Filoteo Alberini, l’italiano che inventò il cinema
7 Gennaio 2020 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Arte, Cultura, Eventi, Monografie, Personaggi, Scuola, Spazio giovani |
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MILANO – Seppure sia riservato solo agli studenti iscritti ai corsi della Civica Scuola del Cinema Lucchino Visconti, è veramente d’interesse culturale e sociale di più ampio respiro il documentario storico “L’italiano che inventò il cinema”, che giovedì 9 gennaio sarà proiettato nella sala dell’accademia alle 14:30 sulla figura di Filoteo Alberini , l’uomo che per alcuni potrebbe aver inventato il cinema ben un anno prima dei fratelli Lumière. Nell’ottobre 1894 perfezionò e registrò il brevetto della sua macchina da presa, il Kinetografo, ma l’invenzione cadde in Italia nell’indifferenza totale.
Di sicuro, fu il primo produttore e regista di film a soggetto in Italia. Il film sulla sua biografia è costato agli autori Giovanna Lombardi e Stefano Anselmi una decina d’anni di avventure produttive.
Oltre al documentario storico della durata di sessanta minuti, verranno proiettati anche il film di Filoteo Alberini “La presa di Roma”, (1905, min. 4), considerato “il primo film italiano”, e altri brevi spezzoni riguardanti il cinema muto italiano dei primordi. Pochi mesi dopo si verificherà il trionfo dei fratelli Lumière e del loro Cinématographe.
Filoteo Alberini, impiegato statale nativo di Orte, nel Lazio, aprì per primo a Roma un “vero” cinema, “il Moderno”, a Piazza Esedra, ancora esistente e fondò la più antica casa di produzione italiana, la “Alberini e Santoni”, poi divenuta “Cines”. Il suo percorso di ricerca nel campo cinematografico continuò con l’invenzione della “Cinepanoramica”, che allargò il formato di visione del cinema da quello quadrato dei Lumière. La visione stereoscopica e la ricerca della terza dimensione, sarà l’ossessione che lo accompagnerà fino alla morte.
Con il docu-film di Lombardi e Anselmi si riporta alla luce la figura di Alberini, personaggio caduto nell’oblio sia per la macchina da presa e proiezione che per aver “inventato” il cinema italiano in termini di scrittura, produzione e, soprattutto, di esercizio con l’inaugurazione del Cinema Moderno di Roma oggi ancora attivo. Il documentario cerca di rispondere a tutti gli interrogativi che sorgono di conseguenza sul cinema dei primordi attraverso la ricostruzione storica e la voce del personaggio narratore, Georges Méliès. L’incontro con gli studenti alla Civica scuola del cinema, sarà moderato da Roberto Della Torre, responsabile della digitalizzazione e restauro filmico della Cineteca di Milano.
Prodotto dalla Blue Cinema Tv di Daniele Baldacci, “L’italiano che ha inventato il cinema” ha voluto mantenere sia nella parte di reenactment che in quella delle interviste agli esperti, una matrice cinematografica.
Blue Cinema Tv nasce nel 1999, assecondando una tradizione familiare di tre generazioni di artigiani della fotografia, dal 1929. La mission di “scrivere con la luce”, a partire dalle fasi di sviluppo e stampa fotografica, fino ad arrivare alla fotografia cinematografica, al digitale in alta definizione e ai visual effects, costituisce il tratto distintivo di questa produzione cinematografica indipendente.
Tra i lavori che hanno visto coinvolta a vario titolo Blue Cinema Tv compaiono “Il Dolce Rumore della Vita” di Giuseppe Bertolucci, “Musikanten” e “Niente è come sembra” di Franco Battiato,” Il Sacro Monte di Varallo” e “Deserto Rosa”, di Elisabetta Sgarbi, “6 giorni sulla Terra” di Varo Venturi , “Elsa & Fred” di Michael Radford, “Balkan Bazar” e “Broken” di Edmond Budina.
Blue Cinema Tv ha affrontato anche la cinematografia olografica interattiva, collaborando alla realizzazione dell’opera teatrale olografica “Telesio” di Franco Battiato, con tecnologia Olos.
Ombretta T. Rinieri
Note sugli autori
Stefano Anselmi dal 1999 è stato primo aiuto regia per il cinema e la fiction tv. Ha collaborato con registi italiani quali Giacomo Battiato, Andrea Molaioli, Carlo Vanzina, Gianni Lepre e Sergio Martino. Con il cortometraggio “Alice”, finanziato dal Mibact e interpretato da Isabella Ragonese, ha vinto tra gli altri il Best Social Awareness Short Film al festival I’ve seen Films di Rutger Hauer, e il premio come miglior attrice protagonista per Isabella Ragonese al Fano Film Festival
Come regista ha diretto tra il 2008 e il 2010 numerosi episodi delle due stagioni della fiction Rai “Agrodolce”. Per l’Expo di Milano ha invece curato la messinscena del progetto olografico multilingue Olos (copyright Daniele Baldacci, produzione Rataplan Eventi).
Con il cortometraggio “Alice”, finanziato dal Mibact e interpretato da Isabella Ragonese, ha vinto fra gli altri il Best Social Awareness Short Film al festival I’ve seen Films di Rutger Hauer e il premio come miglior attrice. Dal 2009 Anselmi tiene corsi di regia e produzione alla Civica Scuola di Cinema di Milano “Luchino Visconti”. Ha scritto saggi su letteratura e cinema pubblicati dalle case editrici il Castoro e Mursia.
Nel 2018 ha diretto il suo primo film, la commedia “Non è vero ma ci credo”, scritta e interpretata da Nunzio e Paolo, prodotta da Notorious Pictures, Lotus Production e Minerva Pictures.e protagonista per Isabella Ragonese al Fano Film Festival
Giovanna Lombardi, è scrittrice, documentarista e insegna lettere alle scuole medie. Laureata in Lettere moderne si è trasferita dalla Toscana a in Lombardia, a Milano, dove ha e studiato sceneggiatura cinematografica e videogiornalismo. Nel 2008 ha pubblicato il suo primo libro ‘Filoteo Alberini, l’inventore del cinema’ per le edizioni Arduino Sacco. Segue nel 2013 il libro “L’Uomo Nuovo. Dai creatori alieni al primo contatto (Xpublishing)”, un racconto sull’origine della Terra e della razza umana frutto anche delle sue esperienze di contatto con esseri extraterrestri che ella racconta per tre anni sulla rivista “Xtimes”.
Dal 2012 al 2013 ha condotto sulla radio web “Newliferadio” il programma “Olos”, libri per il cambiamento.
Nel 2014 ha realizzato un documentario autoprodotto sulla fondazione del Cerchio Planetario delle Donne e ha scritto un libro sullo sciamanesimo femminile e sul culto della Dea, dal titolo “Sciamane, donne che si risvegliano”m edito da Verdechiaro edizioni, in libreria dal novembre 2015 e giunto alla sua terza edizione. I documentari autoprodotti, articoli e altri lavori sono sul suo sito www.giovannalombardi.com.