Dimissioni di Ferrara: s’accende la polemica
10 Maggio 2019 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Cronaca, Locale, Politica |
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Politica – Il direttore della testata smentisce ingerenza della Giunta Palestra. E la maggioranza minaccia azioni legali
ARESE – Giallo sulle dimissioni del consigliere leghista Mattia Nicholas Ferrara presentate nel consiglio comunale del 30 aprile scorso. Nelle motivazioni del passo indietro, lette da Ferrara in prima battuta nella fase delle comunicazioni, il giovane accusava, ma senza fare nomi, un assessore della giunta Palestra di forte ingerenza nella sua attività lavorativa di cronista di un giornale locale.
“La professione giornalista – ha denunciato Ferrara – a detta dell’assessore agli indirizzi del mio datore di lavoro, non è compatibile con l’incarico di consigliere comunale. Un’osservazione questa che è stata condita con l’accusa alla testata stessa per cui collaboro di non essere imparziale e che ha avuto come conseguenza il serio rischio di dover rinunciare alla mia attività professionale”.
La notizia delle dimissioni è stata riportata venerdì scorso sullo stesso settimanale (oltre al nostro) con cui Ferrara collabora, ma con una particolarità. Di fianco alla sua lettera di dimissioni il direttore responsabile ha commentato la decisione di Ferrara affermando nero su bianco che il ragazzo “non è stato vittima di alcuna plateale ingerenza”.
“La professione giornalistica – ha scritto il direttore – non è compatibile con l’incarico di consigliere comunale”. La richiesta da parte del giornale a Ferrara di scegliere tra l’incarico e la professione sarebbe stata dettata “per una regola interna ai settimanali Netweek “. Insomma la richiesta è stata fatta per serietà, coerenza e garanzia del lettore.
La presa di posizione del direttore della testata, resa in questi termini, di fatto smentisce la versione di Ferrara le cui dimissioni, imposte o meno, giungono a un anno dalle elezioni amministrative dello scorso anno che lo hanno visto scendere in politica nel campo della Lega. E dall’anno scorso a oggi Ferrara ha continuato a svolgere il suo lavoro giornalistico. Perché, è la domanda che sorge spontanea, il problema sorge solo ora?
Nel frattempo in settimana sulla questione la maggioranza ha emesso un comunicato stampa in cui smentisce categoricamente l’ingerenza di un assessore della propria giunta sulla redazione di Ferrara.
“La misura è colma! – scrivono Partito democratico, Forum e Arese Rinasce – Le forze di maggioranza esprimono la propria indignazione di fronte all’escalation di provocazioni e affermazioni sguaiate e gravi fatte in questi mesi dalla Lega. Nel Consiglio Comunale svoltosi il 30 aprile è stato affermato, quale motivazione delle dimissioni del consigliere Ferrara, che vi sarebbe stata l’ingerenza da parte di un assessore, che avrebbe posto una questione di inopportunità del doppio ruolo di giornalista e consigliere comunale svolto dal sig. Ferrara in quanto sintomo di imparzialità della testata giornalistica per la quale il consigliere lavora. Affermazioni gravi e non circostanziate: per questa ragione rispondiamo a tale insinuazione generica con la richiesta di dichiarare pubblicamente il nome dell’assessore e di fornire le prove e le circostanze di quanto accaduto, così da chiarire compiutamente il fatto.
Pare, per altro, ci sia la volontà di rendere plateali anche gli atti annunciati, trasformandoli in opportunità di visibilità. Lo svolgimento dei due ruoli – giornalista e consigliere -, e dei possibili “conflitti di interesse” tra le due posizioni, era infatti cosa nota a tutte le componenti del Consiglio Comunale e dell’Amministrazione, poiché lo stesso consigliere Ferrara ha detto a molti di aver a lungo riflettuto se rivestire il ruolo di consigliere, consapevole di possibili difficoltà lavorative: la questione ovviamente è sempre stata lasciata nell’ambito della sensibilità e della libera scelta del consigliere”.
Il comunicato della maggioranza rivolge inoltre una nota anche verso il capogruppo leghista Vittorio Turconi che più volte ha recriminato sulla gestione dei tempi d’intervento in consiglio comunale. “Allo stesso modo – continuano quindi i tre partiti – non condividiamo affatto le affermazioni del consigliere Turconi secondo il quale si vorrebbe «tappare la bocca», ossia impedire alle opposizioni di esprimersi: il Consiglio Comunale è gestito dal Presidente in piena osservanza dei dettami del Regolamento. Le regole sono una tutela per tutti, maggioranza e minoranza. E il consigliere Turconi, il quale ricopre anche il ruolo di vicepresidente del Consiglio, dovrebbe tenerlo sempre a mente se ha a cuore l’autorevolezza e il funzionamento del Consiglio stesso.
Questo episodio è solo l’ultima di una serie di esternazioni sopra le righe, infondate e mai circostanziate, provenienti dal gruppo consiliare leghista e che hanno quale unico scopo quello di gettare discredito sull’operato dell’amministrazione”.
E arriva la minaccia del ricorso ai tribunali: “Siamo stanchi di prestare il fianco ad una politica che cerca di screditare l’avversario minandone la credibilità con dichiarazioni gravemente diffamatorie e lesive della persona, che spostano la discussione dagli argomenti in discussione alla pura violenza verbale. Non condividiamo tale dialettica politica improntata sulle insinuazioni e sugli attacchi personali, oltre che sulla mancanza di rispetto delle persone prima ancora che del ruolo politico. Ci riserveremo pertanto di agire per vie legali qualora si rilevassero dei profili di diffamazione nelle affermazioni fatte in questi ultimi mesi”.
L’ultimo paragrafo della lettera della maggioranza è per gli aresini: “Infine un messaggio chiaro alla cittadinanza tutta. L’impegno di questa Amministrazione è forte così come la volontà di continuare saldamente e compattamente il percorso politico intrapreso assieme. Non ci faremo trascinare in questo tentativo di mettere in secondo piano i contenuti e soffocare l’azione politica in dibattiti dai toni alti e scomposti, ma continueremo a governare e a lavorare per la nostra città secondo il mandato forte che ci è stato consegnato dai cittadini”.
Ombretta T. Rinieri
articolo pubblicato su “Il Notiziario” del 10 maggio 2019 apag. 66