La Lega vota contro la delibera dei 125mila euro
14 Settembre 2018 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Centro sportivo Arese, Cronaca, Giudiziaria, Inchieste, Locale, Politica |
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SENTENZA FACS – Vuole vederci chiaro sull’azione legale che ha visto soccombere il comune di Arese
ARESE – A parte lo scontro tra il sindaco Michela Palestra e la grillina Michaela Piva, il consiglio comunale di fine luglio ha registrato anche una presa di posizione della Lega che ha votato contro alla variazione di bilancio di 125mila euro per il pagamento delle spese legali agli ex amministratori di Facs (fondazione Arese cultura e sport) a seguito della sentenza del Tribunale di Milano. La cifra rientra fra i debiti fuori bilancio del 2018 e sarà tratta dalla plusvalenza di 552mila euro incamerata da Arese per la vendita alla Weedoo nel 2016 della partecipata Smg.
“Essendo questa una spesa straordinaria – ha spiegato il vice sindaco e assessore al bilancio Luca Nuvoli – non poteva che essere compensata che da un’entrata straordinaria. Ne utilizzeremo una parte. L’utilizzo dei 427mila euro restanti sarà oggetto della discussione di bilancio preventivo 2019”.
“Come avevo anticipato nella riunione dei capigruppo – ha esordito durante la discussione il capogruppo della Lega Vittorio Turconi – su questo punto siamo contrari. Non accetto il parere di un legale che prima mi invita ad avviare una causa e poi, perché vengo condannato, mi invita a non presentare ricorso. La causa è nata nei confronti di Facs che era espressione del palazzo municipale. Io ero presente: Facs non ha mai fatto nulla se non su direttive dell’amministrazione. Se non si faceva causa, non si tiravano fuori i soldi dell’avvocato né della sentenza dopo. Quindi, vorrei anche andare a fondo su quello che è stato considerato un atto dovuto per non incorrere in sanzioni da parte della Corte dei Conti piuttosto che di qualche altro ente. Sui soldi buttati al vento entreremo nel merito in diverse sedi. Non ci piacciono le soluzioni che finiscono a tarallucci e vino. Abbiamo perso e non facciamo ricorso. Vogliamo totale chiarezza”.
Nel ricostruire l’avvio dell’azione legale nei confronti degli ex amministratori di Facs, che la maggioranza Palestra imputa alla delibera 100 del 2 maggio 2013 della commissaria prefettizia Anna Pavone, Chiara Varri (Pd) ha tentato un breve excursus della vicenda politica e giudiziaria le cui radici, ha richiamato, “sono ben lontane dalla giunta Palestra e hanno visto coinvolte le giunte Perferi e Fornaro”.
Nel momento del suo insediamento l’amministrazione Palestra avrebbe proseguito con quanto già avviato dalla commissaria su parere dell’avvocato Ollari e preso atto della delibera del 7 gennaio 2014 con cui la Corte dei Conti “invitava l’ente ad agire in quanto in caso di inerzia vi sarebbero stati ulteriori danni all’ente e del parere dell’Autorità di vigilanza sugli appalti (cui si erano rivolti nel novembre 2011 i consiglieri Pd) secondo cui era illegittimo il procedimento adottato per l’affidamento del centro sportivo a una fondazione, appositamente costituita, poiché avente a oggetto un servizio di rilevanza economica. Profili di illegittimità rilevati anche nella procedura che ha portato all’individuazione d’Intese quale partner della fondazione. Inoltre la Corte dei Conti denunciava come fondazione non avesse mai stipulato apposito contratto per la regolamentazione dei rapporti tra Itese e Facs”.
In definitiva, nella ricostruzione di Varri, la giunta Palestra ha agito in linea con la delibera della Corte dei Conti e del parere rilasciato dallo studio Ollari oltre che in continuità con la strategia processuale impostata dal commissario straordinario. La decisione sul mancato ricorso alla sentenza soccombente si deve invece a un’attenta analisi dei costi-benefici in termini economici, personali e strutturali e all’impossibilità di produrre nuove prove.
“Ho assistito a un chiarimento che non c’entra nulla – ha detto Turconi dopo aver ascoltato Varri – Noi abbiamo detto che vogliamo entrare nel merito. Non abbiamo detto che è colpa del Palazzo. Non è detto che il Palazzo faccia capo al sindaco Palestra. Può anche far capo ad altre persone. Non ho dato sentenze o colpevolizzato e neanche difeso nessuno. Vogliamo vederci chiaro. Punto. Anche perché su questa vicenda fino a oggi le persone che ne hanno subito i contraccolpi sono i componenti di Facs. Tra l’altro rischiavano di tasca propria. Io parlo perché a quei tempi c’ero. So come sono andate certe vicende e a mia firma, a firma del defunto assessore Bartolini e dell’assessore Seregni fu fatto a suo tempo un esposto alla Procura della Repubblica. E la Lega uscì dalla maggioranza. Oggi ci sentiamo autorizzati a entrare nel merito”.
La delibera è passata a maggioranza. Contraria tutta la minoranza formata dai quattro consiglieri della Lega e dalla grillina Piva.
Ombretta T. Rinieri
articolo pubblicato su “Il Notiziario” del 14 settembre 2018 a pag. 66
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