Arese aderisce al Manifesto sulla comunicazione non ostile
21 Febbraio 2020 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Appelli, Associazioni, Cronaca, Cultura, Impegno civile, Informazione, Locale, Politica |
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ARESE . L’associazione “Parole O_stili”, che lavora con scuole, università, imprese e istituzioni nazionali e territoriali ha lanciato il “Manifesto della comunicazione non ostile”. Ad Arese il 4 febbraio scorso una mozione presentata in consiglio comunale dai gruppi Forum, Pd, Arese Rinasce e M5s ha chiesto a sindaco, giunta e assemblea cittadina di aderire al documento con l’indicazione non solo di osservarne i princìpi, ma di promuoverli presso la cittadinanza con particolare riguardo verso i giovani.
La carta invita ad adottare un uso consapevole del linguaggio, specie on line, elencando una decina di comportamenti comunicativi virtuosi da tenere.
La capogruppo del Forum, Barbara Scifo, prima firmataria della mozione ha chiesto l’adesione al manifesto in modo da favorire la qualità del dibattito pubblico e delle relazioni in tempi in cui si assiste alla diffusione di messaggi violenti e discriminatori, “che nulla hanno a che fare nel merito dei contenuti e del confronto, sia per la circolazione di informazioni false”.
La mozione è stata votata anche da due consiglieri della Lega, mentre il capogruppo Elio Zaffaroni ha votato contro motivando. “In questo manifesto – ha detto – manca la parola molto importante che è la sincerità. La sincerità tra una persona e l’altra che manca anche tra di noi”. Caustica anche la consigliera del m5s Michaela Piva che pur votando la mozione non ha mancato di fare una sottolineatura: “Per noi è un documento molto condiviso e un punto di partenza perché in passato in questa sede è stato tenuto un atteggiamento molto autoritario, sono state usate parole molto offensive verso un consigliere per i suoi accessi agli atti, per chi dissente e per chi vuole approfondire i fatti. Queste cose non si devono ripetere più. Invito un certo Josef (riferito all’assessore Augurusa e al suo autobiografico “Il Secondo cittadino”) a calibrare meglio i suoi interventi soprattutto a mezzo stampa”.
I dieci punti: 1. Virtuale è reale. Dico o scrivo in rete solo cose che ho il coraggio di dire di persona; 2. Si è ciò che si comunica. Le parole che scelgo raccontano la persona che sono: mi rappresentano; 3. Le parole danno forma al pensiero. Mi prendo tutto il tempo necessario a esprimere meglio il mio pensiero; 4. Prima di parlare bisogna ascoltare. Nessuno ha sempre ragione, neanche io. Ascolto con onestà e apertura; 5. Le parole sono un ponte. Scelgo le parole per comprendere, farmi capire, avvicinarmi agli altri. 6. Le parole hanno conseguenze. So che ogni mia parola può avere conseguenze, piccole o grandi; 7. condividere è una responsabilità. Condivido testi e immagini solo dopo averli letti, valutati, compresi; 8. Le idee si possono discutere. Le persone si devono rispettare. Non trasformo chi sostiene opinioni che non condivido in un nemico da annientare. 9. Gli insulti non sono argomenti. Non accetto insulti e aggressività, nemmeno a favore della mia tesi. 10. Anche il silenzio comunica. Quando la scelta migliore è tacere, taccio.
O.T.R.
Articolo pubblicato su “Il Notiziario” il 21 febbraio 2020 a pag. 65