno riconosciuti per strada. Su Youtube è virale il video di una bimba che balla davanti alla tv mentre si esibiscono davanti ai giudici di XFactor. Al di là di come andrà ai Bootcamp il gruppo ha molti progetti per il futuro. “Vorremmo sfruttare la popolarità che il talent di Sky ci ha dato – dice il chitarrista Emanuele Romani, che mostra una maturità inusuale per la sua età – per presentarci a un’etichetta discografica o magari fare qualcosa di più concreto con un album che ci possa far riconoscere nella scena musicale italiana. Vogliamo diventare artisti professionisti”. “Farne un lavoro”, aggiunge il basso Luca Calanca.
Ombretta T. Rinieri
articolo pubblicatoil 2 ottobre 2020 su “IlNotiziario” apag. 65