Crisi Sirti. Licenziamenti in vista per 833 lavoratori
20 Febbraio 2019 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Area Metropolitana, Aziende, Cronaca, Infrastrutture, Lavoro, Tecnologia, Territorio |
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Coinvolto anche l’impianto di Mazzo di Rho. I sindacati confederali chiedono l’intervento del governo Conte. Sollecitazioni in tal senso anche dal vice presidente del consiglio lombardo Carlo Borghetti
MILANO – A fronte di una diminuzione del volume d’affari la Sirti, specializzata nelle infrastrutture di telecomunicazioni, ha annunciato oggi in un incontro con Assolombarda l’esubero di 833 dipendenti, in pratica il venti per cento dell’intera forza lavoro del gruppo in Italia. Di questi 250 lavorano nell‘impianto di Mazzo di Rho. A essere maggior mente coinvolta nella procedura di licenziamenti collettivi sarà la Telco, consorciata attiva nelle reti di accesso, manutenzioni, radiomobili, reti civili e fibra.
A causa della sua situazione pre fallimentare, la Sirti era stata acquisita totalmente nel 2016 dall’americana Pillarstone, società controllata dal fondo Kkr, specializzato in ristrutturazioni aziendali.
In un comunicato stampa Marco Bentivogli, segretario della Fim Cisl, ha sollecitato un immediato intervento del governo con l’apertura di un tavolo di confronto al fine di individuare una soluzione condivisa che salvi il posto di lavoro delle centinaia di persone coinvolte. “Quella di Sirti – recita il comunicato – è una crisi figlia anche delle politiche al massimo ribasso sui contratti pubblici di manutenzioni delle reti e sulla quale il Governo deve intervenire. Non si possono mettere soldi pubblici per il reddito di cittadinanza e dall’altra parte, con le gare al massimo ribasso, creare le condizioni per mettere in crisi il lavoro”.
Il coordinamento nazionale del Gruppo di Fim, Fiom, Uilm, ha deciso lo stato di agitazione per tutti i siti del gruppo su scala nazionale, con sciopero delle reperibilità, reperibilità e tempi di viaggio, straordinari e quattro ore di sciopero a partire dalla settimana prossima in concomitanza con le assemblee nei vari siti del gruppo in Italia.
Sulla vicenda ha preso posizione anche il vice presidente del consiglio regionale lombardo Carlo Borghetti che si è detto sorpreso che a essere coinvolti nella decisione del gruppo siano proprio i settori della banda ultralarga e del 5G. “Comparto – ha detto – in espansione e oggi centrale nel mercato delle telecomunicazioni”. Borghetti ha sollecitato il ministro Luigi Di Maio a intervenire il prima possibile e anniunciato un suo intervento in Regione Lombardia affinché l’orgsanismo si faccia parte attiva nella vertenza.
O.T.R.