Michela Palestra vince al primo turno
14 Giugno 2018 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Analisi/Opinioni, Cronaca, Locale, Politica |
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Amministrative aresine in controtendenza rispetto alle elezioni nazionali. Exploit del Partito democratico e tonfo di Forza Italia. Perde il m5s. La Lega si conferma a due cifre
ARESE – Ad Arese, nel 2018, gli elettori aventi diritto sono cresciuti di 249 persone, ma in 670 non si sono recate alle urne. Pertanto in 421 hanno ritenute le proposte politiche non idonee alle proprie vedute con un aumento dell’assenteismo politico. E infatti la percentuale dei votanti ha perso 4,98 punti percentuali, passando dal 59,12% del 2013 a 54,14 del 2018.
Complessivamente i voti validi ai candidati sono diminuiti di 609 unità. Il dato, depurato dai 421 elettori che non si sono recati alle urne, segnala comunque lo scontento di 188 cittadini verso le candidature. Scontento che però non ha riguardato il sindaco uscente Michela Palestra, che ha sostanzialmente tenuto il proprio elettorato. Tra il 2013 e il 2018 Palestra ha guadagnato 274 voti validi in più. Venticinque sono da attribuirsi a un gradimento ex novo (274-249). I restanti 163 acquisiti dai transfughi di altre forze politiche, con ogni probabilità di centro.
Il dato clamoroso è infatti il tonfo di Forza Italia che ha dimezzato i suoi voti rispetto al 2013 (da 829 a 418), passando dal 13,96 a 5,17% restando, dopo anni di presenza costante, fuori dal consiglio comunale.
Gli ex Udc, presentatisi nel 2013 con le liste civiche Arese al Centro e Arese la città che vogliamo (836 voti complessivi), quest’anno non hanno nemmeno presentato candidati preferendo rinunciare d’emblée a correre la tornata elettorale. Ai complessivi 1665 voti di Fi ed ex Udc del 2013 vanno poi aggiunti i 236 voti di Arese in testa, lista civica anch’essa rimasta fuori di primo acchito a queste amministrative, per un totale di voti centristi pari a 1.901. Il 25,36% dell’elettorato 2013.
Dove si saranno sparpagliati questi voti?
Una buona parte in casa leghista, dato che la Lega di Turconi è cresciuta dal 7,94% di cinque anni or sono al 18,23 guadagnando 928 preferenze (da 595 a 1523); una fetta agli ex An di Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni (195), una fettina (97 voti) a Italia in Marcia di Massari e la parte più consistente (681 voti) al Pd.
Con il 41,70% il Pd ha registrato un exploit, superando il patema d’animo scaturito dalle recenti elezioni politiche che lo avevano visto perdere 5,2 punti percentuali rispetto alle amministrative del 2013. Il 10 giugno i consensi al Pd sono infatti cresciuti di 988 voti, passando dai 2.392 del 2013 ai 3.380 del 2018. In parte sono stati rosicchiati ad Arese Rinasce, 62 (da 702 a 640), e in parte al m5s, 115 (da 794 a 679). Ma la fetta più grossa 681 voti, come si diceva, ai centristi. I restanti 130 voti dei 988 entrati nello zoccolo Pd sono da attribuirsi con ogni probabilità alla dote personale di Michela Palestra. Segno che la sua guida al comando del governo cittadino ha convinto gli aresini.
Inspiegabile ad Arese la parabola elettorale del m5s: 10,59% amministrative 2013; 32,66% politiche marzo 2018; 8,40% amministrative giugno 2018. E della sua candidati sindaco Michaela Piva: 761 voti contro i 2.249 presi alle politiche solo quattro mesi fa. Insoddisfazione per il governo giallo-verde o per l’azione sul territorio? La valutazione è da rimandarsi.
In linea con le politiche invece il risultato della Lega di Turconi. Il 18,23% conquistato alle amministrative non si discosta di molto dal 19,71 raggiunto a marzo. La linea politica “Prima gli italiani” di Salvini. “Prima gli aresini” di Turconi , nonostante tutte le accuse di populismo, sta facendo proseliti nello Stivale così come nella cittadina alle porte di Milano.
Ombretta T. Rinieri
Anno elettori votanti % voti validi candidati v.validi liste sk nulle sk bianche
2013 15.845 9.367 59,12 9.203(98,25%) 7.496 (80,03) 125 39
2018 6.094 8.697 54,14 8.594(98,82%) 8.088 (93%) 103 21