Petizione a Bruxelles contro il centro commerciale di Bollate. L’audizione di Massimo Mantovani
25 Febbraio 2019 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Ambiente, Area Metropolitana, Cancerogeni, centro commerciale Arese, Commercio, Cronaca, Estera, ex Alfa Romeo, Inchieste, Infrastrutture, Inquinamento, Locale, Nazionale, Politica, Sanitaria, Sociale, Territorio |
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Giovedì 21 febbraio 2019 il consigliere comunale grillino di Bollate, ha portato all’attenzione della commissione petizioni del Parlamento europeo le ragioni per le quali a Bollate i firmatari della raccolta firme sono contrari al progetto del nuovo centro commerciale tra Cascina del Sole e Cassina Nuova, essenzialmente fondate sull’aumento dell’inquinamento e sul consumo di suolo che si verrebbero a determinare.
BRUXELLES – BOLLATE – “La Pianura Padana è un territorio già fortemente inquinato – ha detto Massimo Mantovani durante mostrando delle slide a conforto della sua esposizione – in cui si sta facendo poco per cercare di ridurrlo. Tanto è vero che ci sono delle sanzioni sull’Italia proprio per questo motivo. E su Regione Lombardia, in particolare. Questa per esempio è una slide che evidenzia la zona rossa e prevalentemente ci dice quanto inquinamento di ossido d’azoto vi sia. Qui possiamo vedere con un cerchiolino rosso dove sta Bollate rispetto all’inquinamento di pm10. Sono dati di Arpa Lombardia del 2016. Degli anni successivi non ci sono dati pubblicati, ma la situazione non è cambiata di molto. Qui vediamo il biossido d’azoto. E questo è una tabella che arriva direttamente dalla relazione fatta dalla società che vuole costruire questo centro commerciale, che chiaramente dimostra un incremento del traffico. Specificatamente su biossido d’azoto, CO2, e pm10 e pm 2,5 che sono gli inquinanti più legati al traffico e quelli che hanno un impatto sulla salute devastante. Studi dimostrano che l’inquinamento di polveri sottili aumenta la possibilità di tumori e di infiammazioni ai polmoni, addirittura indipendentemente da altri fattori, come il fumo”.
Oltre all’inquinamento, l’altro problema secondo Mantovani sono le infrastrutture. “Il problema vero – ha continuato – non è il progetto in sé, ma è la somma dei progetti e la somma delle infrastrutture che si stanno facendo in questo territorio. Abbiamo sentito prima Arese al cento per cento. Noi siamo intorno al venti per cento. Ma sommati tutti assieme l’inquinamento andrà ad aumentare notevolmente, ma nel nostro caso c’è anche l’aspetto del consumo del suolo. Stiamo infatti parlando di un’area completamente agricola anche se a livello urbanistico oggi quest’area è già definita commerciale. Ma se guardate la foto è un territorio agricolo verde, che può compensare quel problema di inquinamento che abbiamo, che può evitare i problemi nelle acque superficiali, nelle acque sotterranee dato che permeabilizzazione permette all’ambiente un aiuto al riciclo degli inquinanti anche a livello idrico”.
L’area verde in questione è grande 138mila mq, ossia 14 ettari e confina con un’area industriale dismessa di un comune diverso da Bollate. “La miopia dei nostri territori – ha commentato Mantovani – fa sì che ognuno pensi al proprio. Ma qui, secondo noi, in Commissione, dovrebbe esserci qualcuno con una visione più ampia dei soli limiti territoriali che dica: <Guardate che se dobbiamo andare verso gli obiettivi di riduzione dell’inquinamento e della cementificazione, lì di fianco c’è un’area abbandonata, che va esattamente nella direzione voluta dalla Commissione europea nel 2011>. Stiamo chiedendo questo. Non stiamo chiedendo altro”.
Il consigliere bollatese del m5s ha dimostrato che i piani di governo del territorio previsti nel Nord dell’hinterland milanese prevedono un aumento del consumo del suolo del 61,5 per cento. “E allora la domanda è – ha detto Mantovani concludendo – se stiamo andando nella direzione che indicava la Commissione europea nel 2011 oppure se stiamo andando in una direzione completamente diversa. Ora la richiesta è chiara. Vogliamo fermare questo intervento”.
Ombretta T. Rinieri