Inaugurato il monumento ispirato ai Caduti di Nassiriya
28 Settembre 2018 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Arte, Associazioni, Cronaca, Cultura, Difesa, Estera, Eventi, Locale, Nazionale, Politica, Scuola, Sociale, Spazio giovani |
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CARABINIERI – Sabato in piazza 11 Settembre insieme alle autorità civili gli alti vertici dell’Arma
ARESE – Il 12 novembre 2003 un’autocisterna esplose all’ingresso della base militare di Nassiriya, in Iraq, dove era di stanza un contingente italiano. Il deposito munizioni prese fuoco e morirono ventotto militari. Dodici erano carabinieri. Nel 2006 seguirono altri due attentati terroristici. Entrambi a convogli. Nel primo del 27 aprile rimasero uccisi tre carabinieri. Nel secondo del 5 giugno ne perse la vita un altro ancora.
E’ al loro tributo di sangue e per ricordare il sacrificio di tutti gli altri carabinieri che ogni giorno si spendono al servizio della collettività cui la sezione Anc di Arese ha voluto a perenne ricordo la statua in bronzo modellata dalla giovane Antonella Fabiano e forgiata dalla fonderia Fusioni Arte 3V.
Una statua al valore e al ricordo, inaugurata sabato 22 alla presenza delle autorità civili e militari, per la cui realizzazione ha contribuito da dietro le quinte Sergio Marchionne, figlio di un maresciallo dei carabinieri, che vi ha messo la maggior cifra.
L’elegante mise di seta verde militare di Antonella, spiccava incredibilmente fra tutto il blu a bande rosse che sabato ha invaso la più bella piazza di Arese, richiamando, insieme a un drappello di militari in divisa storica, il colore di quel ragazzo in metallo, immortalato per sempre mentre proteso corre con la bandiera in spalla. Proteso verso gli altri e in movimento perché attivo, come sono sempre i carabinieri. E in piazza si è così respirato l’orgoglio dell’amor di Patria e l’orgoglio dell’arte che interpreta e valorizza l’impegno fino a sacrificare la vita.
Nel suo discorso, il presidente della sezione Anc aresina Antonio De Lorenzis ha ringraziato proprio tutti: dal sindaco Michela Palestra all’assessore Roberta Tellini al geometra Sergio Milani che ha curato il basamento della statua, dalla preside del liceo artistico “Lucio Fontana” Tiziana Monti dai cui banchi è uscita Antonella agli artisti docenti Marco Cornini e Francesca Magro, dalle collaboratrici comunali Natascia Sessa e Anna Rigolfi al parroco don Diego Cattaneo, al direttore del Centro Salesiano Sandro Ticozzi e al comandante della polizia locale Mauro Bindelli. Dai soci fondatori come lui dell’Anc aresina Vito Iandiorio e Ferrara alla dirigente della prefettura Simona Pesole fino ai vertici dell’Arma intervenuti alla cerimonia. Il capitano della compagnia dei carabinieri di Rho Simone Musella, il comandante della stazione di Arese Riccardo Tora, il comandante del gruppo carabinieri di Monza Simone Pascioni, l’ispettore Anc Lombardia colonnello Nazzareno Giovannelli, il generale Antonio Serva, socio dell’Anc di Milano. E infine il direttore del Museo Alfa Romeo Lorenzo Ardizio e il responsabile della sicurezza Fiat in Arese Alberto Cintura, presenti in rappresentanza del gruppo.
D’obbligo un pensiero a Marchionne. “Lo abbiamo conosciuto attraverso alcuni suoi interventi sui social e poiché aveva sempre detto di essere figlio di un maresciallo dei carabinieri – ha raccontato De Lorenzis – e di avere trovato nell’arma i valori d’integrità, onestà, senso del dovere e spirito di servizio gli abbiamo sottoposto il nostro progetto. E lui ha sovvenzionato l’opera”.
“La strage di Nassiriya è una ferita profonda per la nostra patria. In un dolorosissimo istante – ha detto il sindaco Palestra – è stato chiaro a tutti quanto il contributo dell’Italia fosse determinante all’interno delle missioni di pace internazionali. Un tributo in termini di perdite che ha colpito l’arma dei carabinieri in maniera feroce perché il nostro contingente stava lasciando il segno. Mi colpirono due episodi. Che i militari feriti chiesero di poter rientrare in servizio il prima possibile proprio lì dove avevano rischiato la vita e che furono gli stessi carabinieri che ritornati a Nassiriya aiutarono la raccolta fondi a sostegno della popolazione. Sono quindi orgogliosa di condividere questo momento che entra a pieno titolo nel patrimonio della nostra città”.
“Oggi è un’occasione per ricordare non solo i martiri di Nassiriya – ha detto invece l’assessore Tellini – ma tutti gli uomini e le donne che ogni giorno lavorano per la patria e la nostra vita mettendo spesso a rischio la propria”. E dopo aver citato tre azioni dei carabinieri cui aveva assistito, li ha definito “eroi del quotidiano” capaci di agire ogni giorno con professionalità, compassione e umanità.
Parole tutte che non potevano che commuovere. Lo ha ammesso il colonnello Pascioni prendendo la parola per dire come sia il ricordo dei caduti a colmare in parte il vuoto da loro lasciato. Soprattutto nelle famiglie. “Avere memoria di chi ha perso la vita per gli altri – ha detto – è il segno della civiltà di un paese”.
“E’ un monumento veramente bello – ha detto a sua volta il comandante Giovannelli – richiama subito agli occhi ciò che erano e ciò che hanno fatto i nostri militari. Sono cose che si realizzano con il concorso di tutti e quindi un grosso complimento alla cittadinanza di Arese e al suo sindaco”.
Ombretta T. Rinieri
pezzo pubblicato su “Il Notiziario” il 28 settembre 2018 a pag. 70