Mimose: il distretto commerciale diventerà il salottino di Arese
28 Febbraio 2020 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Bandi, Commercio, Cronaca, Edilizia, Locale, Politica |
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ARESE – Comune e condominio “Mimose” hanno firmato la convenzione per il rifacimento completo della piazza su cui si affaccia il distretto commerciale in fondo a via Caduti. Tempo permettendo, a breve dovrebbero partire i lavori. E’ il secondo grande intervento che si avvia ad Arese nel quadro di una rigenerazione urbana a favore del commercio dopo quella avviata l’anno scorso al “Giada”.
L’idea è partita dall’amministrazione comunale che nel 2017 ha incaricato il Pim di stendere il progetto iniziale. Successivamente è seguita una serie d’incontri tra comune, condominio e commercianti per arrivare alla firma della convenzione. Il progetto definitivo è invece a cura di uno studio tecnico cui si è rivolto il condominio.
“Alla prima proposta del comune – spiega Daniele Capodiferro, che cura alle Mimose l’amministrazione tre palazzine (45 unità immobiliari) e di una cinquantina di box – noi abbiamo apportato alcune modifiche mantenendo le linee guida e si è arrivati al capitolato esecutivo. Rispetto alla bozza iniziale è stato richiesto per esempio di migliorare il disegno dei camminamenti e di studiare meglio la struttura del condominio per quanto attiene l’illuminazione”.
L’intervento riguarderà i 2.260 metri quadri compresi tra piazza e parcheggi che verranno rifatti completamente. Focus dei lavori è la creazione di una percorso ciclopedonale interno rispetto all’attuale marciapiede: il cittadino che arriverà a piedi o in bicicletta dal centro del paese sarà invitato a entrare all’interno della piazza. “Con un maggior passaggio – spiega Capodiferro – i negozi avranno una maggiore visibilità, perché l’obiettivo è di migliorare la situazione della piazza su cui si insistono le tre palazzine coinvolte nel progetto ma soprattutto di rilanciare i negozi di vicinato che sulla piazza si affacciano”.
Come in molte altre zone di Arese, l’area privata è a uso pubblico. In quarant’anni la piazza non è mai stata mantenuta. “Chi fece il progetto originario – considera Capodiferro – fece secondo me un grosso errore, nel senso che firmò una convenzione con il comune per rendere il terreno privato a uso pubblico. Ma quando si parla di proprietà così grandi, a livello privato, è ovvio che negli anni i proprietari o per la crisi o per la conflittualità semplicemente che vi è fra i condomini, finiscono per non mettere mano agli interventi, mentre piazze e parcheggi sono servizi che dovrebbero essere tenuti pubblici e stop. Ossia a carico del comune. Essendo tutto a carico dei condomini, negli anni sono andati a perdere. Per questo ringraziamo veramente questo bando a cui abbiamo partecipato perché ci ha permesso di recuperare valore. Altrimenti si sarebbe andati avanti ancora per anni nella medesima situazione. Lo dico chiaramente. Non c’è nulla da nascondere”.
L’amministrazione ha deciso di stanziare per l’intervento alle Mimose 498mila euro. Oltre alla pista ciclopedonale sul modello del decumano dell’Expo, saranno sostituiti tutti i lampioni con un’illuminazione più capillare della piazza. Eliminate anche le attuali aiuole e al loro posto l’arredo urbano prevede delle fioriere sul modello di quelle della piazza Dalla Chiesa e l’aggiunta di panchine. Le inferiate sopra i box saranno sostituite con grate antitacco in modo da non evitare la caduta di oggetti al piano sottostante. Tutta la piazza sarà in piano e la parte pedonale sarà realizzata in autobloccanti.
Per migliorare la sicurezza, verrà eliminata l’attuale entrata pedonale-carraia e al suo posto saranno create due nuove entrate ai lati della piazza in modo che vi sia la differenziazione tra l’entrata pedonale e quella carraia. Verranno create inoltre una seconda e terza entrata che saranno solo pedonale e ciclopedonale per evitare che vi siano incroci tra biciclette, macchine piuttosto che pedoni e macchine. La parte carraia sarà in asfalto e verranno rifatti tutti i parcheggi con anche quelli per disabili e moto meglio identificati.
Tutto lascia pensare a un “salotto cittadino” dove recarsi a mangiare vegano (ristorante Zoe), bere del buon vino (alla vineria), mangiare la pizza (alla pizzeria) o l’hamburgher (presto una hamburgheria), farsi delle coccole (dal parrucchiere o dall’estetista), prendersi una dolce pausa (in sala yoga), imparare a stare dietro ai fornelli (ai corsi di cucina), portare il cane a rasare il pelo (alla toelettatura per cani), ma anche andare a rifare una chiave (dal ferramenta), recarsi dal medico (nello studio lì vicino), portare il pc a riparare (all’assistenza computer), comprare le capsule del caffè o andare al tabacchino.
Purtroppo non c’è più la storica cartoleria che ha servito generazioni di scolari aresini e che per il rilancio delle Mimose si era sempre data un gran da fare.
Ombretta T. Rinieri
Articolo pubblicato su “Il Notiziario” il 28 febbraio 2020 a pag.64